Assegni di ricerca in settori innovativi e ad alto valore aggiunto per costruire e trasferire nuove competenze necessarie al sistema economico regionale e per promuovere la nascita di nuove imprese.
Via libera dalla Giunta regionale al finanziamento, per 1milione e 200mila euro,di 40 assegni di ricerca nelle Università dell’Emilia-Romagna, di importo massimo annuale di 30mila euro ciascuno, finalizzati a progetti di ricerca applicata; un pacchetto a cui va aggiunto il nuovo bando per 30 ulteriori assegni (e complessivi 780mila euro), che fanno salire a 2 milioni di euro le risorse rese disponibili dalla Regione per l’alta formazione, attraverso il Fondo sociale europeo. Con un preciso obiettivo: sviluppare nuove conoscenze e l’acquisizione di competenze spendibili nei contesti imprenditoriali del territorio.
“Un ulteriore tassello di una politica che punta a generare nuove e alte competenze per il sistema regionale della ricerca e per il sistema economico regionale- spiega l’assessore regionale alla Formazione, Università e Ricerca, Patrizio Bianchi-. Intendiamo rafforzare la cultura imprenditoriale delle giovani generazioni, con particolare attenzione alle imprese innovative, nate da processi di trasferimento tecnologico, destinate ad operare nei settori più dinamici, per sostenere la crescita e la competitività delle filiere individuate dalla ‘Strategia di specializzazione intelligente’. Vogliamo farlo- conclude l’assessore- in contesti e luoghi deputati all’imprenditorialità, per creare connessioni con il mercato potenziale di riferimento e con il contesto produttivo regionale”.
Ambiti di ricerca per i progetti già approvati
Due gli ambiti di ricerca su cui le Università regionali sono state chiamate a presentare i progetti per i 40 assegni di ricerca.
Dodici assegni sono previsti per l’ambito “Risorse umane per un’economia digitale: big data e intelligenza artificiale” prevede competenze che aprono nuove opportunità di crescita e progresso scientifico e permettono di cogliere il potenziale di innovazione dell’economia digitale in diversi ambiti tra cui Itc, Life science, Agri-food, materiali, bioindustria, automazione, ambiente, energia, climate change, smart cities, safety & security. Ambiti su cui la Regione sta investendo a 360 gradi, dal Tecnopolo di Bologna destinato a diventare il cuore dei sistemi di supercalcolo di tutta Europa, alle iniziative realizzate per attrarre sul territorio regionale nuovi investimenti, fino ai percorsi di formazione sui big data rivolti ai neolaureati di qualsiasi indirizzo. Progetti finanziati per fornire ai giovani competenze chiaveda spendere nella ricerca di un’occupazione e, allo stesso tempo, per introdurre nelle imprese competenze altamente innovative che generino nuove opportunità di competitività su scala globale.
Per il secondo ambito, “Risorse umane per la specializzazione intelligente” sono stati approvati 28 assegni di ricerca. I progetti permettono di formare alte competenze per la ricerca e l’innovazione finalizzate a concorrere agli obiettivi della ‘Strategia di specializzazione intelligente’ della Regione Emilia-Romagna, che individua 4 priorità strategiche (Accrescere la competitività delle imprese dell’Emilia-Romagna, Sostenere le aree di specializzazione emergenti, Orientare il cambiamento, Sviluppare servizi di eccellenza) e 5 aree di specializzazione tra pilastri dell’economia regionale e ambiti emergenti ad alto potenziale di espansione: Agroalimentare, Edilizia e Costruzioni, Meccatronica e motoristica, Industrie della Salute e del benessere, Industrie Culturali e Creative). I progetti approvati, in particolare, focalizzano la propria azione sulle filiere più rilevanti, coerenti con gli ambiti di attività dei Clust-ER.
I progetti riguardano temi che possono avere applicazioni pratiche nelle realtà del territorio, quali ad esempio “Big Data e digital properties, la tutela giuridica di beni, dati e informazioni digitali nei rapporti tra imprese, utenti e service provider”, “Integrazione di dati clinici per la cura dei pazienti con patologie complesse e multisettoriali”, “Book, applicazione intelligente per la conoscenza, la catalogazione e la valorizzazione del patrimonio culturale librario”. O ancora, “Strumenti per una gestione intelligente di porti e coste”, “Metodologie innovative per il miglioramento sismico e la valorizzazione del patrimonio edilizio a partire dall’esperienza del sisma in Emilia”, “Interventi a breve e lungo termine per il miglioramento del benessere, dell’efficienza e della qualità delle produzioni dei bovini da latte”.
Selezioni in capo alle Università
I 40 progetti di ricerca già approvati sono stati presentati dagli Atenei regionali – Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma e Politecnico di Milano e Università Cattolica del Sacro Cuore per le sedi di Piacenza – e dal CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche. È previsto il completo finanziamento pubblico regionale dei 40 assegni di ricerca annuali, uno per ciascun progetto, da bandire da parte del soggetto proponente entro e non oltre il 31 marzo 2020. Le selezioni per l’attribuzione degli assegnisono realizzateinfatti dalle Università stesse e dal CNR, che ricevono dalla Regione le risorse. L’importo massimo per ciascun assegno di ricerca è di 30mila euro.
Nuovo bando per lo sviluppo di nuove imprese
La Regione ha inoltre approvato un bando che rende disponibili 780mila euro, sempre dal Fondo Sociale europeo, per 30 assegni di ricerca finalizzati a sostenere lo sviluppo di nuove imprese nei diversi ambiti disciplinari, per creare occupazione e valore aggiunto nel contesto economico e produttivo di riferimento. L’obiettivo, infatti, è attivare un Laboratorio regionale per l’imprenditorialità, per la valorizzazione delle attività di ricerca e la creazione di nuove aziende e nuova occupazione. Le candidature devono essere inviate dai soggetti proponenti (Università ed Enti di Ricerca) entro il 25 luglio 2019. A questo link tutte le informazioni specifiche.
La Regione per l’alta formazione
Attraverso le risorse del Fondo sociale europeo, da inizio legislatura sono stati approvati e finanziati 148 assegni formativi per accedere a master universitari di primo e secondo livello, 181 assegni di ricerca post lauream e 130 dottorati per un investimento complessivo di 16 milioni di euro.