Le categorie di Cgil, Cisl e Uil hanno aperto ieri, in tarda serata, lo stato di agitazione in Italpizza dopo che il tavolo di trattativa sulla gestione dell’Accordo Quadro del 17 luglio 2019 si è rotto ieri sera, dopo quasi 12 ore di trattativa non stop. Oggi i lavoratori del sito Italpizza scenderanno in sciopero, dalle ore 14 alle 15, con assemblea davanti ai cancelli della società di San Donnino (strada Gherbella, 454/a).
“Nell’ultimo mese si erano intensificate le trattative in seguito a un doppio cambio appalto voluto da Italpizza e programmato prima per il 31 ottobre, slittato poi al 30 novembre – spiegano in una nota Filt Filcams, Flai Cgil Modena, Fisascat, Fai Cisl Emilia Centrale e
Uiltrasporti Modena e Reggio Emilia – Nei piani di Italpizza le attività in appalto ora gestite dalla cooperativa Cofamo (circa 250 lavoratori addetti alla logistica interna) e un’altra piccola parte di attività gestite dalla cooperativa Evologica (circa 40 lavoratori addetti alle pulizie e al disimballaggio delle materie prime) andrebbero conferite a una terza società di nuova costituzione, Aviva spa.
Al centro della discussione del tavolo sindacale, le preoccupazioni dei soci-lavoratori della società appaltatrice Cofamo Soc. Coop. di ottenere in tempi certi le spettanze di fine rapporto, nonché il mancato accordo sul passaggio dal contratto nazionale di lavoro delle pulizie al contratto nazionale della logistica per tutti gli addetti alla movimentazione e alle attività ausiliarie di Cofamo”.
“Dopo l’Accordo Quadro del 17 luglio 2019 auspicavamo una gestione condivisa degli impegni presi da Italpizza e dalle società appaltatrici – dichiarano le categorie sindacali di riferimento – Purtroppo la decisione improvvisa di Italpizza di procedere a due cambi di appalto proprio durante questa fase delicata ha portato incertezze e preoccupazioni tra i lavoratori. Queste incertezze, sia riguardo alle spettanze arretrate che genereranno i cambi di appalto sia riguardo alle nuove applicazioni contrattuali, hanno portato alla rottura delle trattative di ieri sera. La scelta di un’organizzazione del lavoro in appalto non può far ricadere sui lavoratori i problemi derivanti dalla gestione dei cambi di appalto, né mettere in discussione le regolari applicazioni dei contratti nazionali. Nell’assemblea di oggi verranno decise le posizioni da assumere verso questa intransigenza aziendale”.
(immagine d’archivio)