Due proposte concrete per Modena, per le sue imprese e per i cittadini. Sono quelle di cui hanno discusso il consiglio Lapam della Zona di Modena e il Sindaco, Gian Carlo Muzzarelli.
La prima proposta, uscita proprio nel corso del dibattito, è di far sì che il tavolo del Patto per lo sviluppo sostenibile e solidale, formato dalle associazioni datoriali, da quelle dei lavoratori, da istituti di credito e dal terzo settore, inviti la Soprintendenza e a un incontro o comunque a inviare una lettera comune a Soprintendenza e Ministero dei Beni Culturali per cercare di capire meglio la situazione che riguarda i tanti cantieri fermi in città, che non riguardano naturalmente soltanto il Comune. Si va dall’intervento più importante anche sotto il profilo economico, quello dell’ex Sant’Agostino, fino a interventi più modesti come quelli dei banchi del mercato Albinelli.
Il Sindaco ha illustrato all’associazione e ai dirigenti della Zona di Modena i principali interventi realizzati e quelli che sono in previsione. Si è discusso a lungo su varie proposte e alla fine il dialogo si è focalizzato in particolare sulle tematiche della rigenerazione urbana. Il rilancio dell’edilizia non deve più attraverso il consumo di suolo ma riqualificando zone dismesse. Lapam ha però proposto “di riqualificare non facendo altri centri commerciali (che sono ormai troppi e non di rado in crisi). Modena rimanga una città produttiva ma occorre convertire le zone dismesse in aree residenziali. Abbiamo 21mila studenti universitari a Modena, tante giovani coppie per ragioni economiche sono andate ventanni fa verso Fomigine e Casinalbo, più recentemente verso Bomporto e Bastiglia. Modena ha ‘espulso’ le giovani coppie, la conseguenza è una natalità ancora inferiore ad altri comuni. Occorre – conclude Lapam – dare alloggi agli studenti che vengono a Modena e far sì che possano restare in città se decidono di rimanere a vivere qui. Tutto questo senza sacrificare le aree destinate al verde pubblico”.