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Nuovo incontro sulle Aree Interne per le indicazioni sull’utilizzo di 90 milioni disponibili

Questa mattina, 15 aprile, si è tenuta una nuova riunione in video conferenza della Federazione Aree Interne, a seguito dell’incontro della settimana scorsa con il Ministro per la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano.

“Se la settimana scorsa il Ministro Provenzano aveva confermato la disponibilità gli stanziamenti previsti, sostanziosi, per il programma Aree Interne, la riunione di oggi aveva l’obiettivo di iniziare a ragionare insieme sulle modalità di erogazione e gli obiettivi ai quali destinare i primi fondi, fondamentali per ripartire dopo la pandemia”. Così spiega il Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino e Sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini. Oltre all’Unione montana, rappresentata appunto da Bini, alla conferenza hanno partecipato i rappresentanti delle altre Aree Interne coinvolte nella cabina di pilotaggio del programma nazionale, ovvero Luca Della Bitta per l’Area della Valchiavenna, Alberto Alessandri per l’Appennino basso Pesarese e Anconetano, Antonio Tamburrino per il Basso Sangro Trigno, Flavia Loche per il Gennargentu – Mandrolisai, Angelo D’Agate per l’Area Val Simeto alle pendici dell’Etna, e Pietro Macaluso per l’area delle Madonie.

“L’incontro ha portato alla realizzazione di un documento, che sarà sottoposto al Ministero per la Coesione Territoriale e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, riguardante l’utilizzo di 90 milioni di euro messi immediatamente a disposizione per le Aree Interne come sostegno per  la ripresa a seguito della pandemia. Abbiamo stilato un documento che possa essere la base affinchè questo stanziamento sia semplice, veloce e flessibile, con un passaggio diretto dal MEF ai Comuni al di fuori di vincoli e burocrazia, così come avvenuto per i “buoni spesa” destinati alle famiglie.

Questi fondi, che ovviamente rappresentano solo una parte iniziale di quelli destinati alle Aree Interne (tra nazionali ed europei, ndr) saranno suddivisi in 30 milioni all’anno per tre anni, dal 2020 al 2022, e destinati alle 72 Aree pilota del programma nazionale. Esse comprendono circa 1000 comuni: ci sarà una suddivisione tra le aree in base al numero di comuni che ne fanno parte e del numero di cittadini residenti. Abbiamo proposto due destinazioni precise per questi fondi: la prima è l’azzeramento della TARI per le attività economiche; la seconda è dare un incentivo fino a 20.000 euro agli imprenditori che facciano investimenti per migliorare la propria attività e ripartire da questa fase di emergenza. Nello specifico pensiamo di finanziare interventi quali ristrutturazioni, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività economiche, artigianali e commerciali, comprese le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e vendita a distanza.
La modulazione tra queste due voci (TARI e sostegno alle imprese) potrà essere decisa da ogni singola area, integrandola alle azioni previste nella propria strategia.

Abbiamo inteso proporre uno strumento che fosse snello e immediato: abbiamo trovato già la scorsa settimana una coincidenza di vedute con il Ministro Provenzano, sulle potenzialità che la Strategia Aree Interne potrà avere nella ripartenza dei territori montani e periferici, che avranno necessità di ogni sostegno possibile per ripartire. Con l’auspicio di superare il prima possibile l’emergenza sanitaria, vorremmo avere spazi di manovra che possano incidere sul quadro economico che di sicuro sarà estremamente provato, e questo è un primo passo sicuramente importante. Terremo ovviamente informata la comunità sulla prosecuzione della proposta e l’erogazione dei fondi una volta che sia approvato il documento”.

















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