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Falso avvocato raggira cliente e si fa pagare parcella: denunciato a Correggio

Truffato da un falso avvocato che aveva incaricato di occuparsi delle pratiche relative ad un incidente stradale con feriti in cui è ricorso.  Vittima del raggiro è una 29enne di Correggio che si sarebbe rivolta a lui su consiglio di alcuni amici. Inizialmente non gli era venuto alcun sospetto che l’uomo, un 55enne della provincia di Teramo, stesse simulando tutto, tanto che gli avrebbe consegnato tutti i soldi pattuiti per la parcella, oltre 4.500 euro. Con il passare del tempo il cliente si è accorto che qualcosa non andava. Le perplessità sono arrivate con il passare delle settimane: il finto legale avrebbe cominciato a mostrare alcuni comportamenti poco professionali, non facendosi trovare, dando risposte evasive oppure non consegnando al sua assistito i documenti che lui gli chiedeva. Così il cliente ha deciso di fare luce sulla situazione e si è rivolta ai carabinieri della stazione di Correggio che hanno avviato le indagini scoprendo il raggiro.

Per questo motivo, con l’accusa di truffa, i carabinieri della stazione di Correggio hanno denunciato alla Procura della repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia il 55enne teramano. E’ stato il cliente unitamente ai genitori a presentarsi ai carabinieri alla fine dello scorso mese di ottobre denunciando l’avvocato che aveva ricevuto dalla vittima 4.550 euro, con l’onere di rappresentarlo legalmente in una causa che si doveva intentare a seguito di un sinistro stradale con lesioni, che vedeva coinvolto il 29enne. L’avvocato era stato contattato telefonicamente dalla vittima. Il denaro era stato consegnato in più occasioni, sempre in contanti e di persona all’avvocato tranne in una circostanza in cui il 29enne aveva effettuato un bonifico. Gli incontri con l’avvocato avvenivano sempre presso l’abitazione del cliente dove, oltre il denaro, veniva consegnata la documentazione relativa al sinistro stradale. Nonostante il pagamento di quanto pattuito per avviare le pratiche legali e per sottoporre la vittima ad accertamenti medico-legali, trascorrevano alcuni mesi senza alcun esito. L’avvocato era sempre elusivo alle richieste di delucidazioni, tanto che la vittima decideva di revocare il mandato al legale, richiedendo più volte la restituzione del denaro versato e la documentazione consegnata. Nonostante i molteplici solleciti a restituire il denaro (per messaggio o tramite telefono), l’indagato ometteva di farlo adducendo scuse di vario genere. La documentazione invece gli veniva restituita con plico raccomandato, accompagnato da una lettera con carta intestata dello studio legale del falso avvocato. Grazie agli elementi acquisiti, utenza telefonica e conto corrente dove era stato fatto il bonifico, i militari indirizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato, a carico del quale acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità, quali ad esempio il riconoscimento in apposita seduta di individuazione da parte della vittima e dei suoi genitori, in ordine al reato di truffa per la cui ipotesi delittuosa veniva denunciato alla Procura reggiana.

 

 

















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