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Cohousing di via Divisione Acqui a Modena, ok alla vendita del grezzo

iliziArriva all’ultimo atto formale la vicenda della palazzina del cohousing di via Divisione Acqui a Modena, che ha visto coinvolte una ventina di famiglie con il rischio di rimanere senza appartamento e di perdere le somme di denaro anticipate per l’acquisto degli alloggi.
La Giunta comunale, infatti, su proposta dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, martedì 17 marzo ha approvato la delibera che dà il via libera alla vendita degli alloggi della palazzina anche prima dell’ultimazione dei lavori, al fine di trovare una soluzione per i promissari acquirenti. La vendita è resa possibile attraverso la determinazione del prezzo di cessione sulla base della documentazione relativa all’intervento presentata dal Commissario ministeriale, secondo quanto stabilito dalla convenzione modificata dal Consiglio comunale a gennaio 2019.

Con la delibera si definisce inoltre che l’Amministrazione comunale procederà alla stipula della Convenzione con il Consorzio attività produttive aree e servizi (Cap) per il completamento delle opere di urbanizzazione e, prima di allora, per la messa in sicurezza dell’area, tramite i fondi derivanti dall’escussione della fidejussione pari a circa 73 mila euro per la mancata realizzazione di parte delle opere di urbanizzazione. Il Consorzio attività produttive, di fatto, acquisirà dall’impresa Rmt la recinzione dell’area di intervento, che quindi non verrà tolta lasciando il cantiere aperto, e ultimerà i lavori garantendo quindi un cantiere in sicurezza.
L’atto di Giunta definisce, infine, che le somme dovute all’Amministrazione dalla Cooperativa edificatrice Modena casa ammontano a circa 68 mila euro per il mancato pagamento di due rate relative agli oneri di urbanizzazione secondaria, cifra che il Commissario provvederà a reperire.
La soluzione individuata arriva dopo l’accordo tra i promissari acquirenti e il consorzio edile Rmt, che stava effettuando i lavori di realizzazione della palazzina, il quale si è impegnato a ritirare la causa pendente per presunti mancati pagamenti. L’accordo, che prevede la corresponsione da parte delle famiglie di una somma forfetaria all’azienda, somma comunque molto inferiore a quella richiesta con la causa giudiziaria, ha consentito di superare il vincolo imposto dal ministero dell’Economia e delle Finanze di non poter rogitare in caso di causa pendente e permette ora alle famiglie di andare a rogito con gli appartamenti al grezzo (opere effettuate sotto l’80 per cento a seconda degli alloggi). L’intesa sulla transazione è stata agevolata anche dal fatto che avvocati e Amministrazione comunale si sono attivati per chiedere al ministero di togliere il vincolo alla vendita in modo da sbloccare una situazione che si protraeva già da tempo. Un passaggio che avrebbe impedito all’azienda di vedere la riscossione di qualsivoglia somma.
Per i promissari acquirenti, questa soluzione comporta un modesto aumento di costi rispetto al previsto ma consente loro di non perdere le somme di denaro anticipate, di poter finalmente concludere in proprio i lavori e quindi fruire degli alloggi. Il Comune, inoltre, continuerà ad affiancare i soggetti coinvolti nella vicenda consentendo eventuali vendite anticipate rispetto al vincolo di cinque anni di proprietà e riconoscendo nel prezzo di vendita a terzi l’effettivo costo sostenuto dai promissari acquirenti per ultimare le opere come da capitolato.
Grazie all’impegno del Comune di Modena e di Banca Etica, finanziatrice dell’intervento, a sciogliere la situazione di stallo, anche gli ultimi due alloggi rimasti liberi sono stati assegnati: con la vendita dell’ultimo alloggio avvenuta qualche settimana fa è stato possibile chiudere le pendenze con l’istituto di credito.
I problemi sulla vicenda della palazzina del cohousing di via Divisione Acqui sono iniziati nei primi mesi del 2018, quando era emersa una non chiara gestione della società Cooperativa Edificatrice Modena Casa che aveva portato il Comune anche a presentare una denuncia alla Procura, sulla base delle segnalazioni dei promissari acquirenti e delle anomalie emerse dai controlli. Ad agosto 2018 il ministero dello Sviluppo economico aveva nominato un commissario per gestire la situazione e a gennaio 2019 il Consiglio comunale aveva dato il via libera all’unanimità alla modifica della convenzione per il progetto di cohousing di via Divisione Acqui, in modo da consentire l’avvio del percorso per arrivare alla conclusione della vicenda.

















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