Sostava nei pressi di Piazzale Europa, a ridosso della stazione ferroviaria di Reggio Emilia, quando alla vista di un’auto civetta dei carabinieri si è dato alla fuga imboccando il sottopasso. Non poteva certo immaginare che nel sottopasso c’erano altri carabinieri in borghese che vigilavano la zona. Per questo motivo quando si è infilato le mani nelle mutande per disfarsi della droga che occultava, è stato fermato dai militari che l’hanno colto con le mani nel sacco trovandolo in disponibilità di 4 dosi di hascisc per un peso di alcuni grammi e un involucro con circa 5 grammi di marijuana. A casa, a seguito della successiva perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno rinvenuto in un cestino dei rifiuti una busta in cellophane con residui evidenti di marijuana.
Per questi motivi, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Reggio Emilia hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale un 30enne gambiano abitante in città. L’origine dei fatti nel tardo pomeriggio di venerdì quando un equipaggio civetta della sezione operativa di Reggio Emilia faceva ingresso in piazzale Marconi notando un giovane di colore che, probabilmente riconoscendo gli operanti, si dava alla fuga a piedi imboccando il vicino sottopasso che avrebbe dovuto condurlo a Piazzale Marconi. Qui però si trovavano alcuni militari in abiti borghese che allertati dai colleghi vedevano arrivare il fuggitivo verso di loro notandolo mettersi le mani nelle mutande prendere degli involucri che gettava a terra disfacendosene. Il giovane identificato in un 30enne gambiano veniva portato in caserma dove i miliari gli sequestravano lo stupefacente. Alla luce di quanto emerso e avendo fondato motivo di ritenere che l’uomo potesse detenere altro stupefacente i militari, sussistendone i presupposti di legge, si recavano presso la sua abitazione dando corso a una perquisizione domiciliare che consentiva di rinvenire in un cestino di rifiuti una busta i cellophane recante un forte odore di marijuana (che in origine custodiva), tutto sottoposto a sequestro. Ricondotta la detenzione ai fini di spaccio l’uomo veniva denunciato alla Procura reggiana per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.