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L’estate 2019 secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del DIEF

Il bilancio meteoclimatico, redatto dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore, dell’estate meteorologica 2019, che secondo la meteorologia ufficiale va da 1 giugno a 30 agosto, conferma che la stagione appena conclusa si archivia come “calda e temporalesca”.

Nel dettaglio, presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico di Modena, posta nel torrione di levante di Palazzo Ducale, la temperatura media è stata di 26.9°C, valore superiore di 2.6°C alla media di riferimento del periodo 1981-2010. Questo livello fa dell’estate 2019 la quarta pari merito col 2015 più calda di sempre, o almeno dal 1830 quando a Modena si iniziarono a raccogliere i dati meteorologici. L’estate più calda in assoluto resta quella del 2003, con una temperatura media di 28.0°C, la seconda più calda fu il 2012 con 27.3°C e la terza il 2017 con 27.2°C.

Il giorno più caldo dell’estate e del 2019 resta il 27 giugno, con temperatura massima 38.2°C. Questo è anche il quarto giorno in assoluto più caldo di sempre a Modena. “Per curiosità – afferma Luca Lombroso di Unimore – segnalo che solo 3 volte il giorno più caldo dell’anno si è verificato in giugno, nel 2002, 2005 e 2014”.

Il bilancio pluviometrico della intera stagione estiva 2019 assomma a 129.6 mm, quantitativo leggermente inferiore, del 10%, a quello atteso dalla climatologia. Giugno e agosto hanno registrato precipitazioni inferiori alla media, luglio superiori. Le piogge sono state distribuite in 19 giorni caratterizzati da precipitazioni misurabili, 1 solo a giugno, 9 a luglio e agosto, mesi nei quali praticamente un giorno su tre è stato caratterizzato da rovesci o temporali. “A conferma del fatto che l’estate 2019 sia stata una “stagione calda ma anche temporalesca”, va segnalato – spiega il meteorologo Luca Lombroso di Unimore – che le raffiche massime del vento evidenziano un valore quasi record, con la seconda massima raffica di vento mai registrata dal nostro Osservatorio di 110 km/h il 22 giugno in occasione di una grandinata con chicchi di dimensioni probabilmente mai viste in città. Raffiche sostenute di vento si sono avute anche a luglio, con un picco di 68 km/h, e agosto, 79 km/h”.

Le altre stazioni della rete dell’Osservatorio Geofisico Unimore sono in linea col dato di quella storica, salvo le consuete differenze dovute alla microclimatologia urbana. Presso il Campus DIEF, nella periferia di Modena, la temperatura media è stata di 25.6°C col giorno più caldo sempre il 27 giugno, quando si è toccata una temperatura massima di 39.6°C. Le piogge in tutto qui sono state pari a 152.2 mm, distribuiti in 20 giorni bagnati. A Reggio Emilia, preso il Campus San Lazzaro, anche qui periferia della città, la temperatura media estiva è risultata di 25.4°C, il giorno più caldo il 27 giugno con 39.4°C di temperatura massima, le piogge un po’ maggiori, 189.4 mm, distribuite in 18 giorni.

Previsioni. In ritardo, nel fine settimana arriva la vera burrasca di ferragosto. Nel dettaglio già venerdì 6 settembre avremo piogge e temporali, mentre sabato 7 avremo una tregua di variabilità e nuove piogge anche diffuse con temperature in ulteriore calo nella giornata di domenica 8. L’aria si farà ulteriormente più fresca, come del resto ci si aspetta in questo periodo dell’anno, con temperature massime nel nostro territorio sui 23-25°C e minime in calo più sensibile a inizio settimana, anche a soli 10-12°C in aperta campagna.  In compenso, a medio termine ci sono cenni di ritorno di anticicloni e temperature che potrebbero tornare a salire a 26-28°C a metà della prossima settimana.

















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