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Giardinieri Lapam: “Il bonus verde va mantenuto è un meccanismo determinante contro il sommerso”

“Se è vero che, come affermato dai rappresentanti del Governo, questa manovra economica è rivolta alle persone e a favore dell’ambiente, non abbiamo dubbi che l’eliminazione del bonus verde andrebbe nella direzione opposta. Tra l’altro, sul nostro territorio, la quasi totalità delle imprese del settore ne ha usufruito, contribuendo in modo determinante a migliorare la manutenzione del verde e a combattere le sacche di sommerso che nel nostro settore, purtroppo, sono presenti”.

È quanto dichiarato da Christian Mattioli, esponente Lapam e presidente nazionale Confartigianato Imprese del Verde, che rappresenta le imprese del settore cura e manutenzione del paesaggio e i florovivaisti. La categoria è nata qualche anno fa proprio su impulso del Gruppo Giardinieri Lapam e da altre realtà del territorio.

Purtroppo nel settore vi è un’ampia quota di sommerso, cioè un mercato fatto da operatori che lavorano in nero, senza controlli sulla sicurezza, senza dipendenti in regola, senza formazione specifica e in spregio a qualsivoglia normativa fiscale.

“Come ampiamente segnalato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – interviene il Presidente del Gruppo Giardinieri Lapam, Cesare Marchetti – per la nostra salute è necessario che nelle nostre città vi sia un verde sano e con alberi manutenuti affinché tale verde possa assolvere al fondamentale compito di filtrazione delle polveri sottili, produzione di ossigeno e raffrescamento delle città”. Vale ricordare l’impegno di Lapam Confartigianato, che ha posto in essere una forte azione istituzionale e che le aziende del settore si sono impegnate alla formazione obbligatoria per poter essere riconosciute come giardinieri professionisti. “L’eliminazione del bonus verde – conclude il presidente Marchetti – significherebbe lasciare orfana la riforma del comparto facendo venir meno lo stimolo agli italiani a richiedere fattura sui lavori del verde. Si favorirebbe così l’abusivismo, interrompendo il percorso virtuoso di rinverdimento delle nostre città, con conseguenze gravi per la salute”.
















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