Nelle giornate di Pasqua e Pasquetta i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, in linea con quanto deciso in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto, hanno attuato un importante dispositivo di controlli che ha visto coinvolte tutte le articolazioni delle compagni di Guastalla, Reggio-Emilia e Castelnovo Monti supportati dai Carabinieri Forestali dislocati nella provincia.
Complessivamente i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia hanno messo in campo 180 pattuglie in colori d’istituto impiegando complessivamente circa 400 carabinieri. Controllate 1051 persone, sia appiedate che a bordo delle proprie vetture, in gran parte muniti della relativa autocertificazione. Tra loro ben 136 persone sono risultate essere uscite senza una giustificata causa, motivo per cui i carabinieri reggiani hanno proceduto alla contestazione delle relative contravvenzioni con altrettanti verbali amministrativi. Non si sono registrate particolari criticità anche se alcune giusitificazioni, chiaramente rivelatesi non motivate, sono apparse alquanto “singolari”.
L’attività è stata prettamente finalizzata ad assicurare il rispetto delle disposizioni limitative degli spostamenti per il contenimento dell’emergenza COVID 19. Oltre all’attività su strada che ha visto i carabinieri reggiani presidiare tutte le principali arterie (dalla bassa alla montagna passando per il comprensorio ceramico e la val d’Enza) i carabinieri hanno svolto anche un importante e capillare attività di monitoraggio delle cosiddette seconde case. Ciò è stato reso possibili grazie alla conoscenza del territorio da parte di vari comandanti di stazione, soprattutto nell’area della montagna. Grazie all’attività dei carabinieri forestali si è passato anche al monitoraggio delle aree più impervie della montagna e delle zone rivierasche dei grandi fiumi, dove non si potevano escludere grigliate improvvisate che, grazie al buon senso che pare averla fatta da padrone, non si sono verificate. Si è trattato del primo ponte dall’entrata in vigore delle norme in questione e tutto sommato la sensazione avuta anche dai carabinieri reggiani e che nella nostra provincia è prevalso il buon senso.