“La Cgil di Modena è stata facile profeta nella conferenza stampa del 18 febbraio scorso, valutando i dati sugli ammortizzatori sociali utilizzati nel 2019, nel dire che già quei dati erano negativi, e che sarebbero peggiorati con l’emergenza sanitaria da coronavirus. Nel 2019 sono state utilizzate oltre 5 milioni di ore tra Cigo, Cigs e Cassa in deroga. La tendenza sul 2020 si prospettava già ancora peggiore perché nel primo bimestre gennaio-febbraio 2020 (prima dell’esplosione della pandemia), le ore utilizzate erano il doppio (circa 1milione 200 mila ore) di quelle utilizzate nello stesso periodo del 2019 (600 mila ore)”. Così in una nota la Segreteria Cgil Modena.
“Dal mese di marzo, con l’uscita il 2 marzo del primo Decreto sugli ammortizzatori sociali, ad oggi sono stati fatti oltre 6.500 accordi di utilizzo di ammortizzatori per Covid-19 (Cigo, Fis, Cassa in deroga, Fis per somministrati, Fsba per dipendenti aziende artigiane).
Uno straordinario lavoro da parte delle categorie di Cgil Cisl e Uil che permette, in una situazione così drammatica, di garantire una continuità salariale ai lavoratori, prevedendo in moltissimi casi l’anticipo dell’ammortizzatore a carico dell’azienda facendo in modo che i tempi dell’approvazione da parte dell’Inps non si scarichino sui lavoratori stessi ed evitando anche un ulteriore aggravio di lavoro per l’Inps nel disbrigo delle pratiche.
I numeri degli accordi sono importanti ma purtroppo ad oggi vi sono però anche tante altre aziende che, pur sviluppando attività non indispensabili, non hanno attivato nessun ammortizzatore sociale, ed a fronte della situazione emergenziale, hanno fatto ricorso o a strumenti contrattuali del lavoratore (ferie, permessi) o ancora peggio stanno continuando a lavorare in attesa che il Prefetto eventualmente valuti positivamente la loro richiesta.
I dati degli accordi di oggi – conclude la Segreteria Cgil Modena – ci dicono che gli strumenti per gestire in sicurezza l’emergenza sanitaria, salvaguardando in primis la salute dei lavoratori e delle loro famiglie, ci sono e devono essere utilizzati onde evitare di esporre i lavoratori a rischi inutili e prendendosi il tempo necessario per prepararsi alla futura ripartenza in totale sicurezza, senza fughe in avanti che potrebbero compromettere l’attività sanitaria fin qui svolta”.