Nell’arco degli ultimi dieci anni le nascite in Italia sono diminuite; a partire dal 2015 il numero di nascite è sceso sotto il mezzo milione e nel 2018 si è registrato un nuovo record negativo: sono stati iscritti in anagrafe per nascita solo 439.747 bambini, il minimo storico dall’Unità d’Italia. L’Italia è anche il paese con le mamme al primo figlio più vecchie d’Europa (età media 32 anni) e detiene il primato delle primipare oltre i 40 anni di età (7.2%). Parallelamente al calo della natalità si assiste al boom dell’infertilità nel mondo intero (in Italia il 15% delle coppie ha problemi di infertilità).
Dal 1978 nel mondo sono nati più di 8 milioni di bambini con tecniche di PMA. Al primo posto il Giappone, con circa il 5% dei bambini nati da PMA nel 2015, l’Australia con il 3,7% nel 2011, gli USA con l’1,7% e l’Europa con tassi tra il 2 e il 6% .
Il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita nell’anno 2019 ha raggiunto risultati più alti degli standard nazionali di riferimento. Nel 2019, presso il Centro, il 23% delle coppie che ha eseguito un prelievo ovocitario con l’utilizzo di gameti della coppia (PMA omologa) ha ottenuto una gravidanza, rispetto al 17% della media nazionale. Il 31% delle coppie che ha eseguito un trasferimento embrionario (PMA omologa) ha ottenuto una gravidanza, rispetto al 27 % della media nazionale.
Il Centro “P. Bertocchi” dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia, istituito nel 1987 dal Prof. Giovanni Battista La Sala e diretto dr.ssa Maria Teresa Villani (foto) da maggio 2018, è un punto di riferimento nazionale essendo il Centro Pubblico con il maggior numero di coppie trattate. Il centro si compone anche di un settore laboratoristico di cui è responsabile la biologa dr.ssa Alessia Nicoli.
Struttura di I, II e III livello, è in grado di offrire tutte le più moderne tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita: recupero ecoguidato di ovociti, fecondazione in vitro e trasferimento embrionale in utero (FIVET), iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo nella cellula uovo (ICSI), crioconservazione tramite vitrificazione di embrioni e gameti, coltura embrionale fino allo stadio di blastocisti, recupero di spermatozoi direttamente dal testicolo tramite agoaspirato o biopsia testicolare (TESA, TESE).
A queste percentuali di gravidanza va aggiunto il contributo dei cicli di PMA in cui sono stati utilizzati ovociti ed embrioni crioconservati. L’introduzione nel 2018 della coltura estesa dell’embrione in vitro dalla terza fino alla quinta-settima giornata di sviluppo (ossia allo stadio di blastocisti) ha sicuramente impattato in modo evidente sul tasso di gravidanze cliniche su trasferimento embrionario nei cicli con embrioni congelati: si è così raggiunto un 20% di gravidanze cliniche nell’anno 2019 (dato allineato agli standard nazionali) rispetto al 9% relativo al triennio 2016-2018. Questi dati sono ancor più di rilievo se consideriamo che nel 2019 si è avuto un aumento dell’età media materna (circa 39 anni) delle donne che si sono sottoposte a cicli di PMA presso il nostro Centro. Questo aumento è legato all’introduzione della DGR 916/2018 che consente l’accesso alle tecniche di PMA alle donne fino a 46 anni d’età (per un totale di 6 cicli di PMA omologa), in precedenza, fissato a 43 anni (per un totale di 3 cicli di PMA omologa).
Nel 2019, il nostro Centro Sterilità si conferma come il Centro Pubblico dell’Emilia Romagna che esegue il maggior numero di cicli di PMA (> 800 cicli) nonostante l’entrata in vigore della DGR 916/2018 che, di fatto, esclude l’accesso delle coppie provenienti da fuori Regione. Le coppie extraregione rappresentavano il 30% dell’utenza trattata.
Nonostante tali dati di attività, le liste di attesa sono state ridotte, permettendo alla coppia un primo accesso al Centro già dopo soli 4 mesi. Una volta terminati gli esami richiesti dalla normativa vigente, la coppia accede all’esecuzione del ciclo di PMA senza lista di attesa.
Il Centro di PMA di Reggio Emilia è l’unico in Emilia-Romagna ad offrire e garantire i percorsi di preservazione della fertilità (maschile e femminile) 365 giorni all’anno, diventando sempre più un punto di riferimento per le altre aziende sanitarie pubbliche regionali. Infine, coerentemente con i contenuti del PAL ospedaliero e con il concetto di Hospital Network, è stato attivato, in collaborazione con l’Ospedale Magati di Scandiano, il percorso di PMA con tecniche di primo livello (Inseminazione Intrauterina, IUI).
La collaborazione del Centro di PMA con l’Ospedale Magati di Scandiano ha introdotto un concetto innovativo di network specialistico per la coppia infertile creando una rete sul territorio provinciale. Sempre all’Ospedale di Scandiano, gli stessi operatori del Centro Sterilità effettuano gli interventi chirurgici delle donne infertili, con particolare attenzione agli aspetti riproduttivi.
L’obiettivo della rete territoriale è migliorare la qualità del servizio, la sicurezza delle cure, le competenze degli operatori coinvolti nel percorso, condividendo informazioni, buone pratiche cliniche, expertise ed ottimizzando così l’uso delle risorse.