Altro suicidio nelle carceri italiane. Altra giovane morte di un poliziotto penitenziario. A darne rammarica notizia è Gianluca Giliberti, Segretario Regionale Emilia Romagna del Si.N.A.P.Pe Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Stamattina, presso la sua abitazione in Abruzzo, un poliziotto penitenziario di soli 35 anni, si é tolto la vita. Il giovane, di stanza presso il carcere di Bologna (già Dozza), si era sempre mostrato umanamente e professionalmente disponibile verso i suoi colleghi, con senso del dovere per il suo lavoro.
Non possiamo accettare un ennesimo suicidio, proviamo rabbia e profondo dolore – chiosa il sindacalista – Da tempo, la nostra Organizzazione Sindacale rivendica, a livello nazionale e regionale, chiede l’istituzione di punti di ascolto psicologico presso ogni Istituto, al fine di prevenire e fronteggiare eventuali problemi di stress lavorativo e/o burnout tra gli operatori.
Restiamo tra i Corpi di Polizia con numero più elevato di suicidi registrati ogni anno. Il carcere è una macchina articolata, con molteplici difficoltà e precarietà che vanno fronteggiate quotidianamente, spesso con scarse risorse e strumenti utili.
Auspichiamo – conclude Gibertini – che l’Amministrazione Penitenziaria prenda in carico seriamente questa piaga, con giusti interventi da porre in loco – e non con un mero numero verde nazionale – a tutela del sacrosanto diritto alla vita dei lavoratori.
Sensibilizzeremo – senza mezzi termini – le Autorità locali con una fiaccolata di solidarietà”.