Un altro prezioso tassello è stato aggiunto al mosaico del patrimonio pubblico dei cittadini di Reggio Emilia: la raccolta Elio e Raffaella Monducci di libri rari e di pregio, costituita da 189 opere per un totale di 231 volumi in gran parte a stampa e dallo schedario di lavoro dello studioso, è stata infatti depositata nella sua interezza presso la Biblioteca Panizzi e sarà fruibile entro fine anno da parte degli studiosi.
Questo importante fondo è stato presentato questa mattina nel corso di un incontro a cui hanno partecipato Annalisa Rabitti assessore a Cultura, Marketing territoriale e Pari opportunità, Mariachiara Visconti consigliere Fondazione Manodori, Gianni Borghi, già presidente della Fondazione Manodori, Giordano Gasparini, direttore della Biblioteca Panizzi, Roberto Marcuccio, responsabile sezione manoscritti e libri a stampa antichi Biblioteca Panizzi.
HANNO DETTO – “Siamo grati – ha dichiarato l’assessore alla cultura Annalisa Rabitti – per la donazione di questo importante Fondo da parte di Elio Monducci e della Fondazione Manodori. Come credo molti reggiani, ricordo con affetto la figura di Elio mentre si aggirava per la città con la sua inseparabile bicicletta. Monducci non è stato solo una figura cardine della finanza e dello sport di Reggio Emilia ma, grazie ai frutti della sua passione per l’arte cittadina, è diventato egli stesso un pezzo della storia della nostra comunità. Le tre sezioni di cui si compone questa raccolta riconfermano, inoltre, l’importanza della Biblioteca Panizzi nel tessuto reggiano: non solo un edificio in cui ‘andare a leggere’, ma un luogo fondamentale per la conservazione e la trasmissione del patrimonio pubblico, anzi, della storia stessa della nostra città”.
“Libri, dipinti,disegni e documenti. Tutta la vita di Elio Monducci – ha dichiarato Mariachiara Visconti, consigliere Fondazione Manodori – è stata accompagnata dal piacere delle ricerca e della selezione accurata. Come tutti i collezionisti veri, Elio Monducci si è posto il problema di mantenere ininterrotto il filo fra passato e presente ed ha ceduto la parte più rilevante delle sue raccolte alla Fondazione Manodori, un ente che egli considerava, e che è, al servizio della città e del territorio. La Fondazione Manodori ha accolto quindi con favore la possibilità di acquisire opere d’arte, volumi e documenti d’archivio e, rispondendo al suo desiderio che fossero messi a disposizione di un ampio pubblico di giovani storici e ricercatori, ha depositato presso la Biblioteca Panizzi, i volumi antichi, perché venissero conservati in modo adeguato, ma soprattutto perché fossero a disposizione di ricercatori e appassionati.
“La presentazione alla città del Fondo Monducci – ha aggiunto Gianni Borghi, già presidente della Fondazione Manodori – rappresenta l’ultimo passo di un percorso lungo e irto di difficoltà inaspettate, ma dall’esito senz’altro positivo. Elio Monducci era una persona di cultura che amava profondamente la sua città, e la sua raccolta è la pietra di una storia importante. Pertanto, la Fondazione Manodori non ha pensato due volte prima di acquisirla. Essere qui, oggi, a festeggiare la messa a disposizione del Fondo alla città, è la gioia più grande”.
La Fondazione Manodori – ha sottolineato il direttore della biblioteca Panizzi Giordano Gasparini – è un partner fondamentale per la biblioteca che ci ha affiancato e supportato in diverse altre occasioni: ad esempio nel riallestimento della biblioteca ragazzi e nella realizzazione dei volumi, ora al decimo, della straordinaria collezione di incisioni Davoli. Questa collaborazione proseguirà anche nel 2020: la famosa strenna natalizia della Fondazione, una serie di prodotti editoriali di grande qualità che poi restano a disposizione della comunità, di studiosi e di istituzioni culturali, sarà dedicata alla biblioteca Panizzi”.
Roberto Marcuccio, responsabile sezione manoscritti e libri a stampa antichi della biblioteca biblioteca Panizzi, infine ha illustrato alcune delle più importanti opere della raccolta come i dieci libri del de architectura di Vitruvio, accompagnata da incisioni tratte da disegni di Cesare Cesariano, le pubblicazioni relative all’opera di Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo e Alessandro Tassoni..
