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Precisazione dell’Azienda Usl di Bologna in relazione alla vicenda della signora assistita dai PS del Maggiore che ha perso il bambino

E’ già stata oggetto di una verifica interna, avviata immediatamente con l’esecuzione di accertamenti e approfondimenti diagnostici (non giudiziari), la vicenda riguardante una donna alla 32°settimana di gravidanza che nei giorni scorsi è stata assistita dai Pronto Soccorso Generale e Ostetrico dell’Ospedale Maggiore.

Il riscontro diagnostico (autopsia non giudiziaria) effettuato il giorno successivo per comprendere la cause della morte del feto, non ha mostrato evidenze riferibili alla sintomatologia riscontrata al primo accesso al Pronto Soccorso Generale. L’esame istologico, il cui esito si avrà solo tra un paio di settimane, potrà confermare che si sia trattato di una patologia acuta imprevedibile, che, nonostante la tempestività dell’intervento in emergenza, non ha dato esito positivo.

Al primo accesso, avvenuto al Pronto Soccorso Generale alle 22.42 del 2 gennaio per cefalea e ipertensione, sono stati eseguiti tutti gli accertamenti diagnostici necessari e somministrata la terapia opportuna. La signora è stata quindi dimessa dal Pronto Soccorso.
Alcune ore più tardi, alle 3.33 del 3 gennaio, la signora è stata accolta al Pronto Soccorso Ostetrico, con un diverso quadro clinico, associato ad importanti perdite ematiche. Sottoposta immediatamente ad intervento con taglio cesareo, la donna ha partorito un feto morto.
Dai controlli regolari, eseguiti durante il Percorso Nascita, attivo dallo scorso mese di agosto, non erano emerse anomalie gestazioniali.

















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