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Lapam: “Occorre preparare la riapertura, già ad aprile è necessario mettere le condizioni per rialzare le saracinesche”

“Il prolungamento della chiusura totale potrebbe portare la nostra economia al collasso, o comunque a uno stato di crisi per certi versi irreversibile. In tanti ora stanno parlando di riaprire in modo graduale, crediamo che un piano sia indispensabile e che i tempi non possano essere troppo lunghi. Già ad aprile è necessario ricominciare a sollevare le saracinesche”.

Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, dà voce al mondo produttivo e alle aziende: “Il prolungamento del blocco al 18 aprile ferma ulteriormente la produzione, congela il fatturato e mina concretamente la possibilità di riattivare il lavoro, di riprendere slancio, di mantenere l’occupazione Quello che serve – spiega il presidente Lapam – è un supporto che vada oltre la logica del sussidio, ma che innesti liquidità e difenda il mantenimento dei posti di lavoro e della competitività delle nostre imprese. Non dimentichiamo che un crollo dell’economia, in breve tempo, porterebbe al collasso anche il sistema di welfare, a partire dalla sanità che in queste settimane sta mostrando il volto migliore del Paese e che nel nostro territorio sta facendo cose incredibili. Stesso discorso vale per la povertà, che in un sistema depauperato del tessuto di pmi sarebbe impossibile frenare”.

La proposta di Luppi è allora questa: “Da un lato occorre mettere in agenda la graduale ripartenza delle imprese e della produzione, tenendo chiusi i reparti non indispensabili e garantendo il severo rispetto delle disposizioni di sicurezza, l’applicazione dei protocolli anti contagio, la distanza minima tra lavoratori e l’utilizzo dei cosiddetti dpi, dall’altro (e qui tocca alla politica) bisogna attivarsi presso le sedi istituzionali europee per agire sul fronte della liquidità, dell’eventuale accesso al fondo salva stati e dell’attivazione di Eurobond, anche solo con alcuni Paesi dell’Ue”.

Il presidente Lapam conclude: “In questi giorni stiamo assistendo a una gara di solidarietà e a una disciplina che forse non pensavamo di avere, ma adesso è il momento di cominciare a pensare a rialzarci. Questa epidemia dovrà servirci anche da lezione, la politica dovrà mostrarsi all’altezza di un grande compito: quello di mettere al centro riforme strutturali (fisco, burocrazia, ammodernamento amministrativo) e rimediare a decenni di errori e di gestione troppo ‘allegra’ del denaro pubblico”.

 

















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