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“Camera con vista”, sguardi sulla videodanza in diretta Facebook

La videodanza è una pratica di film-making in cui movimento del corpo, della cinepresa e videoediting concorrono a creare un film (di solito un cortometraggio). Tutti e tre sono protagonisti e insieme compongono drammaturgia e narrazione. Un videodanza non è un videoclip, né la ripresa di uno spettacolo di danza, né un documentario sulla danza. È un’opera cinematografica a sé, un prodotto artistico nuovo e innovativo. Lo si potrà vedere bene giovedì 9 aprile dalle 19 quando, sulla pagina Facebook del Laboratorio Aperto di Modena, sarà online un evento dedicato, “Camera con vista”, realizzato in collaborazione con i festival Cinedanza, Zed, La Danza in 1 minuto, e Agite y Sirva. La diretta video farà scoprire i cortometraggi più significativi selezionati dai festival nel panorama della videodanza internazionale.

In un momento critico come quello attuale, che vede anche la chiusura della sede del Laboratorio – nell’edificio di viale Buon Pastore che ospitava la centrale Aem, riqualificato dal Comune grazie alle risorse del Fondo europeo di Sviluppo regionale Por Fesr 2014-2020 – gli organizzatori hanno deciso di collaborare per offrire, in modalità gratuita attraverso i social media, l’opportunità di conoscere una disciplina artistica in costante evoluzione.

“Camera con vista”, spiegano gli organizzatori, è un’occasione per trovare ispirazione e bellezza attraverso due arti che si combinano in un’unica espressione creativa: la danza, che per sua natura è performativa, corporale, live, si confronta con il linguaggio narrativo cinematografico per costruire qualcosa di nuovo, di grande impatto emotivo e visivo.

“Camera con vista” è un’iniziativa di Laboratorio Aperto di Modena, Cinedanza (https://dramateatro.it/cinedanza), Zed Festival (www.zedfestival.org), La danza in 1 minuto (https://coorpi.org) e Agite y Sirva (www.agiteysirva.com), co-promossa dai Laboratori Aperti di Ferrara, Piacenza, Forlì e Ravenna (www.laboratoriaperti.it). Per informazioni scrivere a modena@labaperti.it o consultare la pagina Facebook di Laboratorio Aperto Modena (https://www.facebook.com/laboratorioapertomodena).

IL PROGRAMMA DI GIOVEDÌ 9 ALLE 19 SU FB

Sono 11 i cortometraggi selezionati dai festival di Videodanza che saranno trasmessi in diretta video sulla pagina Facebook del Laboratorio aperto di Modena giovedì 9 aprile dalle 19 per l’evento online “Camera con vista”.

“Quimera: the rope scene” di Neus Gil Cortes (ES). Nella danza surreale di Nua Dance, ispirata al Don Chisciotte di Cervantes, seguiamo Quimera nel suo percorso dall’isolamento a un mondo fantastico che si protende contro il paesaggio urbano.

In “Pollyanna” – di Roman Gubin (CA) le fatiche e le lotte interiori di una giovane ragazza si esprimono attraverso una danza contemporanea.

“Porcelain” di Roswitha Chesher (UK). Una storia d’amore… la vita e i suoi numerosi cambiamenti, incontro, condivisione, cura, dipendenza e perdita.

“More than you think” di Jacopo Landi / Vanessa Michielon (IT): quale grado di complessità è racchiuso in un gesto danzato? Quali istruzioni, saperi incorporati e stimoli sensoriali lo orientano?

“Hic et Nunc” di Emma Cianchi (IT). Una linea retta, un luogo abbandonato in cui risuona la vita passata, un piano-sequenza per dire che il presente è l’unica dimensione in cui si vive veramente.

“Su misura” del collettivo Augenblick (IT). Il passo del desiderio come uno spillo sbuca dal filo dei monti. E dopo un minuto cade.

“Stages” di Angela Rosales Challis (US). Un videodanza animato che estrae le emozioni negative che la società ci ha insegnato a nascondere.

“La Démiurge” di Alain El Sakhawi (IT). Una giovane entità femminile e birichina gioca con la sua vittima.

“T.I.A.” This is Africa di Matthieu Maunier-Rossi (CD). Aïpeur Foundou, ballerino e coreografo congolese, da Brazzaville ci mostra una possibile via per la libertà.

“LittleThings” di Sami Hokkanen (FI). Una storia divertente sull’importanza delle piccole cose nella vita.

“Mareta” di Blas Payri (ES). Mareta in spagnolo significa “Piccola Madre” ed è una ninnananna tradizionale di Valencia.
















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