“L’aumento dei prezzi al consumo di frutta e verdura non è sicuramente da attribuire alla produzione, anzi, gli agricoltori hanno continuato a lavorare anche durante il lockdown, nonostante le difficoltà organizzative ed il crollo dei prezzi dovuti al drastico calo nei consumi”. Così il presidente di Confagricoltura Modena Gianfranco Corradi commenta l’affermazione di Federconsumatori Modena che ravvisa aumenti speculativi lungo la filiera dell’ortofrutta. “Nella catena di formazione del prezzo al consumo l’agricoltore è il primo anello, il più debole, e spesso per vendere deve accettare remunerazioni imposte dalle industrie di trasformazione e dalla distribuzione”.
L’emergenza Covid ha portato alla ribalta l’importanza di produrre e comprare italiano per assicurare al consumatore un prodotto di qualità e per salvaguardare il futuro di aziende che offrono ineguagliabili eccellenze: dall’ortofrutta alla carne, dai prodotti caseari ai vini e all’aceto balsamico.
“Sono tantissime le denominazioni dop e igp del territorio modenese, e sono prodotte seguendo rigidi disciplinari. E’ una garanzia di qualità e salubrità che ha costi maggiori rispetto a prodotti importati e il nostro compito è anche quello di educare il consumatore a valorizzarla – afferma Corradi, che prosegue – forse dovrebbe essere rivisto il ruolo della produzione nella catena di valore dell’agroalimentare”.