Il clima cambia. Reggio Emilia risponde con la Strategia di adattamento locale ai cambiamenti climatici: un documento che, sulla base di metodologia e osservazioni scientifiche, sarà utile nelle scelte dell’Amministrazione comunale e nella realizzazione di comportamenti virtuosi, da mettere a punto in un prossimo Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Non a caso la Strategia si proietta verso l’azione indicando già, oltre a 6 obiettivi strategici, 20 obiettivi più specifici e proponendo alcuni esempi di azione in quartieri definiti ‘aree-target’, quali il Centro storico e quartiere Carrozzone-Zona annonaria.
La Strategia di adattamento è stata elaborata, nell’ambito del progetto Life UrbanProof, dal Comune in collaborazione con il Gruppo di ricerca ‘Planning Climate Change Lab’ dell’Università Iuav di Venezia; viene presentata stasera alla Commissione consiliare Assetto e uso del territorio, domani a specifici portatori di interesse (stakeholder); prossimamente la presentazione sarà disponibile anche in video. Il prossimo ottobre il documento verrà discusso e votato dal Consiglio comunale.
Il documento è inoltre disponibile per la consultazione pubblica sullo stesso sito web del Comune al fine di raccogliere eventuali contributi e sollecitazioni, oltre che offrire una ulteriore occasione confronto con la cittadinanza prima dell’approvazione finale.
“L’adattamento ai cambiamenti climatici è uno dei temi inclusi nel Piano di azioni ‘Reggio Emilia Riparte’, presentato dall’Amministrazione dopo la fase acuta della pandemia, per la ‘riapertura’ della città in chiave sostenibile e resiliente. Ora possiamo presentare alla città il documento strategico, strumento analitico e propositivo molto importante per lo sviluppo delle nostre politiche, con significativi elementi di concretezza – spiega l’assessora alle Politiche per la Sostenibilità, Carlotta Bonvicini – Un grazie va al professor Francesco Musco dello Iuav, ai suoi collaboratori e ai tecnici del Comune, impegnati dall’autunno scorso a oggi nella costruzione della Strategia.
“Abbiamo ora a disposizione una serie di obiettivi generali e misure-tipo di diverso livello, per contrastare fenomeni globali, che si riverberano con crescente intensità negli ambiti locali, con programmi di scala comunale necessari sia per contribuire al benessere del pianeta sia, più direttamente, alla sostenibilità nel nostro più stretto ambito di vita quotidiana. In questo studio – prosegue Bonvicini – si possono trovare risposte ad esempio alla mitigazione delle cosiddette ‘isole di calore’, alla impermeabilizzazione del suolo o alla vulnerabilità rispetto al clima delle persone in base a età e luogo di residenza. Il tutto grazie a un’analisi dettagliata e documentata del contesto urbano di ogni quartiere. Da queste analisi e prime proposte di intervento, l’Amministrazione potrà operare scelte migliorative, incidendo con il successivo Piano di adattamento sulla realtà urbana esistente e su quella che si pianificherà per la città di domani.
“Il lavoro di ricerca – conclude l’assessora Bonvicini – è stato già utile nella scelta delle aree per il piano di Forestazione urbana, da destinare a nuove piantagioni di alberi. Non basta infatti piantare alberi, è altrettanto e forse ancor più importante scegliere, sulla base di indicazioni scientifiche, quali luoghi vadano interessati prioritariamente dalle piantagioni e in quale modo tali piantagioni debbano essere realizzate. Gli approfondimenti e le proposte della Strategia sui due quartieri-target, Centro storico e Carrozzone-Annonaria, sono esempi di particolare interesse dal punto di vista dei cambiamenti climatici, della vulnerabilità ambientale e dell’adattamento migliorativo”.
VISIONE – Alla luce delle potenzialità e delle criticità evidenziate nella fase di analisi preliminare, la proposta di Strategia di adattamento definisce una ‘vision’ di adattamento della città.
