Sarà presentato domani, sabato 28 settembre, a Nonantola, con un’iniziativa pubblica che vede insieme Unione dei Comuni del Sorbara e Azienda USL di Modena, il Piano locale di contrasto al gioco d’azzardo patologico. Un percorso frutto della collaborazione tra più soggetti e che ora viene rivolto a tutta la cittadinanza, per far conoscere non solo le dimensioni del fenomeno sul territorio, ma soprattutto le azioni messe in campo per contrastarlo. L’obiettivo, infatti, è prevenire e contrastare il disagio sociale che la ludopatia comporta e nel quale può al tempo stesso crescere e diffondersi. Diversi gli interventi mirati, dalle azioni di prevenzione e sensibilizzazione rivolte a tutti, alla promozione della conoscenza del fenomeno e dei rischi correlati nel contesto scolastico, passando per il supporto alla formazione specifica – personale sanitario, sociale, educativo e delle associazioni territoriali insieme – per creare una rete “competente”, in grado di intercettare precocemente il fenomeno.
L’incontro si terrà dalle 9.30 alle 12.30 alla Sala Verde del Palazzo Abbaziale (piazza Caduti Partigiani). Dopo i saluti del presidente dell’Unione, Giovanni Gargano, si parlerà del percorso di prevenzione e assistenza al Gioco d’azzardo patologico dell’Azienda USL di Modena, che fornirà anche i dati epidemiologici sul Distretto di Castelfranco. Seguirà il racconto dell’esperienza di Federconsumatori in tema di sovraindebitamento e tutela del consumatore, per terminare con la vera e propria Presentazione del piano locale di contrasto al gioco d’azzardo patologico. La chiusura dei lavori per le 12.30, con un buffet “slot free”. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Unione del Sorbara, Azienda USL di Modena, Federconsumatori, Centro sociale Papa Giovanni XXIII e Open Group. Si tratta del primo di una serie di eventi sul territorio; un’altra iniziativa di approfondimento è in programma a dicembre a Castelfranco Emilia, promossa da Cittadinanzattiva, da sempre presente nelle collaborazioni con l’Azienda USL di Modena.
Prende così il via il percorso rivolto a tutti i cittadini del Distretto, chiamati ad aprire gli occhi su un fenomeno tanto pervasivo quanto sottovalutato: secondo la recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, ben 18 milioni di italiani (il 36.4% della popolazione maggiorenne) dichiarano aver giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi 12 mesi, mentre l’8% di essi, vale a dire un milione e mezzo di persone, ha un “profilo problematico”, ovvero fatica a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare quanto spende, alterando i comportamenti familiari e sociali.
Numeri più limitati, quelli sul territorio provinciale, ma in continua crescita negli ultimi anni. Risultano oggi in carico ai servizi dell’Azienda USL di Modena per dipendenza da gioco circa 160 persone, di cui un terzo sono nuovi ingressi (dati 2018). A occuparsi dell’assistenza ai giocatori patologici è il Sert, che prevede diverse possibilità di accesso: il giocatore può presentarsi in modo autonomo, oppure tramite medico curante, servizio di salute mentale, assistente sociale, ma anche famigliari o amici della persona. I programmi personalizzati hanno permesso di migliorare qualità e durata del trattamento degli utenti seguiti, sempre in ottica multidisciplinare, coinvolgendo i familiari come parte integrante del percorso stesso. I fondi erogati nell’ambito del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo hanno inoltre consentito all’Azienda USL di acquisire tre psicologi e un tecnico della riabilitazione psichiatrica che operano in modo trasversale a livello provinciale, in forze ai vari servizi sanitari.