“Apprendiamo con forte preoccupazione, da notizie che circolano in questi giorni sui social, che il Comune di Modena intenderebbe avviare l’esternalizzazione di nidi comunali, attualmente gestiti in forma diretta con educatrici dipendenti del Comune. Se così fosse è evidente a tutti la gravità di una decisione del genere, in uno dei servizi fiore all’occhiello della nostra comunità, che da 50 anni sono stati esempio di innovazione pedagogica per tutti, a livello nazionale e internazionale” – affermano in una nota Giada Catanoso Fp Cgil Modena e Sabrina Torricelli Cisl Fp Emilia Centrale.
“Una scelta di questo tipo, priva di ragioni concrete, alla luce dello sblocco del turn over nelle pubbliche amministrazioni e quindi della possibilità di assumere direttamente ed investire nelle risorse umane anche nel settore educativo, fondamentale per continuare a sperimentare modelli di eccellenza, andrebbe in una direzione esattamente contraria a quanto riportato nei programmi politici dei nostri amministratori, una direzione non di rafforzamento dei servizi pubblici ma di smantellamento di un sistema, quello dei servizi rivolti alla prima infanzia che ad oggi vede un equilibrio nelle varie forme di gestione e che non ha alcun motivo di essere rivisto.
E suona ancora più stonato un percorso di esternalizzazione a soggetti privati in un momento come quello che stiamo vivendo oggi, a causa dell’emergenza coronavirus, e che sta dimostrando in maniera evidente come il controllo e la presenza diretta del pubblico nella gestione dei servizi sia fondamentale per la tenuta del sistema”.
“Chiediamo quindi al Comune di Modena – concludono Giada Catanoso e Sabrina Torricelli -una decisa smentita delle voci circolate in questi giorni, che vada a rassicurare la cittadinanza e le lavoratrici e i lavoratori che in questo momento stanno continuando a garantire, anche attraverso una elevata progettualità, con modalità nuove e creative a distanza, una attenzione ai più piccoli e alle loro famiglie in un momento così complesso, e che dovrebbe vedere un futuro di investimento in questo settore così importante della storia di Modena e non una riduzione di risorse, perchè di questo alla fine si tratterebbe”.