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Unimore piange la scomparsa della professoressa Ivonne Pasquali Ronchetti

Tra poco più di un mese la prof.ssa Ivonne Pasquali Ronchetti avrebbe compiuto 81 anni. Già Professoressa di Patologia Generale è deceduta nel pomeriggio del 12 aprile. Figura molto nota negli ambienti dell’Università di Modena e Reggio Emilia è stata molto apprezzata per la sua attività di docente prima presso la Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali e, dalla istituzione nel 2004, presso la Facoltà di Bioscienze Biotecnologie. Fondamentale il suo apporto negli anni in cui ha ricoperto ruoli istituzionali nel Consiglio di Amministrazione dell’Università, nell’Azienda per il Diritto Allo Studio Universitario di Modena (ARESTUD), in ER.GO e come Delegata del Rettore all’Orientamento allo studio universitario e tutorato.

Per restrizioni decise a seguito dell’emergenza COVID-19 i funerali non potranno essere celebrati. Chi volesse lasciare un ricordo ed unirsi al dolore dei famigliari può scrivere a: perivonne2020@gmail.com

Per lungo tempo, fino alla data della pensione nel 2008, si è occupata a livello di Ateneo di politiche di Orientamento e di valorizzazione del Diritto allo Studio.

Gli studenti, infatti, sono sempre stati per lei una priorità e come docente ha saputo trasmettere la passione per la ricerca, la curiosità per indagare sempre oltre e ha formato centinaia di studenti contribuendo allo sviluppo delle Scienze Biologiche fin dal loro instaurarsi nell’allora Ateneo di Modena.

Anche dopo la pensione, ha continuato ad interessarsi alla “patologia”, ma dedicando gran parte del suo tempo alle attività in favore dei pazienti affetti da Pseudoxantoma elastico, una rara patologia genetica che colpisce i tessuti connettivi e che per tanti anni è stato oggetto di studio nel suo laboratorio. Con i pazienti e per i pazienti ha fondato l’Associazione PXE Italia.

Cordoglio per questa scomparsa è stato espresso ai famigliari dal Rettore prof. Carlo Adolfo Porro.

Così la ricorda la prof.ssa Daniela Quaglino, Ordinario di Patologia Generale e Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita: “Oggi è una Pasqua particolarmente triste. Il silenzio delle strade e dei giardini forzatamente vuoti, la strana atmosfera, in cui siamo immersi in queste settimane di pandemia, sembra sottolineare in maniera ancora più evidente il vuoto che lascia una persona che per me è stata più di “un mentore”. Abbiamo trascorso insieme quasi quarant’anni. Ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo universitario nel “laboratorio di microscopia elettronica della Prof.ssa Ronchetti” e poi la collaborazione è continuata sempre più stretta e sinergica nel corso degli anni. Mi piaceva discutere di lavoro sedute davanti ad una tazza di tè, quando i ritmi della vita universitaria lasciavano all’attività di ricerca e alla dialettica scientifica più tempo di quanto non si riesca a fare ora. Non sempre si era d’accordo, ma proprio dal confronto venivano idee e intuizioni nuove. Anche lo scorso Natale, sulla poltrona di casa, ha voluto sapere come procedeva l’attività del laboratorio e avevamo discusso di uno studio pubblicato di recente. Abbiamo condiviso anni al “bench” del laboratorio, nelle aule della Patologia Generale, nei numerosi congressi cui andavamo spesso insieme e nelle attività a favore dell’associazione dei pazienti PXE. Tutto questo è più che un ricordo, ha rappresentato l’insegnamento per affrontare la vita accademica con tenacia e determinazione, ma anche con entusiasmo e curiosità. Anche a nome anche dei tanti colleghi, amici, giovani collaboratori e studenti che la Prof.ssa Ronchetti ha incontrato e formato negli anni, grazie”.

IVONNE PASQUALI RONCHETTI (1939 – 2020)

Nata il 27 maggio 1939. Già professoressa ordinario di Patologia Generale, si è affermata a livello internazionale per il ruolo che fin dagli anni ’60 ha avuto nello sviluppo della microscopia elettronica applicata allo studio delle strutture biologiche. I primi lavori sull’organizzazione strutturale del muscolo e dei mitocondri sono stati oggetto di diverse pubblicazioni anche su riviste prestigiose come Nature. Successivamente, a partire dagli anni ’80 si è dedicata allo studio dei tessuti connettivi e in particolare della componente elastica, diventando uno dei punti di riferimento per la comunità scientifica. La passione per le nuove tecnologie e una insaziabile curiosità hanno permesso di esplorare il complesso mondo della matrice extracellulare con approcci multidisciplinari e con una visione innovativa.

Fin dai primi anni di vita universitaria è stata elemento fondante della Società Italiana di Microscopia Elettronica ora SISM, poi ha partecipato in maniera propositiva alle attività della Società Italiana di Patologia ora SIPMet ed è stata Cofondatrice della Società Italiana per lo Studio del Connettivo.

E’ autrice di oltre 160 pubblicazioni scientifiche comparse anche su prestigiose riviste internazionali.

















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