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Presentati i dati del Consorzio AlmaLaurea sull’occupazione e i risultati dei laureati Unimore

Si confermano lusinghiere le prospettive occupazionali per i laureati Unimore, che vantano eccellenti performance per quanto riguarda le retribuzioni percepite già al primo anno di lavoro e per il tempo dedicato al completamento degli studi. L’Ateneo emiliano è, infatti, al vertice delle classifiche che si traggono dalle indagini AlmaLaurea, su laureati 2018 e occupazione laureati 2017, in molti dei parametri considerati nelle interviste effettuate.

L’Ateneo emiliano, dopo aver superato l’esame della indagine Censis passa brillantemente anche il giudizio espresso dai suoi laureati che in maniera più massiccia che in ogni altra realtà accademica italiana se tornassero all’università ripeterebbero lo stesso percorso di laurea e sempre in Unimore.

Dalle indagini del Consorzio universitario AlmaLaurea, condotte su 75 università italiane, emerge un quadro molto rassicurante per chi decide di iscriversi a Unimore.

Il tasso di disoccupazione a un anno dalla laurea è di appena il 7,7% tra gli atenei con oltre mille laureati anno.

Il generale apprezzamento per la laurea conseguita in Unimore è – certamente –  risultato di un contesto socio-economico particolarmente favorevole, composto da un tessuto imprenditoriale e produttivo molto dinamico, ma non può essere disgiunto dall’accento strategico che Unimore pone alla qualità didattica dei suoi corsi di laurea e al modo in cui segue il percorso di studio dei suoi iscritti: il 67% degli studenti si laurea regolarmente in corso (l’anno precedente 65,2%), quando la media nazionale è appena il 53,6%. In Italia tra gli atenei con più di 3.000 laureati Unimore è terza in questo parametro, poiché riescono a fare meglio solo IUAV (68,8%) e Venezia Ca’ Foscari (68,6%). Il dato dei laureati regolari per le altre università dell’Emilia Romagna, invece, è: Bologna (65,7%); Ferrara (55,9%); Parma (56,7%).

Così pure l’apprezzamento per Unimore da parte dei giovani non va disgiunto dalle opportunità offerte ai suoi studenti di confrontarsi col mondo del lavoro durante gli studi, frequentando tirocini o stage: sono il 77,8% coloro che in Unimore hanno effettuato tirocini durante gli anni di studio (ed il 52,2% fuori dall’università). In Italia fanno meglio solo IUAV (91,8%), Venezia Ca’ Foscari (80,4%) e Verona 79,4%.

Quanto a opportunità di tirocini/stage Unimore è, dunque, quarta in Italia tra gli Atenei con più di 3.000 laureati. Mentre per quanto riguarda la quota dei tirocinanti che hanno sostenuto questa esperienza fuori dall’università – sempre tra gli Atenei con più di 3.000 laureati – Unimore è terza, preceduta soltanto da IUAV (69,2%) e Verona (59%). Il dato medio nazionale in questo caso è del 38,5%, mentre negli altri atenei emiliano-romagnoli si va dal 40,2% di Bologna al 48,9% di Ferrara e al 41,4% di Parma.

E’ da un complesso insieme di fattori che discende il lusinghiero giudizio espresso nelle interviste dai laureati Unimore, giudizio che, a proposito degli anni trascorsi in Università a Modena e a Reggio Emilia e sulle condizioni di vita accademica trovate, ovvero sui servizi ed i rapporti instaurati con docenti e colleghi, fa sì che ben il 76,1% dichiari che ripeterebbe lo stesso corso e sempre in Unimore, con una percentuale di soddisfazione che è la più alta tra gli atenei italiani con oltre 3.000 laureati (la media italiana nel sistema universitario è del 70%).

Questi positivi risultati trovano conferma anche nell’apprezzamento che viene dal sistema economico che offre compensi retributivi ai laureati Unimore tra i più alti in Italia, già nei primi mesi di lavoro, con una media di 1.243,00 euro netti mensili (senza distinzione di tipologia di laurea), che però si differenziano in maniera sostanziale tra laureati maschi (1.391,00 euro/mese) e laureate femmine (1.139,00 euro/mese).

