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Gli educatori dell’Appennino bolognese incontrano i ragazzi sulle strade virtuali

Tra le tante iniziative che, inevitabilmente, l’emergenza legata alle misure di contenimento della pandemia di Covid-19 ha frenato, ci sono quelle degli educatori di Open Group rivolte agli adolescenti, messe in atto grazie ai finanziamenti del Distretto Socio-sanitario dell’Appennino bolognese.

In particolare gli educatori di “Officine di strada” e “Occhio a Bacco” dell’Appenino Bolognese da venerdì 8 maggio e per i venerdì a seguire terranno compagnia ai ragazzi con le dirette dal profilo Instagram Officine di strada. Saranno coinvolti ospiti diversi del territorio, parlando e affrontando diverse temi: nel primo appuntamento la musica sarà la protagonista con un contest rap. Sarà possibile poi per i ragazzi che parteciperanno commentare, proporre musica e temi per i prossimi appuntamenti.

“Occhio a bacco” è un progetto volto riduzione del rischio nell’ambito del divertimento notturno, che si propone di promuovere il benessere psico-fisico dei giovani. I luoghi del divertimento notturno possono infatti presentare diversi fattori di rischio (consumo di alcol e sostanze psicoattive, rapporti sessuali non protetti o non consenzienti, guida pericolosa): ecco allora che gli educatori si rivolgono in particolare agli adolescenti per aiutarli a migliorare i propri stili di vita e accrescere la consapevolezza in merito ai comportamenti a rischio. Gli strumenti di attuazione sono corsi di formazione, ma anche banchetti, serate, concerti, eventi che offrano divertimento sicuro. Non solo: gli educatori possono indirizzare i ragazzi che abbiano già intrapreso comportamenti rischiosi verso interlocutori specializzati come quelli dei consultori o del SerDp.

“Officine di strada” invece è progetto per sostenere i giovani del territorio, creare connessioni tra i gruppi e i rappresentanti delle rete informale e istituzionale. L’educatore di strada organizza tornei giornalieri di calcio, beach volley, ping pong e biliardino, invitando per esempio quei ragazzi che utilizzano la biblioteca più come momento aggregativo che di studio ad attività nate con questo scopo. Un luogo importante per ospitare queste attività è il Centro Giovanile di Marzabotto dove si sono tenuti nel 2019 laboratori all’educazione all’uso dei media, serate di festa, laboratori di web radio.

Il presidente del Distretto dell’Appennino bolognese Alessandro Santoni commenta che «in queste giornate difficili abbiamo pensato molto, giustamente, alle categorie più deboli come gli anziani, gli immunodepressi, i disabili, le persone che hanno perso il lavoro. Ma anche per un ragazzo adolescente stare chiuso in casa per mesi non deve essere stato facile: sono contento di questa idea che consente di rimettere in contatto gruppi di giovanissimi che per tanto tempo non hanno avuto occasioni di incontro».

















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