Nelle tre regioni con il maggior numero di casi accertati di coronavirus in rapporto alla popolazione – Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna – si concentra il 40,5% del Pil nazionale, il 54,4% delle esportazioni, un terzo (34,7%) delle presenze turistiche e poco meno di 4 presenze straniere su 10 (37,5%). Lo evidenzia una indagine di Lapam Confartigianato. L’associazione ha messo in luce, a livello locale e regionale, i settori dell’artigianato maggiormente a rischio a causa del coronavirus. Nelle tre regioni in esame è localizzato il 38,2% degli occupati delle micro e piccole imprese italiane (pari a 4,2 milioni) e 4 addetti su 10 (42,0%) dell’artigianato, pari a 1,1 milioni di addetti.
Gli effetti sull’artigianato. In questi giorni – sottolinea Lapam – e a giusta ragione, le analisi si sono soffermate soprattutto sui settori del turismo e dei pubblici esercizi, che stanno conoscendo un crollo di clientela e fatturato, ma anche l’artigianato e i servizi sono ad alto rischio. Sulla base delle segnalazioni provenienti dalle aziende vi sono alcuni settori con una più elevata incidenza di imprese che già registrano marcati effetti negativi sull’attività , con cali di fatturato pesanti: alimentare, area benessere, comunicazione, esercizi ricettivi, legno-arredo, moda, riparazione, manutenzione ed installazione di macchinari, ristorazione e trasporto e logistica. In questi settori operano, in Emilia Romagna, 77.620 mila piccole imprese con 287mila addetti, pari al 29,6% degli addetti del totale delle piccole imprese della regione e al 18,1% del totale degli addetti. Per quanto riguarda l’artigianato in Emilia Romagna si contano in tali comparti 39.061 mila imprese con 106.544 mila addetti, pari ad oltre un terzo (37,1%) del totale degli addetti dell’artigianato dell’area.
Modena e provincia. L’indagine dell’ufficio studi Lapam si concentra su Modena e provincia. Nel territorio si parla di 6.693 aziende artigiane (il 38,8% dell’artigianato in provincia) che occupano un totale di 18.726 addetti, il 35,4% del totale dell’artigianato. Tra i settori coinvolti, limitatamente alle imprese artigiane, i più ‘pesanti’ in provincia sono la moda (1.200 imprese e 4.398 addetti), i trasporti (1.463 imprese e 3.123 addetti) e la ristorazione (533 imprese e 1.739 addetti). Anche una fetta dell’artigianato è interessato al turismo che viene inevitabilmente impattato dal coronavirus. A Modena e provincia, sottolinea l’ufficio studi Lapam, sono quasi tremila (esattamente 2.919) le imprese artigiane potenzialmente interessate da attività turistiche, imprese che inevitabilmente sono a rischio quasi quanto quelle direttamente turistiche.
Reggio Emilia e provincia. Si parla di 4.483 aziende artigiane (il 32% dell’artigianato in provincia) che occupano un totale di 13.031 addetti, il 33,5% del totale dell’artigianato. Qui i settori coinvolti, limitatamente alle imprese artigiane, i più ‘pesanti’ in provincia sono i trasporti (983 imprese e 2.496 addetti), la moda (598 imprese e 2.184 addetti) e la ristorazione (453 imprese e 1.467 addetti). A Reggio Emilia e provincia, sottolinea l’ufficio studi Lapam Confartigianato, sono oltre duemila (esattamente 2.100) le imprese artigiane potenzialmente interessate da attività turistiche, imprese che inevitabilmente sono a rischio quasi quanto quelle direttamente turistiche.