Inaugura venerdì 13 settembre alle 18, tra ritratti, paesaggi e racconti, la mostra “Oscar Sorgato. Tenera è la luce. Un protagonista del chiarismo”. Allestita al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino a Modena fino al 10 novembre, visitabile gratuitamente, è promossa da Musei civici di Modena e Collezione Koelliker di Milano, in occasione del Festivalfilosofia 2019 sul tema “persona”.
L’esposizione, curata da Stefano Sbarbaro e Cristina Stefani, ricostruisce e pone all’attenzione dei visitatori la vicenda umana e artistica del pittore di origini modenesi, Oscar Sorgato (Modena, 1902 – Milano, 1941) che svolse la sua breve carriera pressoché tutta nel fervido clima artistico della Milano degli anni Trenta.
La mostra è stata presentata in anteprima giovedì 12 settembre ai Musei civici da Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura, con Francesca Piccinini, direttrice dei Musei civici di Modena, Gabriele Reina, rappresentante della Collezione Koelliker, Roberto Barbolini, scrittore, e i curatori Stefano Sbarbaro e Cristina Stefani.
L’artista Sorgato è testimone del passaggio che porta al superamento dei canoni plastici del ’900 italiano a favore di un rinnovato approccio pittorico, caratterizzato da una pennellata tenue e sciolta di matrice neoimpressionista che si organizzò nel movimento del chiarismo intorno al critico Edoardo Persico. Un ruolo, quello giocato dal pittore modenese a Milano, che è ora possibile comprendere pienamente grazie all’importante nucleo di oltre trecento opere acquisito dalla Collezione Koelliker, che ha proposto ai Musei civici modenesi, che possiedono alcuni lavori giovanili dell’artista, di realizzare in collaborazione una mostra a lui dedicata.
Il censimento delle opere avviato per la mostra ha consentito una ricollocazione storica, ristabilendo il ruolo del pittore nel tessuto culturale del capoluogo lombardo, soprattutto nel suo relazionarsi col territorio e i movimenti toccati dalla pittura di luce nel drammatico decennio che precede la Seconda Guerra Mondiale.
La produzione di Sorgato si concentra su due temi fondamentali, la pittura di paesaggio e il ritratto, restituendoci, per il secondo, uno spaccato sociale della stagione del Ventennio e inquadrando le aspirazioni, le fragilità e i turbamenti della borghesia milanese del tempo, con particolare attenzione al femminile che ne favorisce il collegamento con il tema “persona” affrontato dal Festivalfilosofia.
Un’atmosfera evocata in mostra anche dai racconti sonori composti per l’occasione dagli scrittori Andrea Vitali e Roberto Barbolini che, ispirandosi ad alcuni ritratti, proiettano nella finzione letteraria alcune figure dipinte da Sorgato, risvegliandole così dalla loro immobilità, per diventare personaggi e interpreti delle loro storie.
Il percorso espositivo, introdotto da un video sulla figura dell’artista, si snoda lungo le tappe principali che segnano l’evoluzione stilistica del suo linguaggio: dall’appartenenza ad una famiglia di importanti imprenditori fotografi, agli esordi modenesi nell’ambito dell’Istituto d’Arte “Venturi”, alle esperienze condotte a Roma e a Pavia, fino al passaggio a Milano segnato da crescenti consensi di pubblico e critica, in occasione di importanti rassegne espositive a Padova (1931), alle varie sindacali e sociali a cui partecipò per oltre un decennio alla Permanente di Milano (che tra l’altro gli dedicò nel 1942 una mostra postuma), alla Quadriennale di Roma (1931, 1935, 1939) e alla Biennale di Venezia (1936, 1940).
Il catalogo (Silvana Editoriale) contiene una presentazione di Elena Pontiggia in cui la grande esperta di Novecento e chiarismo, a proposito della mostra di Modena scrive: “Oggi gli studi compiuti con passione gettano luce – una luce, questa, per nulla incerta – su un artista come Oscar Sorgato che partecipa al clima chiarista. È una gioia constatare che, in tempi in cui si prediligono i grandi nomi, per così dire le griffe dell’arte, due giovani studiosi dei Musei civici di Modena e di Collezione Koelliker riscoprano invece un ‘petite maître’ significativo e dimenticato”.
Spazio in mostra anche per un video documentario su Sorgato e sull’esposizione dedicata ai suoi dipinti, che offre al visitatore ulteriori strumenti di comprensione.
Una serie di laboratori per bambini e adulti a cura del laboratorio didattico Dida, accompagnerà la mostra in occasione del Festivalfilosofia: in particolare, sabato 14 settembre, dalle 15 alle 19, e domenica 16, non stop dalle 10 alle 19 si svolge “Così ti dipingo” laboratorio sul ritratto, che trae ispirazione dai ritratti di Sorgato esposti.
La mostra si può visitare gratuitamente fino al 10 novembre ai Musei civici al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena (tel. 059 2033101 o 2033125). Nei tre giorni del Festivalfilosofia gli orari saranno estesi: venerdì 13 settembre dalle 9 alle 23; sabato 14, dalle 9 alle 24; domenica 15 dalle 9 alle 21.
