Il Tempietto del Petrarca è tornato a splendere grazie ad una serie di interventi progettati, e da poco completati, dalla Provincia di Reggio Emilia, che dal 1926 è proprietaria di questo piccolo gioiello incastonato tra le suggestive colline che dal greto dell’Enza si inerpicano verso i castelli di Canossa e Rossena. Realizzato intorno al 1840 su iniziativa di alcuni gentiluomini di Parma e con il contributo economico della duchessa Maria Luigia per ricordare il soggiorno a Selvapiana nel 1343 del sommo poeta – che lì, ospite dal capitano di ventura Azzo da Correggio, completò il poema Africa – il Tempietto è stato oggetto di un importante intervento di recupero funzionale e di risanamento conservativo. Il progetto, curato e diretto dall’architetto Fiorenzo Banenghi della Provincia, ha interessato anche l’ex “casa del custode”, che ospita gli uffici per le informazioni e l’accoglienza turistica della Val d’Enza, e le relative aree di pertinenza, per una spesa complessiva di 120.000 euro. Le risorse sono state stanziate dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, dopo un progetto presentato dalla stessa Provincia insieme al Comune di Canossa ed all’Unione Val d’Enza.
“Un bel lavoro di squadra tra enti del territorio che ci ha consentito un’importante azione di recupero e di valorizzazione del Tempietto del Petrarca, un monumento di interesse culturale vincolato dalla Soprintendenza, ma soprattutto – intervenendo anche sull’ex casa del custode e sull’area circostante – di iniziare a lavorare alla creazione di un vero e proprio parco”, spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni. Il Tempietto si trova infatti al centro di un’area molto interessante, anche dal punto di vista ambientale e naturalistico, che ora sarà meglio attrezzata per soddisfare la richiesta di svago e di pace – proprio quelle che ricercava il Petrarca – in un luogo piacevolissimo, appartato, ma anche ben raggiungibile da una rete di sentieri che si estende dall’abitato di Selvapiana fino al greto del torrente Enza. “Nel cuore di quelle Terre matildiche – aggiunge il presidente Zanni – che rappresentano un punto di forza, dal punto di vista attrattivo, della nostra provincia e sulle quali, su iniziativa del sindaco di Canossa, si sta portando avanti un importante lavoro congiunto pubblico-privato attraverso un piano strategico d’area vasta finalizzato allo sviluppo socio economico del territorio”.
Il pregevole Tempietto che ricorda il soggiorno a Selvapiana del Petrarca – che vi ultimò la sua più importante opera latina – è abbellito dalle decorazioni pittoriche ad encausto di Francesco Scaramuzza (celebre illustratore di Dante, 1803-1886) e da una statua del Poeta in marmo di Carrara, realizzata Tommaso Bandini. Di proprietà della Provincia di Reggio Emilia dal 1926, è ora gestito in convenzione dal Comune di Canossa.