L’area metropolitana di Bologna rappresenta una sede strategica per l’insediamento di nuove attività produttive, anche grazie alle politiche messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna, da quattro anni prima in Italia per crescita, occupazione ed export pro capite. È quanto emerso questa mattina al convegno “Strategie e strumenti per un territorio attrattivo. La voce di imprese e istituzioni” organizzato, nell’ambito della manifestazione FARETE 2019, da Città metropolitana di Bologna e Regione Emilia-Romagna e durante il quale è stato presentato uno studio di Nomisma sull’attrattività del nostro territorio.
In uno scenario in continua e rapida trasformazione l’attrattività di un territorio risulta un fattore di primaria importanza. Per conoscere ed interpretare le dinamiche di città e territori e per compararne il posizionamento competitivo, Nomisma ha sviluppato uno strumento informativo il NOMISMA I2I Score in grado di riassumere attraverso un unico indicatore la performance di un ambito territoriale considerando diversi parametri: popolazione, ambiente, condizioni socio-economiche, imprese, infrastrutture e servizi, PA, mercato immobiliare.
Secondo l’indice elaborato da Nomisma, l’Emilia-Romagna si classifica al secondo posto in Italia per attrattività. La regione rappresenta il 13,4% dell’export italiano, il 9,2% delle imprese manifatturiere, e il 13% della spesa in Ricerca e Sviluppo, con un tasso di disoccupazione sostanzialmente inferiore alla media italiana. Inoltre, la dinamica degli ultimi dieci anni degli Investimenti Diretti Esteri evidenzia una capacità attrattiva più pronunciata dell’Emilia-Romagna nei confronti delle scelte di investimento degli investitori esteri: la quota sul totale nazionale passa dal 3,2% nel 2007 al 7% nel 2017. Il rapporto “European Cities & Regions of the Future 2018/2019 ha inserito l’Emilia-Romagna tra le Top 10 regioni sud Europa.
Considerando le città metropolitane italiane l’indice I2I di Nomisma, depurato dalla componente turistica, posiziona Bologna al posto subito dopo Milano. Tra gli ambiti dove Bologna metropolitana si trova sul gradino più alto della classifica vi sono l’ambiente (percentuale di suolo consumato ogni 10.000 abitanti 19,5% contro il 48% di Milano); le condizioni socio-economiche (spesa per famiglie/minori 444 euro vs 308 euro di Milano) e l’efficacia/efficienza della pubblica amministrazione.
Bologna rappresenta inoltre un territorio proiettato al futuro, come dimostra il progetto di sviluppo del Tecnopolo dei Big Data dove troveranno posto: uno dei computer di calcolo (HPC) più potenti al mondo, il data center del Centro europeo per le previsioni metereologiche a medio termine, Cineca, il consorzio interuniversitario specializzato nel supercalcolo e le sue applicazioni e Bi-Rex, il consorzio pubblico-privato impegnato a collegare i Big Data all’industria.
“L’Emilia-Romagna – ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi intervenendo al convegno – è una regione che fa la differenza nell’attrarre investimenti esteri con progetti d’impresa innovativi, produzioni ad alto valore aggiunto con potenzialità occupazionali nonché lavoratori con capacità e competenze riconosciute in tutto il mondo. Questo grazie anche a politiche industriali regionali consapevoli della competizione globale. Politiche capaci di supportare le imprese offrendo gli strumenti necessari per creare prodotti e servizi ad alto valore aggiunto con un alto tasso di innovazione incorporata. Per questo oltre a politiche industriali specifiche abbiamo puntato all’integrazione delle nostre azioni con la formazione per le persone, l’integrazione tra mondo dell’impresa e università, il progetto Muner, integrazione tra imprese e ricerca per agevolare nuove traiettorie di innovazione. Tra le azioni della Regione – conclude Costi – dirette ad incentivare l’attrattività con l’obiettivo di ispessire le filiere e rilanciare occupazione di qualità, quelle messe in campo con la legge 14 del 2014 che ha visto 218 milioni di euro gli investimenti realizzati sul territorio emiliano-romagnolo, di cui circa 75 milioni di contributo a fondo perduto della Regione, 1.720 le nuove assunzioni e 35 programmi di investimento”.
“Negli ultimi anni – ha affermato durante la mattinata il vicesindaco della Città metropolitana di Bologna Fausto Tinti – è cresciuta la vocazione internazionale e il posizionamento competitivo e strategico dell’area metropolitana, e questo si deve a diversi fattori: la presenza di un tessuto imprenditoriale altamente sviluppato, infrastrutture che hanno favorito i collegamenti internazionali, il rafforzamento del polo universitario e dei centri di ricerca, lo sviluppo turistico che ha aumentato la notorietà di Bologna nel mondo. Promozione di nuovi investimenti significa saper accogliere quelle realtà imprenditoriali che portano sviluppo, apertura al mondo, notorietà della città, innovazione e nuove opportunità per le nostre imprese, nuovi ambiti per il nostro sistema della ricerca. Sono due i temi chiave che il sistema bolognese pone a chi investe a Bologna: la qualità del lavoro e la legalità, stringendo un patto di insediamento saldo e duraturo. L’impegno che prendiamo è quello di dare risposte certe e tempi certi”.