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Coldiretti: riaprire l’11 maggio per salvare gli agriturismi

griturisOccorre far riaprire subito gli agriturismi italiani, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus. E’ quanto chiede la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la proposta formulata all’unanimità dalle regioni per la riapertura anticipata già dall’11 maggio.

“Nei nostri agriturismi – sottolinea la presidente di Terranostra Modena, l’associazione agrituristica di Coldiretti, Roberta Gualtieri, ci sono tutte le condizioni per riaprire le strutture agrituristiche nel pieno rispetto delle misure di precauzione. La chiusura forzata ci ha fatto saltare sia il periodo pasquale che i ponti del 25 aprile e del 1° maggio con perdite che non riusciremo a compensare. Senza contare – continua Gualtieri – che molte delle nostre strutture esercitano anche attività di fattoria didattica fermata, a causa della chiusura delle scuole, proprio nel periodo che coincide con quello di massima attività.”

La primavera – continua Gualtieri – è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna come stagione migliore per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola. Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città e al mare e anche per questo – precisa la Coldiretti – le strutture agrituristiche devono poter ripartire subito, aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy. L’agriturismo è tra le attività agricole più duramente colpite dall’emergenza e Coldiretti con Terranostra è impegnata nel realizzare un piano, con risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento, che preveda anche l’annullamento delle imposte locali e della tassa di soggiorno, la semplificazione burocratica sulle norme edilizie comunali per l’adeguamento delle strutture alle nuove norme di sicurezza, protocolli con indicazioni chiare per la messa a norma e una regolamentazione comune e omogenea in tutte le regioni d’Italia per l’attività di consegna a domicilio e asporto.

 

















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