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Dal 26 agosto aprono i punti di controllo micologico dell’Azienda Usl di Reggio Emilia

Le condizioni climatiche favorevoli annunciano la prossima fioritura dei funghi richiamando gli appassionati raccoglitori nei boschi ricchi di tante specie e varietà, purtroppo non tutte commestibili. Alcune varietà tossiche o velenose possono confondere il raccoglitore poco esperto comportando grave rischio di intossicazione.

L’Ispettorato micologico, operante all’interno del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda AUSL di Reggio Emilia, ha il compito fondamentale della tutela della salute della popolazione per gli aspetti legati al consumo di funghi nell’ambito del controllo ufficiale sulla sicurezza alimentare.  Tra le specifiche attività hanno un ruolo di primaria importanza il riconoscimento di commestibilità per funghi raccolti dal cittadino per autoconsumo e l’organizzazione di momenti informativi sui rischi legati al consumo di varietà non commestibili.

La commestibilità di un fungo può essere stabilita solo dopo la sua corretta identificazione con l’attribuzione del nome scientifico cui corrisponde un giudizio di commestibilità, non commestibilità oppure tossicità.

Pertanto, di fronte ad un fungo che non si è mai raccolto prima e non si conosce si raccomanda di rivolgersi sempre al personale qualificato degli ispettorati micologici che operano gratuitamente in tutte le aziende sanitarie e diffidare dei presunti “esperti”.

A partire da lunedì 26 Agosto e fino a venerdì 29 Novembre sarà possibile recarsi nelle seguenti sedi per sottoporre a controllo i funghi freschi spontanei raccolti:

  • Reggio Emilia, via Amendola, 2 – 1° piano, stanza n. 1.45
    lunedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00 e mercoledì dalle ore 8.30 alle ore 10.30
  • Castelnovo Monti, via Boschi, 4 – piano terra, stanza n.0.03 lunedì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 10.30
  • Scandiano, via Martiri della Libertà, 8 – 1° piano, stanza n.1.11 martedì dalle ore 8.30 alle ore 10.30 e giovedì dalle ore 14.00 alle ore 16.00

I metodi empirici che alcuni si ostinano ad adottare per verificare la commestibilità dei funghi, come ad esempio l’utilizzo di aglio che diventerebbe scuro in presenza di funghi velenosi, o l’imbrunimento dell’argento, sono privi di ogni fondamento.

Inoltre non è vero che tutti i funghi che crescono sugli alberi o nei prati sono commestibili come anche non è vero che se sono mangiati dalle lumache o da altri animali sono buoni.

Infine anche i funghi considerati commestibili, hanno una difficile digeribilità per cui è consigliato mangiarli cotti e in quantità moderata evitandone il consumo in pasti ravvicinati. Non sono in ogni caso l’alimento ideale per i bambini, le persone anziane, le donne in gravidanza, le persone intolleranti a particolari alimenti, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi a fegato, intestino, pancreas e patologie renali.

È bene sapere che i funghi messi in commercio o utilizzati per la somministrazione devono essere preventivamente controllati e certificati dall’Ispettorato Micologico dell’Azienda USL o da altro micologo iscritto all’albo nazionale e regionale. Su ogni singola cassetta o altro tipo di espositore contenente i funghi deve essere presente uno specifico cartellino attestante l’avvenuto controllo del micologo.

I funghi dovranno essere:

  • posti in cassette od altri imballaggi idonei da utilizzarsi per la vendita e contenenti una sola specie fungina;
  • freschi, interi, in buono stato di conservazione;
  • puliti da terriccio, foglie ed altri corpi estranei.

Si ricorda, infine, che è vietata la vendita di funghi spontanei in forma itinerante.

 

Vademecum del buon raccoglitore:

  • Raccogliere solo funghi conosciuti come sicuramente commestibili, integri e in buono stato di conservazione; scartare quelli troppo maturi o troppo giovani, ammuffiti, fradici o invasi da vermi.
  • I funghi vanno raccolti interi, senza tagliarli alla base, ma facendoli ruotare leggermente, avendo cura di non arrecare danno alla parte del fungo che rimane nel terreno (micelio) né all’ambiente circostante.
  • Portare sempre con sé un coltellino per pulire sul posto i funghi raccolti, eliminando alla base del gambo terriccio, foglie o altro, facendo attenzione a non alterare i singoli caratteri morfologici del fungo, ciascuno dei quali è fondamentale per un sicuro riconoscimento.
  • I funghi poco conosciuti o dubbi vanno riposti in contenitori separati per evitare, nel caso fossero velenosi, la frammentazione e il mescolamento con l’intero raccolto e trasportati integri per permetterne la corretta identificazione da parte dell’Ispettorato Micologico.
  • Raccogliere, per l’uso alimentare, solo funghi che si conoscono perfettamente e, in caso di incertezza anche minima, evitarne il consumo.
  • Usare recipienti rigidi e aerati, ad esempio cesti di vimini, per mantenere i funghi integri e freschi e favorire la dispersione delle spore; evitare nel modo più assoluto i sacchetti di plastica o simili perché favoriscono la putrefazione e la formazione di veleni.
  • Al rientro a casa ricontrollare con calma ogni esemplare raccolto.
  • I funghi non raccolti, anche se riconosciuti non commestibili, non devono essere distrutti o calpestati, poiché essi svolgono un ruolo importantissimo nell’equilibrio del bosco e sottobosco.
  • I funghi assorbono sostanze chimiche, pertanto evitare di raccogliere funghi lungo strade di intenso traffico, in prossimità di discariche e scarichi fognari, presso terreni coltivati e frutteti.















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