LE PREMESSE – Elio Monducci (1921-2012), apprezzato studioso di storia reggiana e autore di importanti studi che hanno fatto emergere le fonti archivistiche relative a tanti momenti della storia artistica e letteraria della nostra città, fu anche un raffinato e competente collezionista di dipinti dell’Ottocento e Novecento e di libri antichi e moderni, sempre legati ai suoi interessi di ricerca. La Fondazione Manodori, nella consapevolezza dell’eccezionale interesse per la nostra comunità di queste raccolte, ha operato, con il concorso dello stesso Monducci, per poterle acquisire, mantenerne l’integrità e consentirne un uso pubblico.
Una volta formalizzata l’acquisizione, la Fondazione Manodori promosse nel 2008 a Palazzo Pratonieri e nel 2014 a Palazzo da Mosto un’esposizione dei dipinti e dei libri raccolti da Monducci, in modo da mostrarne alla città la ricchezza e l’interesse. I dipinti furono ceduti alla Fondazione all’atto stesso dell’acquisizione, mentre i libri furono lasciati nella disponibilità di Monducci vita natural durante, in modo da consentirgli di continuare i propri studi. Sia la Fondazione, sia Monducci convenivano comunque sull’opportunità che a tempo debito i libri fossero depositati presso la Biblioteca Panizzi, quale sede idonea a conservare e valorizzare la straordinaria collezione, in modo da garantirne la fruibilità pubblica.
LA RACCOLTA – A rappresentare i molteplici campi d’interesse di Monducci, la raccolta si articola in tre sezioni. Nella prima, sono collocate importanti opere di stampatori reggiani dal Quattrocento all’Ottocento, in particolare tre rari incunaboli pubblicati da Francesco Mazzali, tra i più importanti stampatori nella Reggio dell’epoca. Tra le edizioni del Cinquecento, alcune risultano di particolare rarità, come ad esempio il De secreto curarum conflictu del Petrarca , pubblicato dallo stesso Mazzali nel 1501, o il De letteratura non vulgari del grammatico ferrarese Lancillotto Pasi, al quale la Comunità di Reggio affidò l’incarico dell’insegnamento pubblico della prosa e della poesia. Sono inoltre presenti numerose edizioni statutarie reggiane, fonte fondamentale per la storia del nostro territorio.
Nella seconda sezione, le edizioni rare e di pregio, si segnala l’edizione del 1521 dei dieci libri del De architectura di Vitruvio, illustrata con incisioni tratte da disegni di Cesare Cesariano, artista al quale Monducci ha dedicato numerosi studi soprattutto in relazione alla sua permanenza a Reggio Emilia. Si tratta di una delle opere più celebrate del Rinascimento ed è senza dubbio la più prestigiosa delle antiche edizioni di Vitruvio, soprattutto per il suo ricco apparato iconografico.
E’ presente nella raccolta anche il celebre trattato sulle fortificazioni di Girolamo Maggi, scritto in collaborazione con Jacopo Castriotto e pubblicato nel 1564. Tra le edizioni del Settecento si segnala per rarità e interesse il grande trattato di architettura civile di Ferdinando Galli da Bibiena.
La terza sezione, dedicata alla letteratura cavalleresca, contiene pubblicazioni relative all’opera di Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo e Alessandro Tassoni, con edizioni dell’Orlando innamorato e del Furioso dal XVI al XIX secolo e della Secchia rapita dalle prime edizioni parigine e veneziane del Seicento, fino a interessanti edizioni del primo Novecento.
LA BIOGRAFIA IN SINTESI – Elio Monducci è nato il 4 marzo 1921 a San Prospero Strinati da una famiglia di maestri elementari. A Reggio compì gli studi superiori in ragioneria, prima di laurearsi in Economia e commercio all’Università di Parma. A 23 anni sposò Raffaella Romagnoli, dalla quale ebbe due figli. Per 30 anni lavorò da commercialista, prima di diventare banchiere, a metà degli anni ‘80: consigliere, poi vicepresidente e infine amministratore del banco di San Geminiano e San Prospero. A metà degli anni Novanta rilevò con una cordata di imprenditori la Pallacanestro Reggiana, allora in cattive acque, conducendola nelle vesti di presidente fino alle semifinali scudetto della stagione 97-98.
Una figura di spicco dell’economia e della finanza reggiana con un’immensa passione per l’arte. Tra i 27 libri di cui fu autore, Matteo Maria Boiardo. La vita nei documenti del suo tempo, Il volto della basilica. Storia e documenti della facciata di San Prospero, Il tempio della Madonna della Ghiara nei documenti d’archivio: opere frutto di un minuzioso lavoro di ricerca archivistica iniziata negli anni Cinquanta nell’ Istituto di deputazione reggiana di storia patria. Durante i lavori di restauro dei monumenti, era il primo ad essere contattato dalla sovrintendenza, che ne apprezzava la competenza e la conoscenza certosina di chiese e palazzi, dalla loro storia fino ai dettagli tecnici.