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Contro lo spaccio, una unità cinofila della polizia Municipale

La Polizia locale di Modena si dota di uno strumento in più per la sicurezza urbana, per migliorare il presidio del territorio con particolare riferimento alla prevenzione e al contrasto dello spaccio e dell’uso di sostanze stupefacenti: un’unità cinofila propria.

Dopo le positive esperienze condotte sino ad oggi avvalendosi della collaborazione di unità cinofile in forza ad altri Corpi di Polizia locale, l’ultima in ordine di tempo, la Convenzione con la Polizia Locale dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano che ha consentito agli operatori modenesi di avvalersi del fiuto di Victor in diverse operazioni antidroga, è venuto il momento di arruolare a Modena, a tempo pieno, un agente a quattro zampe.

Giunto già a novembre l’ok al progetto da parte della Giunta comunale, il cane, un pastore belga malin, è già stato acquistato e sta ultimando il percorso di addestramento per la ricerca che lo porterà ad essere capace di fiutare la droga, anche quando ben nascosta.
A febbraio arriverà al Comando di Modena dove, in affiancamento all’animale, si svolgerà anche l’addestramento dei due agenti conduttori che agiranno insieme a lui, un uomo e una donna. Si tratta di due operatori del Nucleo Problematiche del Territorio che infatti, nell’ambito delle attività di sicurezza urbana, è impegnato nella lotta contro lo spaccio di sostanze stupefacenti in città.

Nel suo primo periodo a Modena il nuovo operatore a quattro zampe non vivrà al Comando della municipale, ma presso l’abitazione di uno dei due conduttori, questo faciliterà anche l’affiatamento tra loro. Poi, per il pastore belga antidroga, si prevede invece un alloggiamento all’interno dello stesso Comando di via Galilei dove per lui si sta predisponendo un box adeguato e l’organizzazione logistica necessaria a provvedere ai suoi bisogni con la presenza di operatori che se ne possano prendere cura.

L’addestramento insieme ai conduttori prevede una parte pratica con esercizi svolti in scenari operativi reali e una più teorica per fornire ai conduttori conoscenze sull’olfatto canino, la cura del cane e le nozioni di primo soccorso.

Poi l’Unità cinofila sarà pronta ad entrare in azione. Oltre che nelle consuete operazioni antispaccio condotte dal Nucleo Problematiche del Territorio, sarà utilizzata nelle attività di controllo e contrasto all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti a tutela dei giovani, quindi in prossimità delle scuole medie e superiori o in altri luoghi, e in particolare nell’ambito del progetto “Scuole sicure” che coinvolge appunto i 12 Istituti superiori cittadini.

A fornire il cane e ad occuparsi dell’addestramento dell’Unità cinofila è la società (selezionata dall’amministrazione in base all’offerta tecnica ed economica) che fornisce cani da ricerca alla polizia catalana Mossos de Esquadra, oltre che a diverse società di vigilanza che operano negli aeroporti, e che ha anche fornito alla Polizia locale di Sassuolo due cani da ricerca con i quali gli operatori di Modena hanno già avuto modo di lavorare con risultati soddisfacenti.

Il progetto della costituzione dell’unità cinofila della Polizia locale di Modena è cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito dei contributi volti alla qualificazione dei Corpi di Polizia locale.

















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