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Artigianato con tendenza negativa in Emilia-Romagna

Segnali non positivi dall’indagine sulla congiuntura dell’artigianato realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

L’artigianato nell’industria. Nel secondo trimestre 2019 la produzione si è ridotta del 2,5 per cento rispetto al corrispondente trimestre del 2018, con una nuova brusca accentuazione della tendenza negativa, avviata nel terzo trimestre dello scorso anno. L’andamento del fatturato valutato a prezzi correnti ha anch’esso accelerato la tendenza negativa (-2,7 per cento) e una nota di ulteriore cautela per il futuro deriva dalla caduta degli ordini (-3,1 per cento) più ampia rispetto all’andamento del fatturato e della produzione. Il registro delle imprese. Si accentua l’emorragia delle imprese artigiane attive nell’industria in senso stretto, che a fine giugno erano 27.680, in flessione del 2,0 per cento, ovvero 571 imprese in meno, rispetto a un anno prima. La tendenza negativa domina tutti i macro-settori ed è determinata soprattutto dall’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche dalle altre industrie manifatturiere e dalla moda. Per forma giuridica, deriva dalla sensibile riduzione delle società di persone (-4,8 per cento) e ditte individuali, nonostante l’aumento delle società di capitale (+3,9 per cento).

L’artigianato delle costruzioni. Tra aprile e giugno il volume d’affari a prezzi correnti delle imprese artigiane del settore si è ridotto nuovamente e più rapidamente (-1,5 per cento) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il movimento accentua la flessione dello 0,7 per cento registrata dal complesso delle costruzioni regionali. Il registro delle imprese. A fine giugno le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 50.607 (-1,8 per cento), 926 in meno rispetto a un anno prima, una riduzione pressoché analoga a quella riferita al trimestre precedente, leggermente superiore a quella dell’artigianato delle costruzioni nazionale (-1,5 per cento), ma più pesante di quella dell’insieme delle costruzioni regionali (-1,1 per cento). La flessione è risultata più rapida per le imprese attive nella costruzione di edifici, ma più ampia per quelle che eseguono lavori di costruzione specializzati (-697 unità).
Secondo la forma giuridica è derivata soprattutto dalle ditte individuali (-968 unità), nonostante l’aumento delle società di capitale(+8,8 per cento).
















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