Reggio Emilia è definita una città in cui l’ambiente antropizzato si integra con quello naturale in considerazione della presenza di:
· una fitta rete verde – alberi, aiuole, giardini, filari, tetti e facciate verdi – che dai parchi e dalla campagna pervade tutta la città, le strade, le piazze, i cortili, gli edifici e i tetti, dando continuità alle reti ecologiche, per riconnettere la città con la campagna e l’uomo con la natura;
· verde come opportunità di sviluppo non solo ambientale, ma anche e soprattutto economico e sociale;
· verde come patrimonio e responsabilità di tutti, per una città più resiliente, vivibile, bella e sicura.
OBIETTIVI – Sulla base di tale Vision, con l’intento di tradurla in azioni da implementare sul territorio, sono stati individuati 6 obiettivi strategici che forniscono l’indicazione dei settori e degli ambiti su cui è opportuno intervenire maggiormente. Da questi poi derivano 20 obiettivi specifici di carattere più operativo, che possono essere poi declinati in azioni e misure vere e proprie.
6 Obiettivi strategici
1. Aumentare fortemente la presenza di verde in città per creare una fitta rete di verde (“network del verde”) urbano ed extraurbano.
2. Garantire la polifunzionalità della rete infrastrutturale – adattamento e mitigazione.
3. Aumentare la frammentarietà delle placche urbane, soprattutto in ambito industriale.
4. Far convergere fruibilità territoriale e potenzialità di sviluppo con prevenzione degli impatti e aumento della resilienza urbana e periurbana.
5. Tutelare e garantire la sicurezza dei cittadini e della loro salute.
6. Garantire un miglioramento della gestione delle risorse idriche ed efficientamento infrastrutturale.
20 Obiettivi specifici
Obiettivi trasversali
1 – Gestire l’emergenza climatica e l’attuazione della strategia di adattamento in modo coordinato tra i principali attori pubblici e privati per la messa a sistema dei vari strumenti e il monitoraggio del fenomeno
2 – Aumentare la consapevolezza della popolazione sui rischi e le opportunità collegate ai cambiamenti climatici attraverso azioni e progetti di informazione e formazione
3 – Promuovere partnership pubblico-privato per l’attuazione di misure di adattamento
4 – Inserire all’interno di tutti gli strumenti di pianificazione settoriali e dei regolamenti esistenti il tema dei cambiamenti climatici e dell’adattamento, prevedendo obiettivi e norme specifiche
Greening e de-pavimentazione
5 – Superare la frammentarietà e la scarsità del verde all’interno del tessuto del centro storico o delle aree residenziali dense
6 – Aumentare il greening (rendere verde, rinverdire) e l’ombreggiamento delle infrastrutture viarie (in particolare parcheggi e ciclopedonali, fermate autobus) favorendone la fruibilità e creando corridoi verdi di interconnessione
7 – Potenziare la dotazione arborea del verde pubblico fruibile (forestazione urbana)
8 – Potenziare la dotazione arborea della rete ecologica e dei cunei verdi per incrementare la qualità ecologica e la fruibilità
9 – Migliorare la resilienza delle aree urbane più dense e impermeabili nei tessuti produttivi e commerciali
Vivibilità e salute
10 – Garantire una maggior vivibilità degli spazi pubblici all’aperto (piazze, parcheggi, strade, giardini pubblici) in estate
11 – Garantire la disponibilità di spazi pubblici e la salute dei cittadini in situazioni di emergenza per ondate di calore
Deflusso superficiale
12 – Migliorare la risposta idrologica ed idraulica in termini di deflusso superficiale e permeabilità dei suoli
13 – Aumentare il drenaggio delle acque nelle grandi superfici pubbliche stradali (parcheggi, strade, ciclo-pedonali, piazze)
14 – Migliorare il drenaggio dei tessuti urbani densi attraverso micro-interventi, diffusivi sul territorio, su aree circoscritte
Rischio idraulico
15 – Promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi idraulici del nostro territorio (a livello politico e tecnico) e una maggior capacità di valutazione di rischi ed impatti
16 – Programmare in modo coordinato interventi strutturali e manutentivi della rete fognaria mista, dei corsi d’acqua e delle reti di scolo e di bonifica, per garantire una adeguata risposta idraulica
17 – Migliorare la resilienza della popolazione e dei beni materiali-immateriali, nonché la gestione delle emergenze rispetto ai rischi idraulici e ai rischi
Risparmio risorse idriche
18 – Promuovere un uso e gestione più efficiente della risorsa idrica nei vari settori per ridurre i consumi idrici;
19 – Programmare in modo coordinato interventi strutturali, manutentivi e di adeguamento delle reti (idrica, canali di bonifica) volti ad aumentare l’efficienza e la riduzione delle perdite
Agricoltura
20 – Promuovere politiche ed azioni di adattamento coordinate con le associazioni degli agricoltori volte ad aumentare la resilienza del settore agricolo locale (agricoltura a minor impatto ambientale, biologica, biodinamica, integrata; agricoltura periurbana, di prossimità e filiere di trasformazione e vendita locali; valorizzazione funzione ambientale, sociale e turistica del territorio rurale).
