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Fondazione Lavoro: nel 2018 attivati in Emilia-Romagna oltre 1.100 tirocini formativi. Il 65% assunto a titolo definitivo

Favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro o ridare un impiego a chi l’ha perso costituiscono elementi essenziali per la crescita economica del Paese, nonché per garantire dignità ai cittadini ed alleggerire le tensioni sociali. Per riuscirci concretamente è indispensabile attivare percorsi formativi di elevata qualità, affidandoli a personale esperto ed organizzandoli con standard professionali di comprovata efficacia. Questo è quanto sta realizzando la Fondazione Lavoro, ente di formazione promosso dalla categoria dei Consulenti del Lavoro che eroga servizi a supporto dei Centri per l’impiego e dell’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro). In particolare, nel 2018 la Fondazione Lavoro ha attivato in Emilia-Romagna 1.162 tirocini formativi e di orientamento extra-curriculare (il 42% del totale regionale), registrando una percentuale di inserimento occupazionale a titolo definitivo del 65,4%.

I dati sono stati illustrati nel corso dell’assemblea annuale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Modena, tenutasi nei giorni scorsi. “Il maggior numero di tirocini formativi extra-curriculari sono stati attivati a Bologna (276 quelli approvati). Seguono Parma e Reggio Emilia (con 200 tirocini approvati), Forlì-Cesena (160) e Modena (108)” dichiara Roberta Sighinolfi, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Modena, che sottolinea come “nella nostra regione gli esiti positivi sono stati superiori alla media nazionale, a dimostrazione del fatto che se l’attività formativa viene svolta in modo professionale, attento e serio si possono ottenere buoni risultati”.

Secondo i dati forniti dalla Fondazione Lavoro, in Emilia-Romagna il 55,4% dei tirocini è stato rivolto a donne, i profili maggiormente richiesti sono quelli di commessi/addetti alle vendite ed addetti a funzioni di segreteria. Buone richieste anche per le figure di addetto alla contabilità ed addetto affari generali. La classe di età più rappresentata è quella compresa tra i 21 ed i 25 anni, seguita da quella compresa tra i 16 ed i 20 anni e dalla classe di età 26-30. A distanza di 6 mesi dalla conclusione del percorso formativo, in Emilia-Romagna la percentuale di inserimento occupazionale raggiunge il 65,4%: un risultato superiore alla media nazionale (pari al 60,2%). Il 38,9% degli assunti post-formazione lavora con un contratto a tempo determinato, il 35,2% con un contratto da apprendista, il 20,3% con un contratto a tempo determinato ed il 5,6% con altre tipologie contrattuali.

La Fondazione Lavoro opera dal 2003 attraverso un modello organizzativo basato sulla Rete dei Consulenti del Lavoro, che garantisce l’interazione tra i lavoratori e le piccole-micro imprese su tutto il territorio nazionale. Sono circa 2.400 le sedi operative in Italia, che pongono particolare attenzione ai tirocini extracurricolari (non finanziati) in quanto, rappresentando un periodo di formazione presso l’azienda, possono costituire: per i giovani un’importante occasione di conoscenza diretta del mondo del lavoro, oltre che di acquisizione di una specifica professionalità; per i soggetti che hanno perso il lavoro, un efficace strumento di reinserimento lavorativo.

Per la Presidente dei Consulenti del Lavoro di Modena “Le politiche attive per il lavoro, a livello nazionale, scontano ancora una generale mancanza di visione complessiva, nonché di adeguati stanziamenti di risorse. In quest’ottica, diventa sempre più strategico l’operato del Consulente del Lavoro come professionista qualificato nell’attività di supporto alla gestione delle aziende e delle problematiche dei lavoratori, sia per i temi di più stretta competenza (di tipo normativo e previdenziale), sia come supporto per le questioni di carattere fiscale e contabile. La varietà e la complessità del contesto in cui operiamo richiedono un approccio altamente professionale, una preparazione accurata ed una costante ed attenta attività di aggiornamento professionale: caratteristiche qualificanti dei nostri iscritti fin dal periodo del praticantato”.
















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