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Incontro interreligioso e multiculturale promosso dalla Diocesi e dall’Amministrazione comunale carpigiana

In memoria delle vittime del coronavirus, per invocare la vicinanza di Dio alle persone contagiate e in quarantena, per chiedere la cessazione dell’epidemia, la Chiesa di Carpi, in sintonia con l’Amministrazione Comunale della città, propone lunedì 13 aprile alle ore 12 un momento interreligioso e multiculturale di silenzio, preghiera e riflessione. Si tratta di un incontro da vivere al centro di Piazza Martiri, cui parteciperanno, il vicario generale della Diocesi di Carpi monsignor Ermenegildo Manicardi, il sindaco Alberto Bellelli e un solo responsabile per ciascuna delle realtà cittadine che hanno accolto l’invito mediato dal Sindaco.

Nell’incontro, volutamente ridotto al minimo delle presenze, pur senza trascurare nessuna sensibilità, saranno presenti rappresentanti di altre confessioni cristiane, del Rabbino della Comunità Ebraica di Modena e Reggio, della Comunità Islamica: hanno dato, per ora, la loro adesione la Chiesa ortodossa autocefala di Romania (presente a Carpi nella cappella dell’Istituto Nazareno), la Chiesa Ortodossa Moldava di San Spiridione di Trimithonte (che celebra la liturgia nella Chiesa antica di Quartirolo), i Cristiani evangelici cinesi e la Comunità cinese di Carpi, l’Associazione Islamica Tunisina e Marocchina.

«Con questa celebrazione – spiega monsignor Manicardi – anzi con questo gesto, che abbiamo deciso insieme all’Amministratore apostolico l’Arcivescovo Castellucci e che abbiamo condiviso con il Sindaco Alberto Bellelli, intendiamo dare seguito alle parole di Papa Francesco che ha invitato a ‘sentirci tutti sulla stessa barca’ nell’affrontare la tempesta della pandemia, nella consapevolezza che la preghiera e il servizio silenzioso sono le nostre armi vincenti. A Carpi questo avvenimento si manterrà nelle dimensioni concrete della nostra realtà specifica, pur muovendosi in uno stile che fortunatamente si sta diffondendo, a partire dallo storico evento di Assisi (27 ottobre 1986), inaugurato da San Giovanni Paolo II. L’appuntamento è all’esterno, sulla piazza, il luogo simbolo dell’incontro di tutte le anime della città e la presenza del Sindaco di Carpi accoglie, a nome di tutti i cittadini, il desiderio e la consapevolezza dei credenti di contribuire – oggi e nel futuro – alla coesione sociale, civile e culturale dell’intera comunità. Mentre continua a piangere i suoi morti, affrontando con coraggio momenti di estrema difficoltà, la nostra comunità diventa sempre più consapevole dell’esigenza che ciascuno di noi si muova nella massima unità e con il più sincero senso di appartenenza».

















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