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Gran Premio del Brasile, Ferrari: in gara nella terra di Ayrton

Quello che si corre domenica è il 47° Gran Premio del Brasile. La gara è stata introdotta nel calendario del Mondiale di Formula 1 nel 1973 e da allora non ne è mai uscita. Nel corso della storia si è corso su due piste, Jacarepaguá e Interlagos. Le vittorie della Scuderia Ferrari sono undici.

Lauda dopo i brasiliani. Le prime tre edizioni, disputate sui quasi otto chilometri della pista di Interlagos, furono dominate dai piloti di casa: Emerson Fittipaldi vinse le prime due mentre la terza andò a Carlos Pace, cui è intitolato il circuito. A interrompere il monologo ci pensarono Niki Lauda e la Ferrari nel 1976, che diedero il via a una tripletta per la Scuderia. Nei due anni successivi, infatti, a imporsi fu l’argentino Carlos Reutemann, che ancora ricorda quella del 1977 come una delle gare più difficili della sua vita, tanto era soffocante la cappa di caldo che avvolgeva la pista alle porte di San Paolo.

A Rio. La vittoria del 1978 fu conquistata da Reutemann su un circuito nuovo, quello di Jacarepaguá (letteralmente “Palude dei coccodrilli”) costruito alle porte di Rio de Janeiro. A Interlagos erano infatti in corso importanti lavori di ristrutturazione che si conclusero per la gara del 1979. La pista però continuava ad essere pericolosa e molto sconnessa, al punto che dopo il 1980 venne di nuovo abbandonata. Si corse a Jacarepaguá fino al 1989, quando a imporsi fu proprio la Ferrari, con Nigel Mansell. Il britannico quel giorno non vinse solo una corsa, ma fece la storia della categoria perché fu il primo a conquistare una vittoria a bordo di una vettura, la F1-89, dotata di cambio semiautomatico con leveraggi al volante. Era la prima gara della stagione e per il pilota fu il migliore degli esordi con la squadra italiana.

Il ritorno a Interlagos. Nel frattempo Interlagos era stato rivoluzionato. Il tracciato era stato quasi dimezzato, passando da 7,8 a 4,3 km, i box erano stati completamente ricostruiti e gli standard di sicurezza decisamente elevati. A inaugurare nel migliore dei modi la nuova pista fu, nel 1990, nuovamente la Scuderia Ferrari che con Alain Prost e la F1-90 conquistò il successo in casa del principale rivale per il titolo, il paulista Ayrton Senna, indimenticabile fuoriclasse idolo di molti piloti, tra cui anche Sebastian Vettel e Charles Leclerc, che fino a quel momento nella sua carriera non era mai riuscito a imporsi in casa (avrebbe centrato l’impresa l’anno dopo e nel 1993).

L’era Schumacher. La Scuderia Ferrari tornò a trionfare in Brasile nel 2000, con Michael Schumacher che dominò la scena e si ripeté due anni più tardi, quando le prime fasi di gara vennero animate dall’avvincente duello tra il tedesco e il suo avversario dell’epoca, il colombiano Juan Pablo Montoya. Interlagos nel 2006 vide l’ultima apparizione di Michael su una Ferrari. Il tedesco, dopo aver forato una gomma, fu autore di una grandiosa cavalcata, recuperando quasi un giro al compagno Felipe Massa. Il brasiliano vinse, ma a rubargli la scena fu Michael, incredibilmente quarto al traguardo.

Le battaglie mondiali. Nei due anni successivi le gare tennero tifosi e appassionati con il fiato sospeso. Nel 2007 Kimi Raikkonen arrivò a Interlagos da terzo in classifica ma uscì dal circuito con il titolo di campione del mondo in tasca. In quella gara accadde di tutto: il leader iridato Lewis Hamilton ebbe un problema che gli fece perdere un giro mentre il perfetto gioco di squadra tra Kimi e Massa diede gara e titolo al finlandese. L’anno seguente fu Felipe a giocarsi il Mondiale in casa, ancora contro Hamilton. Massa prese subito il largo in gara ma il rivale continuava a rimanere in posizione sufficiente per assicurarsi il titolo. Nel finale, tuttavia, si mise a piovere e Hamilton precipitò al sesto posto. Felipe vinse e per poco più di trenta secondi fu campione del mondo. Lewis, infatti, solo all’ultima curva dell’ultimo giro riuscì a superare la Toyota di Timo Glock, assicurandosi il quinto posto che gli permetteva di aggiudicarsi il titolo con un solo punto di margine. Per la Scuderia Ferrari ci fu comunque la soddisfazione dell’iride Costruttori. Il campionato si decise in Brasile anche nel 2012, quando a contenderselo furono Sebastian Vettel, su Red Bull, e il ferrarista Fernando Alonso. Al via Vettel finì in testacoda e fu colpito dalla Williams di Bruno Senna. La sua vettura però subì solo lievi danni e il tedesco poté ripartire rimontando fino a un piazzamento sufficiente per il titolo vanificando il secondo posto in gara dello spagnolo.

