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Modena: bando da 40 mila euro per misure innovative di welfare aziendale e di sostegno al lavoro femminile

Promuovere un legame virtuoso tra welfare, produttività aziendale e benessere dei lavoratori e delle lavoratrici è l’obiettivo di “Senza chiedere permesso”, il progetto per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro del Comune di Modena che mette a disposizione un fondo di 40 mila euro per realizzare misure innovative di welfare aziendale e di sostegno al lavoro professionale femminile e per il quale è già possibile fare domanda.

Orario elastico, lavoro a distanza o smart working; lavoro per obiettivi o nuove modalità di gestione dei permessi ma anche nuove soluzioni concrete per la conciliazione di vita e lavoro come l’aiuto nella gestione degli impegni o l’estensione oraria dei servizi sono alcune delle misure che potranno essere finanziate sulla base di progetti dettagliati presentati da imprese, micro-imprese, libere professioniste, organizzazioni e associazioni per la creazione di imprese che offrano servizi innovativi per la conciliazione. Le domande devono essere presentate entro il 5 aprile, il bando e i moduli sono disponibili sul sito del Comune di Modena (alla pagina comune.modena.it/pari-opportunita).

Il progetto e il bando sono stati presentati questa mattina, mercoledì 29 gennaio, con una conferenza stampa in Municipio dall’assessora alle Pari opportunità Grazia Baracchi che ha sottolineato come l’iniziativa nasca dal fatto che molte aziende faticano ad applicare gli istituti di conciliazione che già esistono, senza dimenticare che tutto il mondo libero-professionale di fatto ne è escluso. “Il progetto– spiega Baracchi – tenta, appunto, di dare una risposta a questi problemi, sia con una proposta culturale e di consulenza organizzativa alle aziende, sia incentivando le realtà produttive ad adottare soluzione che favoriscano la conciliazione. La difficoltà a conciliare vita e lavoro, infatti, non è solo un prezzo pagato dalle donne ma anche un costo a carico delle aziende in termini di perdita di risorse e di professionalità, di scarsa motivazione e di rigidità organizzativa. In sintesi: un maggior benessere di lavoratrici e lavoratori si trasforma in una migliore performance dell’azienda. Dal canto nostro come amministrazione – prosegue l’assessora – continueremo a garantire lo sviluppo di un sistema per garantire supporto costante alle famiglie fatto di infrastrutture, aiuto alla genitorialità, e interventi economici e sociali”.

“Senza chiedere permesso”, elaborato dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Modena dopo una condivisione con le associazioni di categoria, la Cpo, i sindacati e Unimore, ha ottenuto un contributo di 32 mila euro nell’ambito del bando regionale per sostenere la parità delle donne nella vita economica (ai quali l’amministrazione ha aggiunto ottomila euro di fondi propri per un totale di 40 mila euro disponibili) e coinvolge una rete di organismi rappresentativi delle realtà imprenditoriali e del lavoro locale per sviluppare azioni concrete che migliorino le condizioni di lavoro all’interno delle imprese e offrano opportunità di conciliazione anche alle libere professioniste e alle micro imprese.

Il progetto prevede tre linee di intervento: una rivolta alle aziende per attivare nuove soluzioni organizzative a favore dei propri dipendenti; una seconda rivolta a liberi professionisti e micro imprese; una terza a imprese e organizzazioni che avviino servizi innovativi a favore della conciliazione. “Tra i risultati che ci auguriamo – spiega ancora l’assessora – ci sono la riduzione delle dimissioni delle madri, dei conflitti familiari e dei costi indotti dalla mancata conciliazione, oltre a un miglioramento dell’ambiente e delle performance aziendali, una crescita del benessere e quindi della produttività di lavoratori e lavoratrici; l’attivazione di processi di riflessione delle istituzioni per riprogrammare un welfare territoriale per le famiglie”.

















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