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Tutela degli animali. Più protezione in caso di emergenza

In aiuto degli animali, per salvarli dalle calamità naturali, garantire loro l’assistenza necessaria in base alla specie e al luogo in cui trovano, per poi cercare di ricongiungerli il prima possibile con i proprietari. Per raggiungere questo obiettivo la Regione Emilia-Romagna ha messo a punto un accordo, approvato nell’ultima seduta di Giunta e che sarà firmato nei prossimi giorni, che dà il via alla collaborazione istituzionale con i Comuni di Bologna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Carpi, Imola, Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini, Ferrara. E poi Anci Emilia-Romagna, Federazione Regionale Ordini Veterinari e Associazioni di volontariato a tutela degli animali.

Il testo definisce le procedure e le modalità da seguire per soccorrere, in caso di calamità, tutte le specie di animali d’affezione – non solo cani e gatti, quindi -, evacuare le strutture che ospitano animali, predisporre l’accoglienza presso canili e gattili, allestire i ricoveri temporanei necessari in caso di emergenza e i presidi veterinari mobili.
“La nostra regione- spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-purtroppo si è più volte dovuta confrontare con situazioni di emergenza, anche gravi, basti pensare al terremoto del 2012. Anche in seguito a quelle esperienze, abbiamo ritenuto giusto definire una risposta adeguata alla domanda di soccorso, recupero, messa in sicurezza, ricongiungimento e gestione degli animali d’affezione, di proprietà e vaganti, in caso di calamità naturali”.
La tutela degli animali – ricorda l’assessore alla Salute – oltre ad essere un principio sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’animale dell’Unesco e dal Trattato di Lisbona dell’Unione europea, è prevista anche dal Codice della protezione civile del 2018, che tra le varie attività include anche il soccorso e l’assistenza agli animali colpiti da calamità naturali, come terremoti e alluvioni.
“Con l’accordo definito assieme ai Comuni, alle associazioni e agli Ordini dei Veterinari- conclude Venturi- diamo una risposta credo positiva a questi temi, convinti della necessità che, in caso di emergenza, la protezione degli animali non venga dimenticata”.

I principali contenuti dell’intesa
In caso di emergenza, il testo prevede che le attività siano coordinate dal Servizio veterinario delle Ausl competenti in accordo con l’Agenzia regionale di Protezione civile. Viene inoltre costituito un comitato tecnico regionale, composto da rappresentanti di ogni Comune aderente, dai referenti dei servizi veterinari delle Ausl, di Anci e delle Associazioni.
La Regione si fa carico di realizzare percorsi di formazione mirata per il personale operativo e ad attivare in caso di calamità i Servizi veterinari delle Ausl, garantendo i materiali e la logistica necessaria al soccorso. I Comuni gestori di canili e gattili si impegnano invece ad accogliere nelle proprie strutture di ricovero gli animali che hanno perso temporaneamente i propri padroni o gli animali vaganti; ad ospitare cani e gatti di canili e gattili danneggiati o lesionati e a predisporre specifici piani di evacuazione delle strutture di propria competenza.
Dal canto loro, le associazioni animaliste si attivano per individuare tra i propri iscritti i volontari dedicati alle attività di soccorso degli animali e a favorirne la partecipazione ai percorsi formativi promossi dalla Regione; i Servizi Veterinari, in collaborazione con gli Ordini dei veterinari della Regione Emilia-Romagna, individueranno liberi professionisti da coinvolgere nella attività di soccorso in caso di calamità.
L’intesa getta inoltre le basi per realizzare strumenti operativi utili a favorire il ricongiungimento tra gli animali smarriti a seguito di eventi calamitosi e i rispettivi proprietari, e per assistere le bestiole fino a quando ciò non avvenga.

















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