“L’indagine Censis 2019 conferma che Unimore si posiziona ancora una volta ai vertici a livello nazionale per l’occupazione dei suoi laureati a un anno dal conseguimento del titolo di studio – commenta il Magnifico Rettore Angelo O. Andrisano -, un risultato decisamente confortante legato anche alle svariate opportunità che vengono offerte ai nostri studenti di frequentare tirocini durante il loro percorso formativo. A questo dato se ne aggiunge uno altrettanto importante: siamo nei primi posti in Italia anche per la retribuzione media dei nostri laureati, in particolare al secondo posto per quella dei laureati magistrali e al quinto per i laureati di primo livello. Per quanto riguarda invece gli anni del percorso di studio voglio sottolineare come per Unimore sia cresciuta la percentuale di laureati in corso così come il fatto che più di tre studenti su quattro sceglierebbero nuovamente lo stesso Ateneo e lo stesso corso di studi, indice questo di una accurata politica di orientamento pre universitario e di affiancamento”.

 

LE INDAGINI ALMALAUREA

Il Rapporto di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di oltre 280 mila laureati nel 2018 di 75 università: in particolare, 160 mila laureati di primo livello, 82 mila laureati nei percorsi magistrali biennali e 37 mila laureati a ciclo unico. Il Rapporto di AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale ha analizzato, invece, oltre 630 mila laureati di primo e secondo livello nel 2017, 2015 e 2013 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

Si tratta di indagini molto attendibili perché condotte sulla intera popolazione dei laureati con percentuali di risposta assai elevate, oltre l’80%.

 

IL PROFILO DEI LAUREATI DELL’UNIVERSITÀ DI MODENA E REGGIO EMILIA

 

I laureati Unimore nel 2018 coinvolti nel XXI Rapporto sul Profilo dei laureati sono 4.638. Si tratta di 2.693 di primo livello, 1.463 magistrali biennali e 468 a ciclo unico. I restanti sono laureati del corso pre-riforma in Scienze della Formazione primaria.

 

CITTADINANZA, PROVENIENZA E BACKGROUND FORMATIVO

La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 4%, comunque superiore alla media nazionale del 3,5%. Più nello specifico gli stranieri sono il 4% tra i triennali e il 4,2% tra i magistrali biennali, il 3,6% nelle magistrali a ciclo unico. Il 25,7% (in aumento rispetto al 23,5 dell’anno scorso) dei laureati proviene da fuori regione, in particolare è il 18,5% tra i triennali e il 41,6% tra i magistrali biennali. Oltre i due terzi (67,9%) sono in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico), mentre il 28,1% possiede un diploma tecnico e la quota residuale un diploma professionale.

 

ETÀ, REGOLARITÀ E VOTO DI LAUREA: LA RIUSCITA NEGLI STUDI UNIVERSITARI

L’età media alla laurea è 25,3 anni per il complesso dei laureati (media nazionale 25,8), nello specifico di 24,2 anni per i laureati di primo livello, di 26,7 anni per i magistrali biennali e di 26,4 per i magistrali ciclo unico. Un dato su cui incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario, poiché non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore.

L’impegno degli studenti, perciò, è assai meglio rappresentato dal dato che riguarda il numero dei laureati in corso, pari al 67% (65,2% per Unimore l’anno passato), in particolare il 68,5% tra i triennali, il 64,5% tra i magistrali biennali e il 68,4% tra i magistrali ciclo unico. Si tratta di un valore che colloca Unimore al terzo gradino in Italia tra gli Atenei con più di 3.000 laureati, preceduta solamente da IUAV (68,8) e Venezia Ca’ Foscari (68,6%). La media nazionale è del 53,6%.

Assai più significativo, comunque, per una valutazione che rispecchi l’impegno e la continuità di studio dei giovani e delle giovani iscritti a Unimore è il dato riguardante l’indice di ritardo alla laurea (calcolato attraverso il rapporto fra tempo impiegato per laurearsi e durata del corso di studi seguito): per i laureati Unimore è 0,17 (migliorato rispetto allo 0,19 dell’anno 2017), una performance ineguagliata tra gli Atenei con oltre 3000 laureati condivisa ex-aequo con IUAV.