Dal 17 settembre tornano i consueti orari dei Musei civici: da martedì a venerdì, dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
DUE RACCONTI D’AUTORE PER DUE RITRATTI
La mostra ai Musei civici di Modena “Oscar Sorgato. Tenera è la luce. Un protagonista del chiarismo” nasce in relazione al tema del Festivalfilosofia 2019, sul tema “Persona”. Due fattori creano la connessione: la produzione di Sorgato, nell’ambito della quale il genere “ritratto” appare particolarmente significativo, e il collegamento letterario e narrativo che viene dal coinvolgimento degli scrittori Andrea Vitali e Roberto Barbolini. A loro è stato chiesto di interpretare alcuni dei personaggi ritratti, creando racconti immaginari ambientati nella Milano anni 30. Incomincia così, ad esempio, il racconto di Barbolini, ispirato al ritratto di musicista di Sorgato: “Buongiorno, maestro!”. Come ogni mattina, il barrito della portinaia Clotilde Fumagalli risuonò stentoreo nell’androne mentre Eugenio Maldifassi scendeva in punta di piedi le scale dell’elegante palazzina liberty al civico numero 14 di via de Albertis”.
Si ispira invece a “Ritratto di donna con cappello” il testo di Vitali, questo l’incipit: “Misurata Bigatti perse, se così si può dire, nome e cognome in un soffocante pomeriggio del giugno 1930. Era domenica e se ne stava seduta, con tanto di cappello, sulla terrazza dell’hotel Grossi di Bellano, cercando un poco di fresco…”.
Le opere di Sorgato fanno emergere lo statuto del ritratto e alludono a questioni teoriche alle quali il Festivalfilosofia 2019 darà risalto: il primo significato di persona è iconologico, e rinvia alla relazione tra volto e maschera, fisionomia e identità, carattere personale e stereotipo sociale, che le opere di Sorgato esprimono.
I racconti originali che Barbolini e Vitali hanno composto elaborano poi un’altra delle qualità essenziali della persona, ossia l’attribuzione di un nome, o viceversa il destino di anonimato cui tutti siamo potenzialmente soggetti.
In mostra sarà possibile ascoltare i racconti di Andrea Vitali e Roberto Barbolini di fronte alle opere che li hanno ispirati. Ed è così che alcune delle figure “anonime” ritratte da Sorgato vengono risvegliate dalla loro immobilità, per diventare personaggi e interpreti delle loro storie.
PER LA MOSTRA CATALOGO E VIDEODOC
La mostra “Oscar Sorgato. Tenera è la luce. Un protagonista del chiarismo” è presentata nel percorso espositivo da un esaustivo documentario dedicato all’artista e alle sue opere. Il video è stato realizzato da “Icastica Arte e culture della comunicazione”, realtà attiva nella comunicazione culturale multimediale.
Per voce dei curatori Stefano Sbarbaro e Cristina Stefani, e della direttrice dei Musei civici di Modena Francesca Piccinini, il documentario approfondisce gli aspetti che hanno caratterizzato la genesi e la realizzazione della mostra, e si propone l’obiettivo di offrire al visitatore un ulteriore strumento di comprensione riguardo a ciò che andrà a vedere.
Il catalogo della mostra (Silvana Editoriale, 2019, 104 pagine, 78 illustrazioni) contiene una presentazione di Elena Pontiggia, esperta di Novecento e Chiarismo, e i saggi dei curatori della mostra Stefano Sbarbaro, consulente di Collezione Koelliker, e Cristina Stefani, dei Musei civici modenesi, oltre ai racconti ispirati a due opere di Oscar Sorgato in mostra, a firma degli scrittori Roberto Barbolini e Andrea Vitali.
All’esposizione il catalogo è venduto al prezzo speciale di 20 euro, anziché 24.
AL DIDA LABORATORI PER BIMBI E NON SOLO
Si intitola “Così ti dipingo”, il laboratorio sul ritratto, con camera lucida e non, che Dida, il laboratorio didattico dei Musei civici, propone sabato 14 e domenica 15 settembre, a partecipazione libera e gratuita, in occasione di Festival filosofia 2019. Le attività sono in relazione con la mostra “Oscar Sorgato. Tenera è la luce. Un protagonista del chiarismo”, visitabile gratuitamente fino al 10 novembre al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino a Modena.
Sabato 14 settembre, dalle 15 alle 19 e domenica 16 settembre, con orario non stop dalle 10 alle 19, gli spazi del Dida, a piano terra di Palazzo dei Musei, sono teatro di “Così ti dipingo”, laboratorio per bambini e famiglie che trae ispirazione dai molteplici ritratti esposti in mostra. Con l’aiuto di strumenti come la camera lucida, dispositivo ottico utilizzato anche dal grande scienziato Giovan Battista Amici come aiuto per il disegno, o a mano libera, con tanto materiale a disposizione, a ogni bambino verrà chiesto di realizzare un ritratto del proprio accompagnatore come in una autentica sala di posa allestita per l’occasione, seguendo lo stile di Sorgato o lasciandosi ispirare dalle opere di altri grandi ritrattisti.
Rientra nel programma del Festival filosofia 2019 anche un’altra iniziativa che si svolge venerdì 13 settembre alle 21 sempre negli spazi del Dida. Bernardino Bonzani, attore, autore e regista della Compagnia Teatro dell’Orsa, mette in scena un ritratto di Hans Christian Andersen (1805-1875), scrittore europeo noto soprattutto per le sue fiabe come “La Sirenetta”, “Il brutto anatroccolo” e “I vestiti nuovi dell’imperatore”. La sua vita ricalca le orme dei suoi personaggi: lui, figlio di una lavandaia e di un ciabattino, divenuto soldato e tornato dalla guerra più morto che vivo, riscatta il suo destino come il soldato dell’“Acciarino magico”, tra i suoi racconti più celebri, che perde e ritrova fortuna. Lo spettacolo per bambini e famiglie “L’acciarino magico sono io” è a ingresso libero e senza prenotazione.
Informazioni online (www.museicivici.modena.it).