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Sulla scelta della Giunta sassolese di uscire dal sistema turistico distrettuale, si è discussa ieri sera in Consiglio una interrogazione

L’ultima interrogazione discussa ieri sera in Consiglio Comunale era a firma dei consiglieri del Partito Democratico, illustrata dal Capogruppo Maria Savigni, avente ad oggetto “Scelta della Giunta di uscire dal sistema turistico distrettuale”.

Nell’interrogazione il Pd chiede: il motivo per cui l’Amministrazione ha deciso di non rinnovare l’accordo, escludendosi così dal sistema turistico territoriale intercomunale, scelta paradossale per il comune capodistretto che, per la sua spiccata vocazione industriale, non può promuoversi autonomamente come meta turistica, se non inserito in un circuito che sia attrattivo per la pluralità delle proposte.

Ha risposto all’interrogazione l’Assessore al Turismo Massimo Malagoli.

La protervia è la principale causa della decisione del Comune di Sassuolo di non rinnovare la Convenzione del sistema turistico territoriale. Siamo stati invitati a confermare la nostra adesione, ma abbiamo fatto presente, fin dai primi incontri, che si poneva una questione economica ostativa, oltre ad aspetti poco convincenti di perdita identitaria e di mancata definizione di una verifica dei risultati raggiunti rispetto all’obiettivo di intercettare il rilevante flusso turistico del Museo Ferrari. Ci è stato risposto confermando la necessità che il Comune di Sassuolo si impegnasse a versare 16.000 euro all’anno.

Non sono poi molti, è stato detto, per tutto quello che ci sarebbe da fare per la valorizzazione turistica del distretto. E’ vero, ma guardiamo come sono stati spesi questi soldi a partire dal 2015, l’anno in cui il Consiglio votò l’adesione al sistema turistico.

Nessun euro è stato utilizzato per migliorare l’accoglienza dei turisti presenti a Sassuolo.

Lo IAT di Maranello è appunto a Maranello e, pur vantando un ampio orario d’apertura ed una innegabile “centralità turistica”, non assiste in loco le persone che al sabato e alla domenica si trovano a Sassuolo. Si dirà, non era questo l’obiettivo. Certo, però questa è un’esigenza ormai imprescindibile. Per tornare all’obiettivo: nessun euro è stato utilizzato per fare in modo che almeno uno dei citati oltre 400 mila visitatori del Museo Ferrari varcasse la soglia del Palazzo Ducale, così come era stato promesso e annunciato nel 2015. I soldi investiti nella generica promozione turistica prodotta dal Sistema non rendono merito né all’unicum rappresentato dal Palazzo Ducale di Sassuolo, né alle Terme della Salvarola; per non parlare dell’altra eccellenza turistica, quella che in realtà traina i dati, di cui tutti si riempiono la bocca, sulla presenza nei nostri alberghi: il turismo industriale.

Tutto questo è stato semplicemente ignorato. Forse leggendo le brochure in cui il Palazzo Ducale di Sassuolo e le Terme della Salvarola sono annacquati in una generica proposta tematica o forse scovando qualche informazione nel sito turistico di distretto Maranello.it (Nomen omen), qualche turista sarà venuto a Sassuolo. Il Sistema turistico però non ha voluto misurare questo dato. Quindi, purtroppo, possiamo dire che il risultato finale è di “16.000 euro a zero”. In realtà, oltre 1.300 turisti in tre anni sono stati “strappati” al flusso turistico Ferrari. Questo però, è avvenuto grazie allo sforzo (ideativo e finanziario) congiunto del Comune di Sassuolo e di Gallerie Estensi attraverso il progetto voucher per l’ingresso gratuito al Palazzo Ducale di Sassuolo. Quindi, perché rinnovare la Convenzione di sistema? Per una generica promessa di passare ad un nuovo sito e ad un nuovo nome? Per poter continuare a distribuire i voucher per l’accesso al Palazzo Ducale di Sassuolo, cosa che altri IAT provinciali fanno per spirito di collaborazione e senza chiedere nulla in cambio? No, tutto questo non ci è parso sufficiente.

Abbiamo chiesto di rivedere sostanzialmente le modalità di finanziamento del Sistema turistico. Non ci è sembrato corretto che il Comune di Sassuolo continuasse a finanziare una struttura di proprietà del Comune di Maranello e pagata per il suo funzionamento dal Museo Ferrari. Non per una questione di principio, ma perché questi partners hanno, in ambito turistico, una capacità d’investimento che non necessita del nostro supporto.

Vediamo ora di che cosa stiamo parlando.

Nel 2015, i 16.000 euro previsti dalla Convenzione di sistema sono stati utilizzati per finanziare: spese di gestione dello IAT, spese telefoniche, la realizzazione del sito www.maranello.it, spese per la realizzazione delle attività in convenzione, ammortamenti struttura IAT e quota spese per il personale del servizio turismo.