Ogni obiettivo specifico è associato nella Strategia per Reggio Emilia non solo ad un gruppo più o meno numeroso di “misure tipo” (che potrebbero essere implementate per perseguire l’obiettivo), ma anche ad una serie di indicazioni operative di politiche ed azioni da mettere in campo per la sua attuazione, concrete e specifiche per Reggio Emilia: queste ultime possono servire quali basi del Piano di adattamento.
Più in generale, il volume (217 pagine) della Strategia di adattamento per Reggio Emilia è fondato su un ampio quadro conoscitivo costruito nell’ambito del progetto Life UrbanProof in oltre tre anni di studi ed analisi, dal 2017 al 2019. Il quadro comprende lo studio dettagliato dei dati climatici storici e futuri di Reggio Emilia con l’orizzonte temporale – ampio e necessario in questo tipo di elaborazioni legate al cambiamento climatico – dell’anno 2100 e una approfondita indagine fisica sul territorio, con un’ampia dotazione cartografica.
Questa indagine è stata condotta utilizzando le informazioni a disposizione di diversi enti e dipartimenti (fra cui Arpae, Consorzio di Bonifica, Iren), arricchiti da un volo aerofotogrammetrico ad alta definizione, i cui dati sono stati elaborati dal Planning Climate Change Lab dell’Università Iuav di Venezia. Il quadro conoscitivo ha così permesso di valutare i rischi derivanti dai cambiamenti climatici e di individuare le vulnerabilità, gli impatti e le aree della città di Reggio Emilia ad essi associati. Tali analisi sono contenute anche in uno specifico Toolkit on-line messo a punto nell’ambito del progetto UrbanProof per guidare le città nel processo di elaborazione delle Strategie locali di adattamento.
La proposta di Strategia di Adattamento di Reggio Emilia è anche il risultato di un ampio processo di coinvolgimento e confronto che non ha coinvolto i settori interni all’Amministrazione comunale, stringendo sinergie con gli enti e le associazioni pubbliche e private operanti sul territorio, nonché i cittadini di Reggio Emilia che, in specifici momenti di confronto, hanno fornito importanti input per la sua costruzione.
Il documento completo suddiviso in capitoli è scaricabile dalla pagina web del Comune di Reggio Emilia
http://www.municipio.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/PESDocumentID/91BEF7727CD947F6C1258330003B942E?opendocument&FROM=nlsdlclmlclQdrcnsctvnzl4
Da questa pagina è possibile inviare anche contributi e/o osservazioni al documento , in particolare modo alla parte 3, entro lunedì 24 agosto 2020 , compilando il modulo online.
Per ulteriori informazioni e per chiarimenti è possibile contattare gli uffici tecnici inviando una mail ai seguenti indirizzi: susanna.ferrari.bergomi@comune.re.it e elisia.nardini@comune.re.it