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19-20 settembre, gli esperti del microcircolo riuniti a Modena per la prima volta

Il 19 e 20 Settembre il Centro Servizi dell’Università di Modena e Reggio Emilia ospiterà per la prima volta il Congresso Nazionale della Società Italiana di Emoreologia Clinica e Microcircolazione, di cui è responsabile scientifico il dottor Marco Ballestri, nefrologo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Si tratta dell’VIII Congresso di questa giovane Società Scientifica che riunisce specialisti di molte discipline mediche, dalla pratica clinica alla fisiologia e alla bioingegneria, in virtù della grande trasversalità della materia. La microcircolazione e l’emoreologia, che ne è la base funzionale, costituiscono infatti un settore squisitamente multi e interdisciplinare, essendo il microcircolo il sistema più esteso di tutto l’organismo e l’unico che accomuna tutti gli organi, indipendentemente dalla loro funzione, ancor più del sistema nervoso: anche i nervi infatti hanno bisogno del microcircolo per mantenersi vitali. Scopo del Congresso è proprio mettere in rete i diversi professionisti che seguono le problematiche del Microcircolo. Si comincia giovedì 19 alle 14,00.

“Il microcircolo – spiega il dottor Marco Ballestri – è la circolazione del sangue nei vasi ematici di dimensioni inferiori a 200 micron interposti tra la sezione arteriosa e quella venosa della circolazione. È composto da arteriole, metarteriole, capillari e venule. Oltre a questi vasi sanguigni, il microcircolo comprende anche i capillari linfatici e i dotti di raccolta. Il sangue ossigenato viene trasportato dalle arteriole ai capillari per poi arrivare nelle venule e nelle vene. La principale funzione del microcircolo è il trasporto di ossigeno e sostanze nutritive e la rimozione dell’anidride carbonica e altre scorie dai tessuti. Un’altra funzione è regolare il flusso sanguigno e la perfusione tissutale, influenzando quindi la pressione sanguigna. Addirittura, i nervi hanno bisogno di vasi sanguigni per mantenersi vitali. Le alterazioni microciricolatorie sono alla base della sclerosi dei tessuti e degli organi.”

Nelle due giornate si alterneranno simposi dedicati ai problemi microcircolatori in medicina ricostruttiva e rigenerativa, in dermatologia e reumatologia, in chirurgia vascolare, in cardiologia e diabetologia, nelle emoglobinopatie e in terapia intensiva, in campo trapiantologico, nefrologico, infettivologico, otorinolarigoiatrico e in alcune malattie rare come le microangiopatie trombotiche, l’emoglobinuria parossistica notturna e la calcifilassi. Si discuterà anche sulle nuove acquisizioni sulla circolazione linfatica, sulle tecniche di analisi della perfusione tissutale e sulla traslazione fra bioingegneria e medicina.

“Le ricerche degli ultimi anni – ha aggiunto il prof. Gianni Cappelli di Unimore, Direttore della Nefrologia e Dialisi del Policlinico di Modena – dimostrano sempre più la centralità del microcircolo nella progressione del danno d’organo nelle più importanti malattie croniche degenerative, mentre lo studio delle reciproche interazioni sangue-endotelio suggerisce nuovi possibili target terapeutici”.

“Alla fine degli anni Ottanta – aggiunge il dottor Ballestri – iniziammo ad interessarci all’emoreologia perché volevamo cercare di capire quali fossero i filtri più adatti per fare l’emodialisi ai pazienti con mieloma multiplo. È una neoplasia delle cellule che producono gli anticorpi e si caratterizza, fra le altre cose, per una produzione incontrollata di anticorpi (o loro frammenti) che possono determinare un aumento della viscosità del sangue. Volevamo a quei tempi studiare se fosse stato possibile rimuovere i frammenti degli anticorpi durante la seduta emodialitica, perché avevamo una paziente che in pratica passava un giorno in dialisi e un giorno in plasmaferesi, così per tutta la settimana, salvo la domenica. Approfondendo gli studi sull’argomento ci è apparso chiaro come le alterazioni emoreologiche potessero avere un ruolo sulla progressione del danno renale nelle malattie renali e sulle complicanze cardiache e vascolari, che sono molto invalidanti e rappresentano la prima causa di morte nei pazienti emodializzati e con malattia renale in genere. La malattia renale è infatti un potentissimo fattore accelerante dei processi ateromasici e arteriosclerotici e del danno vascolare in generale. La letteratura sui problemi emoreologici in nefrologia a quei tempi era molto scarsa. Insomma, da un interesse specifico è nata un’esperienza che ci ha consentito di progredire nello studio di queste patologie, insieme agli altri specialisti del nostro ospedale.”

Il congresso prevede poi momenti di approfondimento sulle relazioni fra iperuricemia e microcircolo, sui danni endoteliali e vascolari da fumo di tabacco e prodotti alternativi, sul danno endotelio-vascolare da iperlipoproteinemie, sulla malattia di Anderson Fabry e sulla terapia anticoagulante nell’arteriopatia periferica.

Da segnalare le letture del reumatologo prof. Maurizio Cutolo dell’IRCSS San Martino di Genova (giovedì 19, ore 14,45) sull’indagine capillaroscopica del microcircolo e del fisiologo prof. Antonio Colantuoni dell’Università di Napoli (venerdì 20, ore 14,40) in merito allo sviluppo delle conoscenze sulla circolazione del sangue da Harvey alla vasomotion.

La scelta di portare il congresso a Modena è frutto di una lunga tradizione emoreologica coltivata, a partire dagli anni ’80, da alcuni medici della UOC di Nefrologia Dialisi e Trapianto renale dell’AOU di Modena, diretta dal prof. G. Cappelli. Molti i ricercatori modenesi coinvolti, insieme ai colleghi delle Università e Aziende Ospedaliere di Ancona, Bergamo, Brescia, Catanzaro, Firenze, Genova, L’Aquila, Macerata, Milano, Napoli, Roma, Padova, Palermo, Piacenza, Pisa, Siena, Varese, Verona e Vicenza.

















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