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“Il settimo sigillo”, capolavoro di Bergman giovedì ai Giardini Ducali di Modena

Il Cavaliere, lo Scudiero, il Giullare, la Strega e la Morte, legati insieme nell’eterno giro intorno alla Scacchiera, e la partita a scacchi più nota della storia del cinema.

“Il settimo sigillo”, capolavoro di Ingmar Bergman (Svezia, 1957), nella versione restaurata in 4K nel 2018 dallo Svenska Filminstitutet con sottotitoli in italiano, è il film che si proietta giovedì 22 agosto alle 21 ai Giardini Ducali di Modena, come sempre a ingresso libero, per la rassegna “I grandi capolavori restaurati”. Lo spazio verde del centro storico di Modena, in corso Canalgrande, torna cinema all’aperto e proietta, a cura di Alberto Morsiani e in collaborazione con la Cineteca di Bologna, i film restaurati che hanno fatto la storia del cinema. Il film del grande regista svedese avrebbe dovuto chiudere la rassegna, ma questa riserverà un successivo appuntamento giovedì 12 settembre alle 21, con la ripresa di “Tempi Moderni” di Chaplin, sospeso per pioggia lo scorso giovedì.

Protagonista del film di Bergman è Antonius Block (Max von Sydow), un cavaliere reduce dalle crociate che incontra un personaggio oscuro: la morte (Bengt Ekerot). E decide di sfidarla a scacchi, giocandosi la sua stessa vita. Si inizia dove molti altri finirebbero, la fine di un viaggio che diviene l’inizio di un percorso di crescita per il cavaliere, che lo porterà a riflettere sul senso della propria esistenza.

Bergman articola così alcune questioni esistenziali su cui l’uomo riflette da sempre, tessendo allegorie anche a livello visivo nel contrasto tra luci e ombre. Ambientato in un periodo storico come il Medioevo, “Il settimo sigillo” non mira a formulare una realtà storica, conduce un’indagine atemporale e astratta sul senso della vita.

“I sigilli apocalittici in un nordico Trecento (peste, violenza, carestia, fame, arroganza del potere) – scrive Alberto Morsiani – sono evocati da pitture dal sacro al profano, tra Bruegel e Durer. L’allusione apocalittica al settimo sigillo, che schiude i misteri della vita e del futuro dell’uomo, nasce dagli sconvolgimenti bellici e post-bellici del Novecento (guerra fredda, incubo nucleare) che hanno segnato a fuoco la generazione del regista. Nel finale tutto si ricompone, con ironica allegria, riecheggiando l’esortazione di un antico affresco, ‘non havire paura a questo ballo venire’. Perché, alla fine – conclude Morsiani – è l’Uomo che vince: i fantasmi dell’animo si posson tenere a bada, magari giocando una partita a scacchi”.

La rassegna di cinema è parte integrante del programma dei “Giardini d’Estate”, a cura di Studio’s, nell’Estate modenese organizzata dal Comune con sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena ed Hera (main sponsor dei Giardini).

Il programma completo dell’Estate è online (www.comune.modena.it/estate2019).
















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