 

TIROCINI CURRICULARI, STUDIO ALL’ESTERO E LAVORO DURANTE GLI STUDI

Il 77,8% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, ovvero l’78,9% tra i laureati di primo livello, il 79,6% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 83,2% considerando anche coloro che l’hanno svolto solo nel triennio), ed il 64,2% tra i magistrali ciclo unico. Si tratta di una opportunità che distingue positivamente Unimore (quarta assoluta in Italia tra gli Atenei con più di 3.000 laureati/anno) rispetto alla situazione nazionale, in cui solo il 59,3% può usufruire di questa esperienza. Nelle altre Università della Regione Emilia Romagna i laureati che hanno potuto effettuare tirocini/stage sono: 58,5% a Bologna; 75,5% a Ferrara e 69,4% a Parma.

Ancora più indicativo per una lettura di questa esperienza è sicuramente il dato che riguarda la quantità di tirocini/stage (sul totale) svolti al di fuori dell’Università, che sono la maggioranza: il 52,2%, in Unimore (terza assoluta tra gli Atenei con più di 3.000 laureati), quando invece a livello nazionale la media è del 38,5% e per Bologna il 40,2%, per Ferrara il 48,9% e Parma il 41,4%.

Ha, invece, compiuto un’esperienza di studio all’estero il 14,9% dei laureati (13% la media nazionale), mentre per Bologna è del 18,1%, per Ferrara del 12,7% e per Parma dell’12,3%.

 

LA SODDISFAZIONE PER L’ESPERIENZA UNIVERSITARIA

Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti che vanno a comporre il quadro delle condizioni di vita accademica trovate (rapporto coi docenti, con gli studenti, disponibilità aule, dotazione postazioni informatiche, posti nelle biblioteche, adeguatezza del carico di studio).

Ma, ciò che valorizza a pieno il senso del percorso di studi portato a termine e di quanto sia stata apprezzata l’esperienza lo si ricava dalla risposta fornita alla domanda: ti iscriveresti di nuovo allo stesso corso? Il 76,1% dei laureati Unimore sceglierebbe nuovamente lo stesso corso. Si tratta di un risultato che pone Unimore al livello più alto di gradimento tra gli Atenei che in Italia hanno più di 3.000 laureati. A livello nazionale il dato fornito alla medesima domanda è del 70%, a Bologna 72,9%, a Ferrara 69,6% e Parma 69,7%.

 

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI UNIMORE

L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 7.195 laureati Unimore, soffermando l’analisi sulle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2017 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali biennali usciti nel 2013 e intervistati dopo cinque anni.

 

LAVORO, I LAUREATI TRIENNALI A UN ANNO DALLA LAUREA

L’Indagine ha coinvolto 2.363 laureati triennali del 2017 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2018). Si tenga presente che in base alla indagine sui laureati, anche se riferita a quelli dell’anno successivo, i laureati di primo livello che intendono proseguire gli studi sono in Unimore il 51,7%, un dato molto inferiore alla media regionale che è del 59,7%.

A un anno dal titolo il tasso di occupazione (si considerano occupati, seguendo la definizione adottata dall’Istat, tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è dell’83,4% (media regionale 76,6% e 72,1% la media nazionale), mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 7,7% (media regionale 12,2%).

Per un laureato di primo livello la media retributiva mensile è di 1.122,00 euro (contro una media nazionale che si ferma a 994,00) con significative differenze però tra un laureato maschio (1.241,00 euro) e una laureata femmina (1.058,00 euro). Hanno motivi di gioia maggiore dei laureati modenesi reggiani (quinto posto assoluto) in Italia, per quanto riguarda gli Atenei con oltre 1000 laureati/anno, solo i laureati di Milano Vita Salute S. Raffaele (1368,00 euro), dell’Insubria (1220,00 euro), del Piemonte Orientale (1187,00) e di Brescia (1184,00).

 

LAVORO, I LAUREATI MAGISTRALI BIENNALI A UN ANNO DALLA LAUREA

I laureati magistrali biennali Unimore del 2017 contattati dopo un anno dal titolo sono 1.275.

