Le restrizioni agli spostamenti imposte dall’emergenza sanitaria del Covid19 non erano riuscite a bloccare l’attività criminosa di un truffatore seriale, arrestato ieri pomeriggio dalla locale Stazione Carabinieri Modena Viale Tassoni, in collaborazione con la Compagnia Guardia di Finanza di Modena. I familiari di un uomo avevano notato che, nell’ultimo semestre, l’anziano padre affetto da disabilità intellettiva aveva sperperato un’ingente somma di denaro. L’uomo, alla richiesta di chiarimenti da parte dei figli, aveva orgogliosamente risposto che stava contribuendo ad una “giusta causa” e che quei soldi servivano per sostenere le attività di un’associazione che si occupava di disabili e bambini affetti da malattie gravi e a conferma di ciò, all’anziano aveva mostrato i volantini e le ricevute via via rilasciate dagli operatori della fantomatica associazione.
Insospettiti, i familiari si sono rivolti alla Stazione Carabinieri Modena Viale Tassoni che ha da subito dato il via ad una complessa attività di indagine. Dopo giorni di appostamenti, finalmente il truffaldino è stato smascherato. Sapendo che un volontario sarebbe passato a casa dell’anziano a ritirare la donazione, è stato predisposto un servizio nella casa dell’anziano ed i Carabinieri hanno così sorpreso e arrestato il reo, un italiano quarantenne, nell’atto di farsi consegnare la somma contante di euro 10 mila euro (dieci) a titolo di donazione in cambio di una falsa fattura. A seguito della perquisizione sull’automezzo del truffatore, sono inoltre state rinvenuti circa 240 (duecentoquaranta) euro in contanti, sottoposti a sequestro quale presunto provento di offerte illecitamente acquisite nella medesima giornata. A seguito di un’ulteriore perquisizione, svolta con l’ausilio della Guardia di Finanza presso l’appartamento individuato quale sede della fantomatica associazione, i militari operanti hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro ingente documentazione che sembrerebbe confermare il presunto conseguimento di cospicui illeciti guadagni.
Ciò ha permesso di deferire in stato di libertà per il reato di truffa in concorso altri due volontari attivi della medesima ‘associazione benefica’ inesistente, un israeliano e un marocchino. Sono in corso ulteriori indagini volte ad individuare analoghi episodi delittuosi in danno di altre vittime.