Sono passati già otto anni dal terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna e parte del basso lombardo e veneto, ma ancora oggi si lavora alla ricostruzione. Anche la Bonifica Burana è stata duramente colpita, riportando danni in tutti gli impianti e in gran parte del reticolo di 2.200 chilometri di canali. E il (lungo) lavoro di ricostruzione prosegue ancora oggi.
Il Presidente del Burana Francesco Vincenzi spiega: “Il territorio di Mirandola oltre al famoso biomedicale per cui è conosciuto in tutto il mondo, oggi più che mai, è anche una zona ad altissima vocazione agricola e garantisce eccellenze per cui l’Italia è conosciuta in tutto il mondo. Al settore primario italiano va riconosciuto un indiscutibile ruolo di traino oggi anche in altri settori correlati: appena potremo ripartiremo anche da quel turismo eno-gastronomico che ha generato un indotto importante anche a Modena… E il binomio agricoltura/sistema di bonifica è molto più stretto di quanto i non addetti ai lavori possano comprendere. La capacità di invaso e distribuzione della risorsa idrica fa la differenza non solo nella resa, ma addirittura nella sopravvivenza delle produzioni agricole in condizioni di siccità. E purtroppo, già oggi, apriamo la stagione irrigua con una ridotta riserva d’acqua, frutto di un inverno povero di precipitazioni”.
Tra le varie opere in gestione al Consorzio, sono presenti delle canalette realizzate negli anni 1960 per la distribuzione della risorsa irrigua nei comuni di Mirandola e Concordia sulla Secchia che a seguito del terremoto di maggio 2012 sono risultate deteriorate in particolare in un tratto lungo via Belvedere. Spiega l’Ing. Cinalberto Bertozzi, Direttore del Burana: “Queste canalette sono state oggetto di un primo intervento tramite l’apposizione di puntelli in legno ed in ferro che ne hanno rallentato il deterioramento, almeno per evitare che si interrompesse il flusso dell’acqua per irrigare da primavera ad autunno. Fino a quest’inverno quando, ottenuto l’indennizzo assicurativo, abbiamo potuto sostituire due lunghi tratti di canaletta, del diametro di 120 cm, per 472 m e 212 m a fianco della via Belvedere per un intervento dell’importo complessivo di 285.000 €. I tubi sono stati posti ad una profondità di 2,10-2,20 metri per essere poi ricoperti di terra per renderli carrabili e sono stati dotati di pozzetti per l’ispezione e la creazione di punti di prelievo e di griglie per fermare l’ingresso accidentale di persone, animali e oggetti. Va ricordato che la canaletta Belvedere ha origine dal canale di Gavello per una lunghezza complessiva di oltre 6.800 m e alimenta la canaletta Belvedere 2°, canaletta Casellina, canaletta Venezia e la canaletta Guaglielmina, tutti importanti vettori per l’acqua di irrigazione agli agricoltori della zona durante la stagione estiva”.