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Al Maggiore di Bologna due équipe chirurgiche, dell’Ausl e del Rizzoli, in 180 minuti hanno eseguito due interventi su un bimbo di 5 anni

Utilizzare un’unica sala operatoria, quella dell’Ospedale Maggiore, concentrando in pochi metri quadrati le diverse professionalità necessarie (ortopediche pediatriche del Rizzoli e maxillo-facciale dell’Ausl di Bologna) per intervenire chirurgicamente su un bimbo di 5 anni.
E’ ciò che è avvenuto lo scorso 1° luglio all’Ospedale Maggiore di Bologna, in 180 minuti, su un bimbo politraumatizzato per una caduta dall’alto, avvenuta nei giorni precedenti, a Santa Maria Codifiume nel ferrarese.

La cronologia dell’intervento
Lunedì 29 giugno alle ore 22.37 è arrivata la telefonata di soccorso alla Centrale Operativa 118 Emilia Est. In 96 minuti dalla chiamata, il bimbo, dopo le prime cure ricevute dell’équipe medico-infermieristico dell’ambulanza ed elisoccorso accorse sul posto, è arrivato in volo all’Ospedale Maggiore ed è stato immediatamente ricoverato in rianimazione per monitorare i diversi traumi subiti. Attualmente il bimbo è ricoverato nel reparto di pediatria, diretto da Chiara Ghizzi, le sue condizioni sono in continuo miglioramento.

Stamane, lunedì 6 luglio, Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Sanità della Regione Emilia Romagna, ha incontrato i professionisti sanitari che hanno partecipato all’intervento: “Ho voluto incontrare personalmente i professionisti sanitari che hanno operato il bambino, ringraziarli di cuore. Da pubblico amministratore quanto avvenuto al Maggiore mi inorgoglisce, da genitore mi commuove. Un tangibile esempio di come il lavoro comune fra diverse Aziende Sanitarie, non sia più, ormai, solo un progetto sulla carta, ma un fatto concreto poiché si sostiene con la capacità e con l’umanità di tanti professionisti sanitari. La sanità dell’Emilia-Romagna che ho in mente sarà sempre più così, fondata sulla collaborazione e sul lavoro di squadra fra i vari professionisti, una integrazione fra le Aziende Sanitarie che contribuisca a formare, promuovere e valorizzare le eccellenze di tanti professionisti e la salute del cittadino come primo e unico obiettivo a cui concorrere tutti insieme.”

I traumi in età pediatrica, per le particolari condizioni anatomiche e fisiologiche di un organismo in continua crescita, richiedono competenze specialistiche. Nello specifico il bimbo doveva essere trasferito al Rizzoli per essere trattato dagli ortopedici pediatrici e in un secondo momento all’Ospedale Bellaria per l’intervento di Maxillo Facciale. Ma le lesioni anatomiche multiple, rendevano complesso e poco sicuro il trasferimento del paziente in altri ospedali.

Negli ultimi anni, grazie ad un lavoro di comunicazione e integrazione tra differenti figure specialistiche, provenienti anche dai diversi ospedali cittadini, si è lavorato con lo scopo di mettere al centro le esigenze del paziente traumatizzato nel suo complesso e non per le singole lesioni.
Con questo spirito di collaborazione, mercoledì 1° luglio, rianimatori, anestesisti, ortopedici, chirurghi maxillo facciali, radiologi, chirurghi del trauma e pediatri, si sono coordinati per trattare il paziente presso un’unica sede, la sala operatoria dell’Ospedale Maggiore. Due gli interventi in sequenza (il primo Ortopedico  e subito dopo Maxillo-Facciale) ricorrendo ad un solo episodio di anestesia generale. Tutto ciò ha permesso di  accorciare i tempi di degenza, in modo da programmare quelli necessari per la riabilitazione. Entrambi gli interventi sono stati coordinati dall’équipe di rianimazione del Maggiore diretta da Carlo Coniglio insieme ad Alba Riccheo.

Con il primo intervento chirurgico, eseguito da Tullia Tavernini dell’Ortopedia Pediatrica del Rizzoli diretta da Stefano Stilli, è stata operata la frattura di femore “a cielo chiuso”: la scelta di questa tecnica particolare ha evitato al bambino ulteriori perdite ematiche e i rischi che queste rappresentano in un paziente politraumatizzato.

Successivamente è entrata in azione l’équipe chirurgica della Maxillo Facciale dell’Azienda Usl di Bologna diretta da Annamaria Baietti che insieme a Gian Marco Prucher hanno eseguito la parte ricostruttiva delle ossa del volto con tecniche di ricostruzioni immagini in 3D.
Un TC di controllo post operatorio, sempre in 3D, eseguito a 24 h dall’intervento ha dimostrato un perfetto riallineamento dei segmenti ossei fratturati.

















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