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Multa a chi fa elemosina, M5S scrive a Prefetto e interroga Viminale

“Multare chi fa l’elemosina va oltre la legge”. Lo denuncia il MoVimento 5 Stelle in una lettera al prefetto Pierluigi Faloni.

Nel testo, a prima firma Stefania Ascari, i pentastellati considerano la disposizione all’articolo 61 del regolamento comunale di Polizia Urbana “un atto di una gravità inaudita, che va al di là del provvedimento tecnico”.

Per gli oltre quaranta portavoce M5S firmatari l’atto “vuole dare un indirizzo politico a questa amministrazione che va nella direzione dell’intolleranza verso i più deboli e agli ultimi, che in questo momento di emergenza Covid-19 stanno aumentando esponenzialmente, oltre che limitare la libertà personale dei cittadini”.

I pentastellati ricordano che esiste già una misura (l’articolo 54 del Testo Unico Enti Locali) per contrastare l’accattonaggio, l’abusivismo, l’illecita occupazione di spazi pubblici. Ricordano che chiedere l’elemosina non è un reato.

“Il provvedimento della giunta Menani non va a colpire chi fa accattonaggio molesto – affondano i pentastellati – ma vuole sanzionare chi invece in piena libertà decide di fare un atto caritatevole”.

A livello locale, la lettera al prefetto è stata firmata dagli attivisti M5S sassolesi Gerardo Garzone, Giuliana Scaglioni, Alberto Bonettini, Franco Guazzi, Mariella Marzullo e Paolo Bartolacelli.

“Se il fine è quello di contrastare la povertà e non i poveri sono necessarie altre e radicalmente diverse soluzioni sociali, economiche e politiche”, rilanciano i pentastellati. L’attenzione è rivolta a misure promosse soprattutto a livello nazionale, come il reddito di cittadinanza, il reddito di emergenza, il rafforzamento dei servizi sociali, le misure contro la povertà, il supporto alle associazioni impegnate nel sociale.

A livello nazionale, la deputata Ascari ha depositato sempre oggi un’interrogazione parlamentare. La pentastellata denuncia al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che a Sassuolo si sarebbero riscontrate “chiarissime violazioni di libertà costituzionalmente garantite”.

Pone l’accento sulle “segnalazioni informali da inserire in un raccoglitore per stimolare la carità consapevole”. Domanda un intervento, “anche per il tramite della Prefettura”, per le opportune verifiche.

















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