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Centro Enea Brasimone, approvati tre progetti per ampliare e sviluppare la struttura di ricerca. Dalla Regione 4,5 milioni di euro in tre anni

Lo studio di nuove tecnologie per le produzioni medicali nel campo dei radiofarmaci, la sperimentazione delle applicazioni delle radiazioni ionizzanti in ambito sanitario, la realizzazione di droni con caratteristiche avanzate per rilievi ambientali in condizioni difficili.

Sono i tre progetti approvati dalla Regione Emilia-Romagna per il rilancio del Centro Enea Brasimone, situato sull’Appennino bolognese, ed esito del bando, lanciato nell’aprile scorso, destinato ad Enea, imprese pubbliche e private.

Per gli investimenti tecnologici connessi ai progetti di sviluppo la Regione ha messo a disposizione un finanziamento di circa 4,5 milioni di euro in tre anni (2019-2021), un milione in più di quanto previsto dallo stesso protocollo d’intesa. I progetti ammessi proposti da Enea (uno dei quali in collaborazione con Metaprojects), riguardano spese complessive per circa 6 milioni di euro.

“Questi progetti sono il frutto dell’impegno della Regione per valorizzare e rilanciare il Centro del Brasimone soprattutto nell’ottica di incrementare sviluppo e occupazione- afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi-. I campi di ricerca individuati aprono prospettive di forte sviluppo per produrre energia pulita, inesauribile, sicura, per nuove frontiere della diagnosi delle malattie tumorali e nella produzione di droni altamente tecnologici. Progetti che potranno portare a interazioni significative con tutto il sistema di ricerca e produttivo della regione”.
“A questo bando specifico per l’area del Brasimone- continua l’assessore Costi-, si aggiungono poi le possibilità messe in campo dal bando per l’Attrattività, che può finanziare l’insediamento di imprese innovative nell’area. Gli investimenti prospettati e la capacità di creare sinergie con università e organismi di ricerca renderanno ancora più determinante il lavoro del Centro per attrarre competenze e cervelli, quindi per creare lavoro e ricadute economiche nei comuni dell’Appennino bolognese”.

Le azioni si inseriscono nel protocollo d’intesa firmato lo scorso 15 gennaio tra Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana ed Enea, l’ente nazionale di ricerca nei settori dell’energia e dell’ambiente, per un piano di potenziamento del centro bolognese che dovrà dare risposte a diverse problematiche del processo di fusione per la futura produzione di energia pulita e sostenibile.

I progetti
Per il progetto Sorgentina proposto da Eneail contributo regionale è di 3,5 milioni di euro su una spesa ammessa di circa 4,65 milioni. Il progetto prevede la costruzione di un impianto in cui realizzare attività per il primo prototipo di macchina in grado di arrivare a coprire fino ad un terzo del fabbisogno mondiale di radionuclidi, per la produzione di radioisotopi a scopo medicale.

Exadrone, progetto proposto da Enea e Metaprojects, ha ottenuto oltre 580mila euro su unaspesa di 775mila euro. Prevede la creazione di un laboratorio avanzato per la progettazione meccanica ed elettronica e la sperimentazione di droni con caratteristiche superiori agli standard di mercato.

Per a Linc-er, progetto di Enea, è stato assegnato dalla Regione un contributo di circa 380mila euro su una spesa di 507mila euro. Il progetto intende realizzare una nuova infrastruttura in cui sia possibile sperimentare e sviluppare applicazioni innovative della radioterapia.

















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