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Safim Modena, Fiom e Nidil Cgil: “importante accordo per la regolamentazione del lavoro somministrato”

E’ stato sottoscritto ieri tra la Safim Spa di Modena, la Rsu, e i sindacati Fiom e NidiL Cgil l’accordo che regolamenta e tutela il lavoro in somministrazione. L’azienda produce sistemi di frenatura idraulica ed elettro-idraulica con 180 addetti diretti e 40 lavoratori somministrati.

“Questo accordo – dichiarano Monia Auricchio, Fiom Cgil Modena e  Alessandro Cambi, Nidil Cgil Modena – è il risultato di un percorso di trattativa con l’azienda, sostenuto da una significativa partecipazione e mobilitazione dei lavoratori diretti che hanno spinto affinché venissero date maggiori tutele e garanzie ai precari.

L’accordo parte dalla necessità, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria di forte incertezza economica, di garantire all’interno dell’azienda, livelli di buona occupazione.

Tra i punti più significativi dell’accordo vi è la definizione di un “bacino occupazionale” costruito sulla base dell’anzianità lavorativa che, in primis garantisca un primo diritto alla continuità occupazionale, valorizzando progressivamente l’investimento professionale intrapreso dall’azienda, conseguentemente tale bacino sarà funzionale ad una graduale stabilizzazione dei somministrati alle dirette dipendenze Safim al raggiungimento dei 24 mesi di anzianità lavorativa.

Questo meccanismo, consente di porre rimedio alle storture introdotte dal Jobs Act e recentemente dal cosiddetto “Decreto Dignità” sul lavoro temporaneo.

Altro punto significativo dell’accordo, è quello di prevedere meccanismi di crescita professionale, attraverso la formazione anche “on the Job”, che verrà rafforzata nei momenti di calo produttivo (attraverso l’utilizzo del Fondo delle Agenzie per la formazione), mirando a favorire la ricollocazione dei lavoratori all’interno della stessa Safim, determinando con ciò una costante crescita delle competenze”.

“Per Fiom e Nidil Cgil questa è la giusta direzione da percorrere per rendere più forti i lavoratori precari, e cioè attraverso l’acquisizione di competenze specifiche e polifunzionali.

Infine, l’accordo prevede ulteriori misure di sostegno economico, rese necessarie in questo periodo difficile (anche pre-covid) per la riduzione del personale somministrato (a seguito dalla quale era stato fatto sciopero nel mese di febbraio). Di fatti si prevede che nel caso di sospensione di missioni lavorative in somministrazione, la Safim Spa andrà ad integrare l’indennità di disponibilità corrisposta dall’Agenzia per il lavoro.

Questo accordo è senz’altro frutto di buone relazioni sindacali costruite in questi mesi, di una direzione aziendale che ha condiviso con noi l’importanza e il valore dell’occupazione di qualità, della formazione fatta non solo nello specifico di una mansione, ma anche in una più generale cultura del lavoro.

Ma senz’altro è stato fondamentale il lavoro della Rsu e di tutti i dipendenti Safim che hanno difeso e contribuito a rendere veri e concreti i valori della inclusione .

Il concetto di inclusione assume maggiore significato, in questi giorni in cui ricorre il 50° anniversario dello Statuto dei Lavoratori e che ci ricorda – concludono Fiom e Nidil Cgil – che nel nostro fare sindacato, i nostri valori e convinzioni non devono restare mera “evocazione”, ma devono essere resi concreti e riconoscibili nella nostra pratica quotidiana”.

 
















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