Tra i laureati magistrali biennali del 2017 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati quanti sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è pari all’85,6%, la migliore performance tra gli Atenei italiani con oltre 1.000 laureati (la media nazionale è del 73,1%, mentre in Regione Emilia Romagna Bologna segna 75,9%, Ferrara 81,9% e Parma 77,1%). Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro (indice Istat), è pari al 7,5% (era 10,4% l’anno scorso) contro una media nazionale del 16,1%, che per Bologna scende al 13,3%, per Ferrara al 9% e per Parma al 13,8%.

La retribuzione è in media di 1.359,00 euro mensili netti, 149,00 euro/mese in più della media nazionale (1.210,00 euro), la seconda migliore di quella percepita dai colleghi usciti da altri Atenei con più di 1.000 laureati. Solo i laureati del Politecnico di Torino fanno meglio con una media di 1.480,00 euro mensili. In Emilia Romagna Unimore è seguita da Ferrara (1.303,00 euro/mese), Parma (1.232,00 euro/mese) e Bologna (1.207,00 euro/mese).

Resta comunque anche in questo caso un forte gap tra la retribuzione dei laureati Unimore maschi (1.467,00 euro/mese) e Unimore femmine (1.235 euro/mese), una disparità che si ritrova anche in ambito nazionale, con retribuzioni pari a 1.346,00 euro/mese per i maschi e a 1.093,00 euro/mese per le femmine, e nel resto dell’Emilia Romagna: Bologna (1.332,00 maschi e 1.099,00 femmine); Ferrara (1.413,00 maschi e 1.188,00 femmine); Parma (1.348,00 maschi e 1.108 femmine).

Il 91,6% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto o abbastanza efficace per il lavoro che sta svolgendo.

 

LAVORO, I LAUREATI MAGISTRALI A CICLO UNICO A UN ANNO DALLA LAUREA

I laureati magistrali ciclo unico Unimore del 2017 contattati dopo un anno dal titolo sono 521.

Tra i laureati magistrali biennali del 2017 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati quanti sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è pari al 74,4%%, la quinta migliore performance tra gli Atenei italiani con oltre 1.000 laureati (la media nazionale è del 61,6%, mentre in Regione Emilia Romagna a Bologna è del 65%, a Ferrara del 72,4% e a Parma del 72,2%). Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro (indice Istat), è pari al 7,1% contro una media nazionale del 15,6%, che per Bologna scende all’11,3%, per Ferrara al 10,1% e per Parma all’8,7%.

La retribuzione è in media di 1.376,00 euro mensili netti (1.277,00 euro la media nazionale), che valgono per Unimore la settima posizione in Italia per quanto riguarda gli atenei con oltre 500 laureati/anno. In Emilia Romagna Unimore è preceduta da Parma con 1433,00 euro/mese per i suoi laureati, e seguita da Ferrara (1.327,00 euro/mese) e Bologna (1.216,00 euro/mese).

Si accentua in questo caso il gap tra la retribuzione dei laureati Unimore maschi (1.687,00 euro/mese) e Unimore femmine (1.247 euro/mese), una disparità che permane – anche se in misura più contenuta – in ambito nazionale, con retribuzioni pari a 1.405,00 euro/mese per i maschi e a 1.213,00 euro/mese per le femmine, e nel resto dell’Emilia Romagna: Bologna (1.315,00 maschi e 1.167,00 femmine); Ferrara (1.614,00 maschi e 1.171,00 femmine); Parma (1.528,00 maschi e 1.375,00 femmine).

Il 95,9% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto o abbastanza efficace per il lavoro che sta svolgendo.

 

COME CAMBIA A CINQUE ANNI

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2013, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari al 91,0% (90,7% per i magistrali biennali e 89,0% per i magistrali a ciclo unico). Il tasso di disoccupazione è pari a valori fisiologici al 2,7% (3,7% per i magistrali biennali e 0,5% per i magistrali a ciclo unico).

Le retribuzioni arrivano in media a 1.562 euro mensili netti (1.609 per i magistrali biennali e 1.512 per i magistrali a ciclo unico). Il 65,6% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro svolto (è il 57,4% tra i magistrali biennali e l’80,7% tra i magistrali a ciclo unico).

















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