Undicesimo centro. L’ultima vittoria della Scuderia Ferrari nel Gran Premio del Brasile è datata 2017 ed è stata portata in dote da Sebastian Vettel al termine di una corsa serratissima contro la Mercedes di Valtteri Bottas. Lo scorso anno il tedesco è giunto sesto, una manciata di secondi davanti alla Sauber-Ferrari di Charles Leclerc.

Anniversario 90 anni. Questo fine settimana, e precisamente nella giornata di sabato, ricorrono i 90 anni dall’inizio dell’avventura della Scuderia Ferrari. Era infatti il 16 novembre 1929 quando la squadra ricevette l’omologa che la autorizzava ad operare. La prima gara della neonata equipe sarebbe stata la Mille Miglia del 1930. Per festeggiare con i tifosi la Scuderia Ferrari lancerà diverse iniziative sui social network e sulle proprie piattaforme web.

Sebastian Vettel #5
“Quando si gareggia a San Paolo, in Brasile, è sempre un’incognita, può sempre succedere di tutto. Non so per quale motivo ma c’è qualcosa di particolare su questa pista e in questi luoghi. Ad ogni occasione qualcosa di pazzo succede e se non accade allora puoi star certo che succederà ll’anno successivo.
Si tratta di un’altra pista che nel recente passato è stata amica della nostra squadra: ricordo, per esmpio, che lo scorso anno qui Kimi era salito sul podio, mentre due anni fa fui io a conquistare la corsa.
Di sicuro, a livello di atmosfera, è una corsa speciale: i brasiliani sono probabilmente il pubblico più rumoroso tra quelli delle gare che abbiamo in calendario. Gridano talmente forte dagli spalti che anche noi in macchina riusciamo a sentirli. I tifosi brasiliani sembra veramente che salgano in macchina con te”.

Charles Leclerc #16
“Il Brasile non è solo una nazione nella quale c’è una enorme passione per il nostro sport: è anche la patria di Ayrton Senna, ovvero il pilota al quale probabilmente mi sono ispirato di più. Era un gran talento e una persona speciale e questo Gran Premio ci porta sempre alla mente la sua leggenda.
Il circuito è estremamente divertente: si tratta di un giro corto nel quale comunque trovano posto curve molto diverse fra loro oltre che rettilinei di discreta lunghezza. Il layout della pista è cambiato parecchio nel corso dei decenni fino a diventare quello attuale. Quando giocavo con i videogame da bambino sceglievo sempre questa pista, per cui posso dirmi un grande appassionato!
Il meteo a San Paolo è sempre imprevedibile e questo influisce, come è ovvio, sulle condizioni del tracciato che cambiano di giorno in giorno e in determinate condizioni possono risultare una variabile che rimescolano le carte in tavola”.

Mattia Binotto Team Principal

“Arriviamo al penultimo Gran Premio della stagione dopo la frustrante gara di Austin nella quale non siamo stati in grado di portare a casa il risultato che sentivamo di poter raccogliere. Al sabato con Sebastian abbiamo mancato la settima pole position consecutiva per appena un centesimo, ma se non altro avevamo avuto la conferma che a livello di performance eravamo competitivi come sempre.
La domenica il passo gara di Charles nel primo stint è stato mediocre, anche se la prestazione della sua vettura è tornata normale dopo la prima sosta ai box. Con lui cercheremo di gettarci tutto alle spalle e di ripartire dal Brasile.
Charles potrà disporre di una Power Unit nuova dal momento che la sua si è danneggiata nel sabato di Austin e questo lo ha costretto a montare una unità usata e meno potente per il resto del weekend.
Equipaggiare la sua SF90 con una nuova Power Unit significa prendere penalità in griglia, ma se non altro a San Paolo ci aspettiamo di tornare ai livelli consueti di performance e di poter lottare con spirito combattivo per finire in crescendo la stagione.
Questo sarà importante per cercare la conferma del fatto che stiamo facendo progressi con la nostra vettura e per provare a portare questo stato di forma nella pausa invernale. So che i nostri piloti e tutto il team sono assolutamente concentrati su questo”.

















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