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Asili nido Comune di Modena, Fp Cgil e Cisl Fp: “cosa intende fare veramente l’Amministrazione comunale?”

“Sulla questione delle possibili e imminenti esternalizzazioni di alcuni nidi comunali continua giustamente, vista l’importanza del tema – affermano in una nota Giada Catanoso, Fp Cgil Modena e Sabrina Torricelli Cisl Fp Emilia Centrale – l’interesse della cittadinanza che si sta dimostrando molto attiva in questi giorni sulla stampa e sui social, come la petizione on line pubblicata a cura delle associazioni UDI e Blu Bramante, di cui condividiamo i contenuti e che riprende i temi da noi evidenziati negli scorsi giorni”.

“Riteniamo però che un patrimonio come quello dei nidi del Comune di Modena, che da oltre 50 anni sono una realtà educativa fondamentale per la nostra comunità, che ha messo al centro l’innovazione pedagogica, diventando punto di riferimento e modello a livello nazionale e internazionale meriti una attenzione e un confronto con tutta la comunità e i soggetti coinvolti ben più ampio di quello messo in campo finora” – prosegue la nota di Fp Cgil e Cisl Fp.

“Cosa vuole fare il Comune di Modena?

Smantellare pian piano l’attuale sistema integrato, spostandolo sempre più verso i privati e disinvestendo sulla propria progettualità, capacità di innovare e rinnovare le proprie risorse e il proprio personale?

Questa per noi non può essere la risposta: già ad oggi più della metà dei nidi, 29 su 44, sono in convenzione o appalto con gestori privati.

Essendo oggi possibile, dopo lo sblocco del turn over coprire i pensionamenti e il personale mancante con assunzioni da parte degli enti locali chiediamo con forza all’Amministrazione di continuare a mantenere l’attuale gestione diretta dei nidi comunali assumendo il personale necessario, a partire dal personale educativo precario che da anni garantisce continuità e professionalità ai servizi : questo è il momento di procedere con le stabilizzazioni rese possibili dalle attuali norme, che permetterebbero di superare il precariato e dare vera stabilità ai servizi”.

“Quando usciremo da questa emergenza – proseguono Catanoso e Torricelli – la nostra comunità vedrà nuovi bisogni e nuove esigenze da parte delle famiglie, che forse ad oggi neanche immaginiamo. Nessuno sa come e quando questi servizi ripartiranno, e come coniugare la riapertura con l’esigenza di sicurezza di bambini ed educatrici. Occorrerà una nuova progettazione e una idea di futuro dei servizi all’infanzia che vede il sistema pubblico ancora al centro.

Non possiamo permettere che ancora una volta l’unica logica seguita sia invece solo quella dell’abbassamento del costo del lavoro, senza un vero ripensamento del sistema complessivo alla luce delle necessità e realtà che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi e anni.

Su tutto questo abbiamo inviato ieri un documento all’amministrazione, su cui ci aspettiamo quanto prima delle risposte concrete e puntuali e l’apertura di un confronto serio sul sistema complessivo dei servizi 0/6 che tenga conto dell’evoluzione che ci sarà nei bisogni dei cittadini”, concludono Giada Catanoso,Fp Cgil e Sabrina Torricelli, Cisl Fp.
















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