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Al via la quinta edizione il ciclo di appuntamenti dedicati alla digitalizzazione del patrimonio culturale “Carte rivelatrici”

Al via il quinto ciclo di incontri “Carte rivelatrici”, che rientra nelle iniziative del Dipartimento di eccellenza di Studi Linguisti e Culturali di Unimore, dedicato ai progetti di digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Attraverso una pluralità di esperienze, il ciclo che si svilupperà attraverso 6 seminari, illustrerà esempi significativi nell’ambito della conservazione, dello studio e della valorizzazione di beni artistici, documentari e del patrimonio culturale nei suoi vari aspetti.

“Si tratta di una iniziativa importante – dice Elena Fumagalli di Unimore, responsabile scientifica del ciclo di incontri – che mostra come la rivoluzione delle digital humanities impatti sul sapere storico e sul mondo della ricerca umanistico”.

Le conferenze, in collaborazione con Ago, Comune di Modena, Gallerie Estensi e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, si terranno nell’Aula B1.6 dalle ore 14.00 presso il Complesso universitario Sant’Eufemia (Largo Sant’Eufemia19) a Modena.

Nel primo appuntamento, in programma giovedì 24 ottobre 2019, si parlerà de “La digitalizzazione e musealizzazione del Codex Purpureus Rossanensis” e vedrà in qualità di relatore la dott.ssa Cecilia Perri del Museo Diocesano e del Codex- Arcidiocesi di Rossano-Cariati.

Come può un libro antico continuare, nel corso dei secoli, a identificare fortemente un territorio e a rappresentarne il principale punto di riferimento culturale, restando al passo coi tempi? L’intervento intende metter luce su tutte quelle azioni di valorizzazione che, soprattutto nel corso degli ultimi anni, sono state attuate attorno al Codex Purpureus Rossanensis, antico evangeliario miniato del VI secolo, custodito nel Museo Diocesano del Codex di Rossano e considerato un capolavoro dell’arte bizantina. Partendo dalla sua millenaria storia e dalla digitalizzazione del manoscritto, la prima importante azione di valorizzazione, si ripercorreranno tutte le diverse fasi che, dal restauro al riconoscimento Unesco e dalla moderna musealizzazione fino alla realizzazione dell’edizione facsimilare, hanno reso il piccolo museo di Rossano un interessante modello di gestione costruito attorno ad un antico manoscritto. Luogo in cui storia e arte bizantina si mescolano con la tecnologia, per consentire all’arte di essere al servizio di tutti.

Cecilia Perri

Storica dell’arte. Laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Parma e specializzata in Beni Storici Artistici a Napoli, dal 2004 svolge attività di collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali. Si è occupata di schedatura di opere d’arte in Calabria e nel Lazio, di ricerche bibliografiche e archivistiche per la realizzazione di cataloghi scientifici di diverse mostre, di assistenza alla curatela e all’allestimento di mostre in Italia e all’estero. Ha partecipato a diversi progetti di valorizzazione del patrimonio culturale meridionale e calabrese. Suoi contributi sono pubblicati in diversi cataloghi di mostre, miscellanee e periodici scientifici. É coordinatrice della collana “Arte e Territorio”, creata da Giorgio Leone ed edita da Ferrari e dirige la collana Arte de “i Quaderni dell’Irfea”, Editrice la Mongolfiera. Ha collaborato alla ideazione e realizzazione del nuovo allestimento del Museo Diocesano e del Codex e dal 2016 riveste l’incarico di vicedirettore dello stesso Museo e di presidente dell’Associazione “Insieme per Camminare”, ente gestore del Museo

L’iniziativa si inserisce nel Protocollo d’Intesa sulle Digital Humanities siglato da Unimore, Gallerie Estensi, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Comune di Modena.

















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