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Provincia di Reggio Emilia, anche il Bilancio 2019 si chiude in avanzo

Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia ha approvato oggi pomeriggio il Bilancio consuntivo 2019 e l’ha fatto, per la prima volta in 160 anni di storia, in videoconferenza. In osservanza delle disposizioni governative in atto causa emergenza sanitaria Covid-19, il presidente Giorgio Zanni, i consiglieri provinciali ed il segretario generale si sono infatti collegati da remoto in una stanza virtuale della piattaforma LifeSize, che ha assicurato pubblicità alla seduta.

Un bilancio 2019 da poco più di 70 milioni, quello approvato con 8 voti a favore e i 2 voti contrari dei consiglieri di opposizione di Terre reggiane, che si presenta ancora una volta in equilibrio e si chiude con un risultato della gestione positivo. Al 31 dicembre scorso, la gestione finanziaria ha infatti prodotto un avanzo di amministrazione di 12 milioni 150.806,69 euro,  poco più di un terzo dei quali (4.425.650,57 euro) – una volta effettuati vincoli e accantonamenti di legge – potranno essere destinati agli investimenti.

A questo risultato positivo la Provincia è giunta nonostante un calo delle entrate tributarie rispetto al 2018 (da 49,4 a 48,4 mln, conseguenza di -1,7 milioni di incassi dall’imposta provinciale di trascrizione auto, in parte compensati da un lieve aumento delle entrate da RcAuto e da tributo igiene ambientale), grazie a un incremento dei trasferimenti di Stato e Regione e ad un ulteriore contenimento delle spese per acquisto di beni e servizi (utenze, assicurazioni, beni di consumo) anche attraverso le convenzioni Intercenter, Consip ed al mercato elettronico, che consentono di realizzare sempre maggiori economie. Estremamente pesante, anche nel Bilancio 2019, il capitolo di spesa relativo alla restituzione allo Stato dei tagli previsti dalle varie manovre finanziarie: 22 milioni di euro, per un totale di ben 145 milioni di euro ai quali la Provincia di Reggio ha dovuto rinunciare dal 2014 al 2019 per i provvedimenti di spending review (nel periodo 2008-13 erano stati 17,8 milioni).

“E’ un bilancio di un ente sano, in equilibrio, che sa produrre un avanzo comunque importante grazie a scelte oculate ed una gestione dei conti, anche in sede previsionale ed in corso d’anno, da buon padre di famiglia – ha sottolineato il presidente Giorgio Zanni – Siamo riusciti a far fronte a scostamenti negativi importanti sulle entrate Ipt, chiudendo con un avanzo che sarà quanto mai prezioso nel Bilancio 2020”. I 4,4 milioni di avanzo libero rappresentano infatti, ha detto il presidente della Provincia, “un piccolo tesoretto, che non sappiamo però se sarà sufficiente a compensare l’impatto negativo della pandemia sui bilanci pubblici”. “Dobbiamo prepararci anche noi ad un anno estremamente difficile, in termini di mancati introiti tributari, anche a causa delle difficoltà di famiglie e imprese, per non comprimere i servizi essenziali che siamo chiamati e vogliamo continuare ad erogare, a partire dalla sicurezza di strade e scuole” – ha aggiunto – Serve il sostegno del Governo, perché i 3,5 miliardi stanziati per Regioni, Province e Comuni, non saranno certamente sufficienti a fronte di stime che, nel 2020, per la sola Provincia di Reggio Emilia ipotizzano almeno 10 milioni di euro in meno per un calo delle entrate Ipt che nel mese di marzo è stato del 50% e ad aprile rischia di essere anche peggiore”.

“Le Province, che anche prima dell’emergenza sanitaria si trovavano in oggettive difficoltà a seguito del mancato completamento della riforma avviata dalla legge 56/2014, hanno tuttavia dimostrato di essere un ente fondamentale di rappresentanza del territorio e, soprattutto, per garantire la sicurezza di strade e scuole – ha concluso Zanni – Come Provincia di Reggio Emilia abbiamo introdotto servizi nuovi, come l’Ufficio della sismica, e abbiamo dimostrato di essere un ente snello, ma comunque efficiente, con tanta professionalità e poco sperpero. Vogliamo continuare a garantire servizi importanti ai Comuni ed ai nostri cittadini, a maggior ragione nei prossimi, difficili mesi che il Paese dovrà affrontare”.

















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