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Sant’Ilario: braccati dai carabinieri abbandonano l’auto con dentro un fucile a canne mozze e arnesi da scasso

Braccati dai Carabinieri della locale Stazione sono fuggiti per i campi abbandonando l’auto sul ciglio della strada carica di arnesi da scasso e con dentro un fucile a canne mozze. La scorsa notte i Carabinieri di Sant’Ilario, impegnati in un servizio perlustrativo, hanno incrociato una Fiat Panda con tre persone a bordo. Insospettiti dall’atteggiamento degli occupanti, che indossavano un cappellino con visiera, hanno invertito il senso di marcia intimando loro l’alt. Vistosi affiancato dall’auto con i colori d’istituto, il conducente della Panda anziché fermarsi ha accelerato dirigendosi verso Taneto di Gattatico, sin quando a causa della velocità eccessiva ha perso il controllo dei veicolo finendo sul ciglio della strada.

Sopraggiunta l’auto di servizio, che nel frattempo si era posta al loro inseguimento, i tre vistisi oramai presi hanno preferito abbandonare il veicolo fuggendo per i campi facendo perdere le loro tracce. Enorme la sorpresa dei Carabinieri quando, aperto il cofano della macchina per controllare cosa vi fosse all’interno, è spuntato un fucile a canne mozze con il relativo munizionamento, un flessibile con relativi dischi, cacciaviti, piedi di porco, cutter, martelli nonché un confezione di fascette di grosse dimensioni che, se associato al restante materiale, lasciano dubbi sulle reali intenzioni dei tre malfattori. Non solo. Nell’auto anche due bottiglie piene di liquido infiammabile, un ricevitore di segnali radio e le reali targhe della Panda, in quanto si è poi accertato che sull’auto erano state montate quelle di un’altra Panda. Verificato poi che l’auto abbandonata in realtà era stata rubata qualche giorno prima nel bolognese, i Carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro di quanto rinvenuto. Sul materiale il R.I.S. di Parma eseguirà accertamenti balistici e tecnico scientifici al fine di reperire elementi utili alle indagini, attesa anche la provenienza clandestina dell’arma. Della vicenda è stata informata la magistratura reggiana.

 
















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