Il Comune di Sassuolo ha versato i suoi 16.000 euro, così come hanno fatto i Comuni di Fiorano Modenese e Formigine, mentre il Comune di Maranello non ha versato alcuna cifra (lo stesso avverrà negli anni successivi), ma ha esposto degli oneri figurativi per il personale pagato dal Museo Ferrari “a copertura del canone di locazione non corrisposto al Comune di Maranello proprietario dell’immobile”.

Il personale dello IAT, quindi, è pagato dal Museo Ferrari di Maranello.

Nel tempo, i 16.000 euro si sono ridotti notevolmente grazie ai contributi provinciali e regionali che hanno cofinanziato i progetti del Sistema turistico, ma sono tornati a salire nel 2019 fino ad oltre 13.000 euro.

La nostra proposta è stata quella di far tesoro delle capacità del Sistema di intercettare altre fonti di finanziamento, azzerando la quota che i Comuni avrebbero dovuto versare a priori e attivando un percorso che avrebbe portato i Comuni ad intervenire su specifici progetti di promozione turistica, come ad esempio “Bellezze in Bicicletta”.

Le generiche promesse di migliorare il Sistema turistico territoriale non ci hanno convinto.

Nel 2015, ci era stato promesso che avremmo visto numerosi turisti a Sassuolo provenienti da Maranello. Di questi, purtroppo, nemmeno l’ombra.

Non per incapacità di chi governa il Sistema.

Il discorso sarebbe lungo. Infatti, è Maranello stesso a soffrire per primo di questo problema. I turisti passano dal museo e vanno.

Le tanto decantate performance degli arrivi in hotel sono da annoverare alla Ferrari stabilimento industriale e non al museo. Questo impulso turistico riguarda in realtà quel fenomeno noto come turismo industriale, lo stesso avviene per la ceramica.

Su questa forma di turismo il Sistema non ha investito neanche un centesimo e non se ne trova traccia nella nuova convenzione. Il Comune di Sassuolo non intende agire in modo isolato, ma non intende nemmeno dare la propria adesione ad un progetto che non riesce ad incidere sulle effettive leve turistiche, che si presenta, salvo ravvedimenti, con una strategia monoculturale e che per contro richiede ingenti risorse (16.000 euro per il bilancio turistico del Comune di Sassuolo sono una cifra considerevole).

Quello che questa Amministrazione vuole fare è correggere la triste china adottata dall’Amministrazione precedente, dando un impulso concreto al turismo con l’intento di dare nuova linfa all’economia di Sassuolo. L’intenzione della Giunta è quella di lavorare in particolare su tre progetti:

Il primo consiste nell’inserimento del Comune di Sassuolo nella rete IAT provinciale i cui obiettivi sono: costruire una Rete di punti informativi che trasmettano al visitatore in arrivo nel nostro territorio un’immagine unitaria, forte, omogenea riguardo l’offerta turistica.

Il secondo progetto è relativo al Ducato Estense: progetto promosso, finanziato e coordinato dal MiBACT in accordo con gli enti locali dei territori coinvolti, che ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio estense compreso tra Emilia–Romagna e Garfagnana, che vedrà Sassuolo come partner principale nella Convenzione di sistema che si sta delineando insieme a Modena, Reggio Emilia, Ferrara e i Comuni della Garfagnana con l’obiettivo di coordinare e gestire itinerari culturali e tematici che permetteranno al turista di scoprire l’eredità estense assaporandone la bellezza ed il gusto, ancora oggi vivo e riconoscibile.

Il terzo consiste nel ridare a Sassuolo la giusta dignità quale capofila del distretto ceramico tramite: l’apertura di un punto Informativo Turistico aperto anche nel week end, con punto bar e Book-Shop con prodotti del nostro territorio, la riqualificazione del centro storico anche tramite arredi urbani in ceramica, in modo da ricreare l’identità propria del nostro comune e territorio, collaborare in modo sinergico con società di incoming nella creazione di pacchetti ad hoc per le industrie, incentivando il turismo industriale del nostro distretto e i prodotti enogastronomici.

Sappiamo perfettamente che il Museo Ferrari è il catalizzatore del territorio in ambito turistico, e infatti la nostra proposta era quella di creare un ponte tra il museo e il palazzo Ducale, ma i termini sono rimasti i medesimi da parte del Comune di Maranello, lasciando noi sassolesi come perenni fanalini di coda. La Giunta crede che a questo punto un cambiamento sia necessario, almeno per provare a realizzare qualcosa di più conveniente a livello turistico per il nostro comune.

Chi non fa non sbaglia: noi vogliamo correre quel rischio piuttosto che stare a guardare (e spendere in favore di altri).

Il Capogruppo Pd Maria Savigni si è dichiarata non soddisfatta della risposta
















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